t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione [...] o doppia secondo che sia preconsonantica o intervocalica (terzo, piazza), in alcuni casi con g dolce (es. pretium da cui prezzo e pregio); nelle voci dotte si ha invece -zi- (es. grazia, vizio, servizio o anche servigio, corrispondenti al lat. gratia ...
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effettivo
agg. e s. m. [dal lat. effectivus, der. di efficĕre «compiere», part. pass. effectus]. – 1. agg. Che produce o è atto a produrre un effetto: causa e. (più com., con questo sign., efficiente). [...] in effettivo, clausola apposta a un contratto di vendita che impone al compratore l’obbligo di pagare il prezzo nella precisa specie monetaria convenuta, sempre che alla scadenza dell’obbligazione sia possibile procurarsi tale moneta. d. Mercato ...
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plateale
agg. [der. del lat. platea «piazza»]. – 1. non com. Volgare, triviale: diverbî, insulti, ingiurie plateali. 2. Smodato, eccessivo, spesso per voluta ostentazione: gesto p.; modi p.; una rissa [...] sign. più vicino a quello etimologico, valore p. di un titolo (buono del tesoro, obbligazione, azione, ecc.), il suo prezzo corrente in borsa, in contrapp. al suo valore nominale. ◆ Avv. platealménte, in modi e forme plateali, ostentati, volgari: il ...
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denaro
(o danaro; ant. denàio o danàio) s. m. [lat. denarius, agg. (sottint. nummus) der. di deni «a dieci a dieci», propr. «moneta del valore di dieci assi»]. – 1. a. Unità monetaria, presso gli antichi [...] costo del d., v. costo1, n. 1 b. c. Nel linguaggio di borsa, domanda di divise estere o di titoli, e prezzo di domanda degli stessi. d. Locuz. particolari in uso nel passato: denaro di s. Pietro, il tributo pagato anticamente alla Santa Sede ...
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sandalo gioiello
loc. s.le m. Sandalo arricchito con pietre e decorazioni preziose o di bigiotteria. ◆ Altrettanto spettacolare è lo show del giovane Alessandro De Benedetti. Le sue ragazze, affascinate [...] nel pallone davanti a tanti sandali gioiello Jimmy Choo, stivali di Roger Vivier, mocassini di Car Shoe tutti a metà prezzo. (Sara Ricotta Voza, Stampa, 6 gennaio 2008, p. 6, Cronache Italiane).
Composto dai s. m. sandalo e gioiello.
Già attestato ...
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forchetta
s. f. In statistica, ampiezza della possibile oscillazione tra un valore minimo e uno massimo. ◆ L’ultimo esempio è stato l’Enel. La più grande offerta pubblica di vendita fatta in Europa: [...] potere per incassare: ha ampliato la quantità delle azioni offerte rispetto all’iniziale previsione e ha scelto il prezzo più alto nella forchetta di ipotesi inizialmente individuate. Insomma ha cambiato, a proprio favore e del tutto legittimamente ...
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passaggio
passàggio s. m. [dal fr. (ant.) passage, der. di passer «passare»]. – 1. a. L’atto di passare per un luogo, di percorrerlo, di attraversarlo, o di andare da un luogo all’altro: il p. di un [...] rientrano in quello generale già definito): a. Viaggio compiuto o da compiere su una nave o su un aereo, e il prezzo che si paga per tale viaggio: passaggio ponte, tipo di tariffa economica per traversate marittime di breve durata, che non consente ...
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liquidare
v. tr. [der. di liquido] (io lìquido, ecc.). – 1. Propr., rendere liquido, liquefare, sciogliere; con questo sign. è ant. e raro, e si conserva solo nell’espressione tecnica l. il sapone, sottoporlo [...] effettivo; analogam., l. una società, l. un fallimento, l. un’eredità, e sim. L. una partita di merci, venderla a basso prezzo, per cessazione di commercio, per rinnovo di locali, ecc. b. Nell’uso com., è spesso sinon. di pagare: l. un debito; le ...
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liquidazione
liquidazióne s. f. [der. di liquidare]. – 1. a. In genere, nel linguaggio econ. e giur., l’insieme delle operazioni che porta alla sistemazione o risoluzione dei rapporti patrimoniali, o [...] la liquidazione. d. Vendita di l. (o straordinaria, e più spesso assol. liquidazione), svendita di merci a prezzo inferiore a quello normalmente praticato (per fallimento, rinnovo locali, fine stagione, ecc.): articoli, merci in l.; mettere ...
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scusismo
s. m. (iron.) Il costume di scusarsi, di chiedere scusa. ◆ [tit.] Lo «scusismo» piacerebbe a [Leonardo] Sciascia? [testo] […] Chiedere scusa a Sciascia? Francamente non ne sentiamo il bisogno. [...] ha chiesto scusa a grandi perseguitati del passato come Galileo. Ma era gente che, per le sue idee, pagò un prezzo alquanto più elevato di qualche articolo velenoso. […] Eppure lo «scusismo» dilaga. (Riccardo Chiaberge, Sole 24 Ore, 7 gennaio 2007, p ...
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L’equivalente in unità monetarie di una unità di bene o servizio; più in generale, valore di scambio di un bene in termini di qualsiasi altro bene.
Secondo la definizione recepita dal diritto privato, il p. è il corrispettivo, generalmente in...
prezzo
Roberto Tamborini
L’approccio microeconomico
È necessario distinguere tra prezzi di mercato e amministrati. Esiste, inoltre, una grande ricchezza lessicale del termine, con numerose tipologie e accezioni.
Prezzo di mercato
Il prezzo...