contro
cóntro prep., avv. e s. m. [lat. cŏntra]. – 1. prep. Si unisce al sostantivo o al pronome direttamente (c. il nemico, c. tutti), o, meno spesso, con la prep. a (c. al nemico); ha sempre la prep. [...] me, c. di lui). Quando il pron. personale è nella forma atona, c. viene posposto al verbo, conservando tuttavia la sua natura di preposizione: mi venne c., tutti gli sono c. (cioè: venne contro di me, tutti sono contro di lui). Assume funzione di avv ...
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valere
valére v. intr. [lat. valēre «essere forte, sano; essere capace; significare»] (pres. indic. valgo [ant. o poet. vàglio], vali, vale, valiamo, valéte, vàlgono [ant. o poet. vàgliono]; pres. cong. [...] degli esempî prec., il verbo è determinato da un compl. di valore o di prezzo che, essendo formato senza alcuna preposizione, può essere in taluni casi sentito come un compl. oggetto, dando così al verbo una costruzione transitiva. Questa accezione è ...
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messa2
méssa2 s. f. [femm. sostantivato di messo, part. pass. di mettere]. – 1. In genere, l’azione di mettere. Si adopera solo con determinati complementi, formando locuzioni (alcune delle quali modellate [...] o di compilazione); in senso fig., m. a punto di una questione, il fatto di precisarne i termini. b. Con la preposizione in: m. in altezza, nel linguaggio tipografico, riduzione dei caratteri all’altezza in uso nella tipografia a cui sono destinati ...
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rideterminazione
rideterminazióne s. f. [der. di rideterminare]. – In linguistica, ulteriore determinazione morfologica ottenuta mediante l’uso di più morfemi della stessa classe funzionale: cumulo di [...] desinenze, coesistenza di desinenza e preposizione, preposizioni derivate, ecc. In lessicologia, modificazione semantica di un vocabolo operata mediante un richiamo a un valore etimologicamente più antico che si era obliterato col tempo. ...
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von
‹fòn› prep. ted. – Preposizione corrispondente all’ital. «di». In Germania e in Austria è frequente in nomi di antiche famiglie nobili indicate per mezzo del loro feudo, e anche come predicato nobiliare [...] (premesso a cognomi di qualunque origine) ...
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ci1
ci1 pron. e avv. [lat. tardo hīce per hīc «qui»]. – 1. pron. pers. Si considera vera particella pronominale solo quando concorre alla declinazione del pron. pers. noi, come compl. oggetto (egli ci [...] ho fame; ce l’hai l’ombrello? 4. Con funzione di pron. dimostrativo, riferito a cosa, equivale a ciò, quello, preceduto da preposizione: «di ciò»: ci avrei molto piacere; «a ciò»: non ci credo; non ci posso far nulla; «su ciò»: ci puoi contare; «da ...
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altri
pron. indef. m. sing. [lat. alter]. – Altra persona: Venite a noi parlar, s’altri nol niega! (Dante); non rimane altri che lui. Con valore più indeterminato, qualcun altro, qualcuno: non vorrei [...] , altri s’appiatta (Ariosto); Arano: a lente grida, uno le lente Vacche spinge; altri semina (Pascoli); raro preceduto da preposizione: non desiderare la donna d’altri, nel 9° comandamento. In frasi negative, seguito da che, nessun altro che, nessuno ...
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altrui
altrùi pron. indef. e agg. poss. [lat. *alterui, dat. di alter, modellato su cui]. – 1. pron., letter. Altra persona. Fu usato anticam. con varie preposizioni: per odio d’a. (Petrarca); come piace [...] ad a. (Boccaccio); più che non suol con a. (Dante). Più frequente, nell’uso letter., senza preposizione, come compl. oggetto: del pianeta Che mena dritto a. per ogne calle (Dante); e spec. come compl. di termine: E a te soavemente i lumi chiuse Il ...
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iddio
iddìo s. m. [prob. da il dio]. – Variante di dio, per lo più con riferimento alla divinità della religione cristiana, e in tal caso scritto con iniziale maiuscola: Iddio padre onnipotente; è forma [...] massimo iddio (Leopardi), il dio Amore; anche al plur.: sento ... aleggiarmi sull’accesa fronte Gl’itali iddii (Carducci). Preceduto da preposizione, è rarissimo: Le memorie d’I., I nipoti d’I., titoli di opere dello scrittore G. Papini (1881-1956). ...
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caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, [...] gli); nell’uso, peraltro, si parla talora di caso per indicare alcuni rapporti sintattici, soprattutto in quanto espressi mediante preposizione (e quindi c. genitivo per il compl. di specificazione: «del cittadino»; c. dativo per il compl. di termine ...
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Parte invariabile del discorso che serve a precisare la funzione sintattica di un nome, pronome o espressione nominale, cui generalmente è premessa. Le p. si distinguono generalmente in proprie (per es., in italiano, di, a, da, in, con, per,...