complemento
compleménto s. m. [dal lat. complementum, der. di complere «compiere»]. – 1. Ciò che completa una cosa: l’educazione familiare è c. necessario di quella impartita a scuola; esercizî pratici [...] sono espressi dal caso genitivo, dativo, ablativo (talora meglio determinati da una preposizione), e, dove la declinazione manca, sono di regola espressi mediante preposizioni. 3. a. L’insieme dei militari che servono a completare le unità ...
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sempre
sèmpre avv. [lat. sĕmper]. – 1. Con continuità ininterrotta, senza termine di tempo (cioè senza fine, e talora senza principio); estens., per un tempo lunghissimo, nel passato o nel futuro: Dio [...] diminuire, ecc.): La bestia ad ogne passo va più ratto, Crescendo sempre, fin ch’ella il percuote (Dante). Preceduto da preposizione: da s., fin dall’origine, da un tempo infinitamente lontano, da lunghissimo tempo (con riferimento al passato, ma di ...
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indiretto2
indirètto2 agg. [comp. di in-2 e diretto]. – 1. Non diretto, che non procede diritto ma subisce deviazioni o soste; più spesso, che giunge a un effetto attraverso operazioni intermedie o con [...] luogo, di tempo, ecc.), i quali di solito si uniscono al sostantivo o al verbo reggente mediante una preposizione; discorso i. (o costruzione i.), v. discorso2; proposizione interrogativa i., v. interrogativo. n. Nella critica testuale, tradizione i ...
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dove
dóve avv. [lat. de ŭbi; v. ove] (radd. sint.). – Serve a domandare o a determinare un luogo. Introduce in genere prop. interrogative dirette o indirette, oppure prop. relative, unendosi con verbi [...] abita chissà d.; prevedo già d. s’andrà a finire; d. siamo capitati! Per esprimere altri rapporti di luogo è preceduto da preposizione, e cioè per o di per indicare moto attraverso luogo: per dove intendi passare?, di dove sei passato?; da o di per ...
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composizione
compoṡizióne s. f. [dal lat. compositio -onis, der. di componĕre «comporre»]. – 1. a. L’atto, l’operazione, il lavoro del comporre, cioè del mettere ordinatamente e organicamente insieme; [...] , in cui si uniscono due nomi (capostazione, ferrovia), o un nome e un aggettivo (francobollo, ossobuco), o una preposizione, un avverbio, un prefissoide o suffissoide con un nome (consocio, controprova, decimetro, frutticoltore), o un nome con un ...
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parallage
paràllage s. f. [dal lat. tardo parallăge, traslitt. del gr. παραλλαγή «scambio», der. di παραλλάσσω (v. parallasse)]. – Nella terminologia retorica delle lingue classiche, termine (che significava [...] genericam. «trasmutazione») adoperato talvolta per indicare una figura grammaticale o un semplice fenomeno consistenti nello scambio di una preposizione (o di una lettera in una parola) per un’altra. ...
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specificazione
specificazióne s. f. [dal lat. mediev. specificatio -onis, der. del lat. tardo specificare «specificare»]. – 1. Lo specificare e l’essere specificato; indicazione esplicita, descrizione [...] il genitivo (per es., in lat., magister puerorum), mentre nelle lingue in cui manca la flessione è espresso con una preposizione (per es., in ital., di: il maestro dei bambini). 4. Nella filosofia kantiana, legge (trascendentale) della s., regola con ...
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invariabile
invariàbile agg. [comp. di in-2 e variabile]. – Non variabile, non soggetto a variazione: norme, leggi i.; quindi anche costante: mantenere i. la temperatura di un ambiente; persona di carattere, [...] » e «nequam». Parti i. (o indeclinabili) del discorso, quelle che non hanno flessione, e cioè l’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione. ◆ Avv. invariabilménte, senza mai variare, sempre nello stesso modo: questo fenomeno si ripete ...
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posporre
pospórre v. tr. [dal lat. postponĕre, comp. di post «dopo» e ponĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. Mettere, collocare dopo un’altra cosa (in contrapp. a anteporre e preporre): p. il cognome [...] al nome; in latino la preposizione «versus» di solito si pospone al sostantivo; ha invertito gli argomenti posponendo quelli meno importanti. In senso fig., porre in secondo piano, considerare meno importante rispetto ad altra cosa o persona: p. l’ ...
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stanotte
stanòtte avv. [lat. ista nocte, da cui anche l’ant. istanotte; cfr. stamani]. – Questa notte, cioè la notte in corso o quella immediatamente passata o quella immediatamente futura: s. ho fatto [...] tre il suono di un allarme ci ha svegliato; s. il silenzio è totale; partiremo s. in macchina per la montagna; spesso preceduto da preposizione: i turni di s.; ho rimandato la partenza a s.; è da s. che ci penso; la partenza è fissata per stanotte. ...
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Parte invariabile del discorso che serve a precisare la funzione sintattica di un nome, pronome o espressione nominale, cui generalmente è premessa. Le p. si distinguono generalmente in proprie (per es., in italiano, di, a, da, in, con, per,...