piacere1
piacére1 (ant. placére, piagére, plagére e altre var.) s. m. [uso sostantivato del verbo seg.]. – 1. a. Senso di viva soddisfazione che deriva dall’appagamento di desiderî, fisici o spirituali, [...] che se ne deve fare dal punto di vista etico. c. In psicanalisi, principio del p., uno dei due principî fondamentali del funzionamento psichico (l’altro è il principio di realtà), secondo il quale l’uomo tende costantemente a soddisfare i proprî ...
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neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è [...] , ma al di là dell’essere e delle sue determinazioni concettuali, la teoria dell’emanazione del molteplice dal primo principio (l’Uno, il Bene) attraverso intermediarî, una visione vitalistica e organicistica della realtà, una teoria della conoscenza ...
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assioma
assiòma s. m. [dal lat. tardo axioma -ătis, gr. ἀξίωμα -ατος der. di ἄξιος «degno»] (pl. -i). – Nel linguaggio com., verità o principio che si ammette senza discussione, evidente di per sé. In [...] filosofia, principio certo per immediata evidenza e costituente la base per l’ulteriore ricerca; in partic., nella logica kantiana, assiomi dell’intuizione, alcuni giudizî a priori, di evidenza immediata, che risultano dall’intuizione pura del tempo ...
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associazionismo
s. m. [der. di associazione; nel sign. 2 a, dal fr. associationnisme]. – 1. Dottrina psicologica e gnoseologica che interpreta i fatti di coscienza, in partic. quelli conoscitivi, mediante [...] complesso delle teorie socialiste del sec. 19°, miranti a realizzare una riforma della società fondata sulla sostituzione del principio di associazione a quello di concorrenza. b. Processo di concentrazione tra più imprese, le quali, pur conservando ...
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obiettivita
obiettività (o obbiettività) s. f. [der. dell’agg. obiettivo]. – In genere, carattere di ciò che è obiettivo, nei varî usi di questo aggettivo. Come termine filosofico, è meno com. di oggettività. [...] stesso, indipendentemente dal giudizio o dall’interpretazione che altri ne possa dare. Per es.: a. In fisica, principio (o assioma) di o., principio secondo il quale il comportamento di un sistema è indipendente dall’osservatore; (un’altra diffusa ed ...
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istituto
(ant. instituto) s. m. [dal lat. institutum (der. di instituĕre: v. istituire), propr. «ciò che è stato stabilito», e in partic. «proposito, scopo», «norma, principio, ordinamento della vita [...] cosa contraria al nostro i.; ché se poi anche Roma piegò alle leggi universali, ed ebbe il suo fine come il suo principio, non è mio instituto il riferirne le ragioni (P. Verri). Anche, proposito deliberato: per costume e per instituto, sei carnefice ...
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interesse
interèsse (ant. e pop. tosc. interèsso) s. m. [dal verbo lat. interesse «essere in mezzo; partecipare; importare», comp. di inter «tra» e esse «essere»]. – 1. Il prezzo pagato, o che dev’essere [...] la riguarda, desiderando il suo bene e adoperandosi anche per esso (può essere un sentimento di umana simpatia o anche un principio d’amore); con questa accezione, e con la seguente, è usato sempre e soltanto al sing.: avere, mostrare i. per qualcuno ...
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eterno
etèrno (ant. ettèrno) agg. e s. m. [dal lat. aeternus, da aeviternus, der. di aevum «evo»; cfr. età]. – 1. agg. Che si estende infinitamente nel tempo, che non ha principio né fine, detto spec. [...] e., l’e. consiglio; O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi (Dante). 2. agg. a. Che ha o ha avuto principio ma non avrà fine: la gloria e. del paradiso; le pene e. dell’inferno; il sonno e., la morte; Vagar mi fai co’ miei pensier ...
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omega
omèga (o òmega) s. m. [dal gr. ὠ μέγα, propr. «o grande» cioè «o lungo»; cfr. omicron], invar. – Nome della ventiquattresima e ultima lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta [...] la fine, il compimento di qualche cosa, la morte, soprattutto in unione e contrapposizione a alfa, il principio: dall’alfa all’o., dal principio alla fine (per altri usi dell’espressione alfa e o., v. alfa1). In fisica, nella forma minuscola ...
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successore
successóre s. m. [dal lat. successor -oris, der. di succedĕre «venire dopo, sottentrare» (supino successum)]. – 1. (f. succeditrice, ma la forma è per lo più evitata) Chi succede, cioè subentra [...] il quale, a partire da 0, si ottengono via via tutti i numeri naturali e che è strettamente legato al principio di induzione (v. principio, n. 3 c); il successore di un numero n, detto talora anche successivo di n, viene indicato con la scrittura ...
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La prima fase di un’azione, di un fatto o, anche, la parte in cui una cosa comincia, oppure ciò che costituisce l’origine, la causa di un fatto o di una serie di fatti, o il costituente fondamentale di una sostanza, che ne determina le caratteristiche.
Concetto,...
principio
Alfonso Maierù
Il termine designa in D. tutto ciò che a qualsiasi titolo è ‛ primo ' in un certo ambito, nell'ordine dell'essere come in quello del conoscere; spesso ha connotazioni o designazioni locative (in senso proprio e traslato)...