esaidro-
eṡaidro- [comp. di esa- e idro(geno)]. – In chimica, prefisso che indica la presenza di sei atomi di idrogeno in più di quelli posseduti dal composto al cui nome il prefisso si antepone: per [...] es., esaidroantracène, prodotto di idrogenazione dell’antracene, in cristalli tabulari bianchi; esaidrobenzène, sinon. di cicloesano; acido esaidrobenzòico, derivato monocarbossilico del cicloesano, intermedio ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui [...] italiano da quello latino. All’interno di una stessa lingua: d. mediante prefisso (per es. diseducare da educare), mediante suffisso (per es. cartiera da carta), mediante prefisso e suffisso (per es. incolonnare da colonna); d. immediata, cioè senza ...
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ob-
‹òb›. – È la preposizione lat. ob («nella direzione di, verso, contro, di fronte a, in vista di»), molto frequente come prefisso di verbi e dei loro derivati, nel qual caso la b davanti a certe consonanti [...] (per es., obducĕre, obligare); del tutto, con valore rafforzativo, spesso pleonastico (per es., obdurare). In italiano, in cui il prefisso non è vitale, non dà luogo cioè a nuove formazioni verbali (compare soltanto in pochi aggettivi del linguaggio ...
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triossi-
trïòssi- [comp. di tri- e ossi(geno)]. – In chimica organica, prefisso che indica la presenza, nella molecola di un composto, di tre atomi di ossigeno in più di quelli contenuti nel composto [...] al cui nome viene premesso, generalmente sotto forma di idrossili (e in tal caso è preferito il prefisso triidrossi-: per es., acido triossicolanico o triidrossicolanico, lo stesso che acido colico). ...
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miria-
mìria- [tratto dal lat. tardo myrias, gr. μυριάς «diecimila»: v. miriade]. – Prefisso del sistema metrico decimale che, anteposto al nome di un’unità di misura, ne moltiplica per 10.000 il valore [...] (miriagrammo, miriametro, ecc.); questo prefisso e il corrispondente simbolo M sono aboliti nella più recente terminologia metrologica SI, nella quale M è invece simbolo di mega- e indica il valore 106. ...
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esito
èṡito s. m. [dal lat. exĭtus -us, der. di exire «uscire»]. – 1. a. Uscita, sbocco, detto spec. di liquidi, gas e sim.: dare e. all’acqua piovana, all’aria; il fumo non ha e. dalla stanza. b. L’uscita [...] 3. In linguistica, risultato, punto d’arrivo di una trasformazione (fonetica, morfologica, lessicale): e. normale, regolare, e. condizionato, incondizionato, sporadico; gli e. romanzi della parola latina «mater»; il prefisso italiano «s-» è l’e. del ...
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mixo-1
mixo-1 (o misso-) [dal gr. μύξα «muco»; lat. scient. myxo-]. – 1. Primo elemento di parole composte del linguaggio scient., che significa «muco, mucoso, mucillagine» e simili. 2. In medicina, [...] . Si ottengono così i termini composti mixocondroma, mixocondrosarcoma, mixoencondroma, mixofibroma, mixofibrosarcoma, mixoglioma, mixoneuroma, ecc. (non tutti lemmatizzati in questo Vocabolario; cfr. tuttavia i singoli lemmi senza il prefisso). ...
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p, P
(pi, ant. o region. pe ‹pé›) s. f. o m. – Quindicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma (rimasta più o meno immutata nel tempo, salvo che in origine il semicerchio di destra non giungeva [...] preventing «che previene la pellagra»), l’acido nicotinico o niacina. In metrologia, p è simbolo del prefisso pico- (v.); P è simbolo del poise e del prefisso peta- (v.). In musica, p è abbrev. della didascalia piano, che prescrive un’esecuzione con ...
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bis-1
bis-1 [dal lat. bis «due volte»]. – 1. Prefisso che in parole derivate dal latino o formate modernamente (come biscotto, biscanto) significa «due; due volte; doppio» e sim. (v. bi-, che è la forma [...] ). Spesso indica grado successivo (biscroma, bisdrucciolo) e, in nomi di parentela, grado più remoto (bisnonno, biscugino, ecc.). 2. Prefisso che indica la presenza in un composto chimico di un gruppo ripetuto due volte; per es., bisfenolo, composto ...
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neo-
nèo- [dal gr. νεο-, forma che assume in composizione l’agg. νεός «nuovo, recente»]. – 1. Primo elemento di parole composte, derivate dal greco o formate modernamente (anche nella terminologia lat. [...] es., neodevoniano invece di devoniano superiore; neogiurassico invece di Malm o di giurassico superiore, ecc. Con sign. analogo, il prefisso è da taluni adoperato in paletnologia per indicare la fase più recente di un’età (come suddivisione dell’era ...
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Linguistica
Morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile, dis-armare): costituisce, con l’infisso e il suffisso, uno dei tre tipi di affisso....