peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto [...] , p. (o vizio) capitale, ognuno dei sette peccati (superbia, avarizia, lussuria, ira, invidia, gola, accidia) considerati come principio e causa di innumerevoli altre colpe. In senso generico, fare, commettere p., cadere in p., peccare; vivere in p ...
Leggi Tutto
carciofo
carciòfo s. m. [dall’arabo kharshūf]. – 1. a. Pianta perenne della famiglia composite tubuliflore (lat. scient. Cynara cardunculus, sottospecie scolymus), con foglie basali molto grandi, capolini [...] . dette foglie del c.): c. fritti; c. ripieni; c. alla giudia; c. in pinzimonio. Le foglie contengono anche un principio attivo, la cinarina, che ha impiego in farmacologia perché esplica azione diuretica e favorisce la secrezione biliare da parte ...
Leggi Tutto
germe
gèrme s. m. [lat. gĕrmen -mĭnis, affine a gignĕre «generare», genus (v. genere), ecc.]. – 1. a. In biologia, termine che indica propriam. uno stadio iniziale di un successivo sviluppo o accrescimento; [...] mais, ecc., frasi che, peraltro, sono spesso meramente pubblicitarie). 2. fig. a. Quanto è o può essere capace di ulteriore sviluppo; principio, origine di qualche cosa: il g. della virtù; i g. della dissoluzione, del vizio; i g. di una nuova civiltà ...
Leggi Tutto
spettrale
agg. [der. di spettro]. – 1. Che ha le caratteristiche, l’apparenza di uno spettro, che è simile a uno spettro: a un tratto un rumor di passi, l’apparizione d’una figura disfatta, spettrale [...] classificazioni fu elaborata nel 1886 dall’astronomo A. Secchi; la classificazione s. di Harvard, risalente al principio del secolo, costituisce ancora la base dei moderni sistemi e segue una classificazione basata essenzialmente sulla temperatura ...
Leggi Tutto
antiaristotelismo
s. m. [comp. di anti-1 e Aristotele]. – Movimento di pensiero che, soprattutto dagli inizî del sec. 16° (ma con importanti apparizioni anche nei secoli precedenti), contesta progressivamente [...] la validità e la verità assoluta della filosofia e della scienza aristotelica, con particolare riguardo ai principî della meccanica, e rifiuta l’ossequio acritico al principio d’autorità che ad Aristotele si appellava. ...
Leggi Tutto
poetria
poetrìa s. f. [dal lat. mediev. poetria, der. del lat. pŏēta «poeta»; cfr. ingl. poetry «poesia»], ant. – Arte e attività del poetare; creazione poetica; poesia; finzione o immagine poetica. [...] In partic., nome con cui era indicata nel medioevo l’Arte poetica (Ars poetica) di Orazio: sì come dice Orazio nel principio de la Poetria (Dante). ...
Leggi Tutto
aliquoto
alìquoto agg. [dal lat. mod. dei matematici aliquotus, der. del lat. alĭquot «alquanti»]. – Usato soltanto al femm., nella locuz. parte aliquota, lo stesso che aliquota s. f.: quattro non è [...] metodo delle parti a., metodo abbreviativo per il calcolo dell’interesse o dello sconto a giorni, che si basa sul principio della scomposizione del tempo, del capitale o del tasso in quote proporzionali al divisore fisso, così da consentire il ...
Leggi Tutto
irudina
s. f. [der. del lat. hirudo -dĭnis «sanguisuga»]. – Nella vecchia farmacopea, l’estratto di teste di sanguisughe, dotato di azione anticoagulante; anche, il principio attivo contenuto in tale [...] estratto ed elaborato da particolari ghiandole delle sanguisughe, costituito da un polipeptide a elevato peso molecolare che agirebbe riattivando la trombina, impedendo così la trasformazione del fibrinogeno ...
Leggi Tutto
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, [...] ripa (Dante); un giorno in sul mezzo dì (Boccaccio); D’in su la vetta della torre antica (Leopardi); in sul principio, in sulla fine, ecc. c. Si fonde con avverbî, preposizioni, sostantivi, aggettivi dando luogo ad avverbî, preposizioni, congiunzioni ...
Leggi Tutto
quale
agg. e pron. [lat. qualis]. – Indica, con valore interrogativo e relativo, singoli elementi (cose, persone, animali, ecc.), o categorie di elementi, in relazione alla qualità per cui si caratterizzano [...] disciplina non perdonò al figliuolo (L. B. Alberti). Spesso, nell’uso letter., soprattutto antico, è collocato in principio di periodo, per collegarlo al precedente, conformemente a un uso frequentissimo nella sintassi latina: A’ quali ragionamenti ...
Leggi Tutto
La prima fase di un’azione, di un fatto o, anche, la parte in cui una cosa comincia, oppure ciò che costituisce l’origine, la causa di un fatto o di una serie di fatti, o il costituente fondamentale di una sostanza, che ne determina le caratteristiche.
Concetto,...
principio
Alfonso Maierù
Il termine designa in D. tutto ciò che a qualsiasi titolo è ‛ primo ' in un certo ambito, nell'ordine dell'essere come in quello del conoscere; spesso ha connotazioni o designazioni locative (in senso proprio e traslato)...