legno
légno s. m. [lat. lĭgnum]. – 1. a. In botanica, complesso di elementi istologici che si trova nei fusti, nei rami e nelle radici delle piante vascolari; è caratterizzato dalla presenza di elementi [...] interna ed è costituito da elementi conduttori con diametro maggiore e pareti sottili (nei nostri climi si forma in primavera); l. estivo, il legno esterno delle cerchie annuali formato da elementi conduttori con pareti ispessite e diametro minore; l ...
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strano
agg. [lat. extraneus; cfr. estraneo]. – 1. a. Diverso dal solito o dal comune, dal normale, molto singolare, tale quindi da destare meraviglia, stupore, curiosità: ha avuto questa opportunità [...] ), qui col senso di alieno, disadatto, sconveniente; Quasi romito, e strano Al mio loco natio, Passo del viver mio la primavera (Leopardi); anche, straniero: sanza dubbio non è sanza loda d’ingegno apprendere bene la lingua s. (Dante); nella povera ...
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maggiaiolo
maggiaiòlo (letter. maggiaiuòlo) agg. e s. m. (f. -a) [der. di maggio2]. – Che avviene, che appare in maggio, o si riferisce al mese di maggio: febbre maggiaiola. Come sost., chi recita o [...] popolari di alcuni paesi, nome dato ai giovinetti (anche in funzione appositiva: giovani m.) che, cantando con un ramo fiorito in mano, inneggiano al maggio e alla primavera: Giorgio si mise per l’erta in cerca delle maggiaiuole (D’Annunzio). ...
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maggiolino1
maggiolino1 agg. e s. m. [der. di maggio2]. – 1. agg., letter., non com. Del mese di maggio: per la folta e verde campagna m. (Bacchelli). 2. s. m. Nome di varî insetti coleotteri scarabeidi, [...] cinque anni, durante i quali le larve si nutrono di radici e altre parti vegetali; gli adulti, che sfarfallano in primavera, hanno elitre rosso-castane e corsaletto grigio o nero, e compaiono periodicamente (con ciclo di alcuni anni) in grande numero ...
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Leitmotiv
‹làitmotiif› s. neutro ted. [propr. «motivo guida, motivo conduttore», comp. di leiten «dirigere» e Motiv «motivo»] (pl. Leitmotive ‹làitmotivë›), usato in ital. al masch. (invar. al plur., [...] di vario genere, costituendone un elemento caratterizzante: il L. della produzione di un pittore, di un caricaturista; i leitmotiv della pubblicistica politica; le stoffe a disegni floreali saranno il l. della moda femminile di questa primavera. ...
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Febo
Fèbo. – Propr., epiteto del dio Apollo (lat. Phoebus, gr. Φοῖβος), che nella letteratura e nella poesia romana è assunto a indicare anche il Sole considerato quale divinità e identificato col dio [...] stesso. Per estens., nell’uso letter. e poet. ital., il Sole, inteso come astro: la dolcissima primavera recata da F. (Boccaccio); gl’inarati colli Solo e muto ascendea l’aprico raggio Di Febo e l’aurea luna (Leopardi). ...
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cerro
cèrro s. m. [lat. cĕrrus]. – Albero delle fagacee (Quercus cerris) che cresce nell’Europa merid., nella regione danubiana e nella penisola anatolica, alto da 2 a 25 m, con foglie oblunghe, ghianda [...] allungata, tronca, con cupola a squame libere; fiorisce in primavera e matura il frutto nell’autunno del secondo anno: il legname è usato come combustibile, le ghiande come alimento per i maiali; la corteccia e le cupole, ricche di tannino, servono ...
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iniziare
v. tr. e intr. [dal lat. initiare, dapprima «iniziare ai misteri religiosi», poi «cominciare», der. di initium «inizio»] (io inìzio, ecc.). – 1. a. tr. Dare inizio, compiere i primi atti di [...] di scuola? Iniziamo bene! b. intr. (aus. essere) Avere inizio, cominciare: lo spettacolo inizia alle ore 21; è iniziata la primavera; la corsa dell’autobus inizia a piazza Cavour. In passato era frequente l’uso come intr. pron.: Per ch’io prego la ...
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verdeggiare
v. intr. [der. di verde] (io verdéggio, ecc.; aus. avere, ma i tempi composti sono molto rari). – 1. Essere, apparire verde, e quindi rigoglioso; detto soprattutto della natura e della vegetazione: [...] quando il sol fa v. i poggi (Petrarca); Di sotto a questi [alberi] verdeggiava un prato, Nel qual sempre fioriva primavera (Berni); Su la via che fra gli alberi Suburbana verdeggia (Parini). 2. letter. Tendere al verde. Con valore incoativo, assumere ...
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inizio
inìzio s. m. [dal lat. initium, der. di inire «entrare in; cominciare», comp. della prep. in e ire «andare»]. – 1. a. L’atto, il fatto di cominciare, di dare avvio a qualche cosa: l’i. di un lavoro, [...] processo o di una situazione, come sinon. meno pop. di principio, e con accezioni e usi più limitati: l’i. della primavera, dell’anno scolastico; vedere il film dall’i., riprendere il racconto dei fatti dall’i.; all’i. dello spettacolo, del discorso ...
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La prima delle quattro stagioni dell’anno (➔ stagione). P. sacra Antico rituale (lat. ver sacrum) praticato in circostanze di particolare gravità (guerre, carestie, epidemie ecc.) da popolazioni dell’Italia preromana (Sabini, Picenti, Irpini...
primavera
Andrea Mariani
Nel Convivio il sostantivo indica la prima delle quattro stagioni in cui si suddivide l'anno: queste parti si fanno simigliantemente ne l'anno, in primavera, in estate, in autunno e in inverno (IV XXIII 14); corrisponde...