debancarizzazione
s. f. Progressiva privazione di una sistema bancario efficiente e competitivo. ◆ Per [Giulio] Tremonti la «debancarizzazione» del Sud è la prova della debolezza del sistema bancario [...] dell’Economia, Giulio Tremonti, è infatti compensata da una rete di sportelli di banche di credito cooperativo. (Raffaele Lorusso, Repubblica, 30 settembre 2004, Bari, p. X).
Derivato dal s. f. bancarizzazione con l’aggiunta del prefisso de-. ...
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deberlusconizzato
(de-berlusconizzato), p. pass. e agg. Privato di legami, condizionamenti o riferimenti relativi a Silvio Berlusconi, alla sua linea politica. ◆ «Mi dispiace constatare che l’amico [Massimo] [...] ». (Claudio Tito, Repubblica, 22 novembre 2007, p. 10, Politica).
Derivato dal p. pass. e agg. berlusconizzato con l’aggiunta del prefisso de-.
Già attestato nella Repubblica del 19 maggio 1995, p. 3 (Mino Fuccillo).
V. anche berlusconizzato. ...
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debertinottizzare
v. tr. Sottrarre all’influenza e ai condizionamenti esercitati da Fausto Bertinotti, esponente politico della sinistra. ◆ [tit.] Il partito di [Fausto] Bertinotti senza Bertinotti va [...] ha davanti Giordano, che lo stesso presidente della Camera invita a fare), debertinottizzare il partito. (Foglio, 1° giugno 2006, p. 3).
Derivato dal nome proprio (Fausto) Bertinotti con l’aggiunta simultanea del prefisso de- e del suffisso -izzare. ...
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decamorrizzarsi
v. intr. pron. Liberarsi dalla camorra. ◆ [tit.] Decamorrizziamoci, lezioni di legalità alla Federico II [testo] […] Decamorrizziamoci, brutto dal punto di vista linguistico ma efficace, [...] ha bisogno la città per liberarsi dalla criminalità organizzata. (Alessandro Ingegno, Corriere del Mezzogiorno, 3 maggio 2007, p. 6).
Derivato dal s. f. camorra con l’aggiunta simultanea del prefisso de-, del suffisso -izzare e della part. pron. -si. ...
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de-cattolicizzato
p. pass. e agg. Privato di rappresentanti dell’area cattolica. ◆ Vedremo se il governo de-cattolicizzato di [Silvio] Berlusconi riuscirà ad accontentare i cattolici che lo hanno votato. [...] Ma una cosa è sicura: il cattolico crede che una cosa è giusta o sbagliata a prescindere da chi la fa. (Michele Brambilla, Giornale, 9 maggio 2008, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal p. pass. e agg. cattolicizzato con l’aggiunta del prefisso de-. ...
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decialtronizzato
p. pass. e agg. (iron.) Privato degli aspetti più cialtroneschi. ◆ C’è insomma l’oltranza berlusconiana in tutte e due le lettere. Ma è soffusa di delicatezza femminile quella di Veronica [...] [Lario]. Il suo è berlusconismo ingentilito e persino «decialtronizzato». (Francesco Merlo, Repubblica, 1° febbraio 2007, p. 19, Commenti).
Derivato dal s. m. cialtrone con l’aggiunta simultanea del prefisso de- e del suffisso -izzato. ...
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de-cofferatizzarsi
v. intr. pron. Privarsi di legami, condizionamenti o riferimenti relativi alle scelte politiche di Sergio Cofferati, sindaco di Bologna dal 2004. ◆ Le indiscrezioni sugli organigrammi, [...] la Cgil nel corso dell’ultimo anno, come e quanto si sia de-cofferatizzata. (Dario Di Vico, Corriere della sera, 4 luglio 2003, p. 10, Politica).
Derivato dal v. intr. pron. cofferatizzarsi con l’aggiunta del prefisso de-.
V. anche cofferatizzarsi. ...
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decofferatizzato
p. pass. e agg. Sottratto all’autorità di Sergio Cofferati. ◆ Sul muro in fondo allo stanzone e alle finestre sventolano gli striscioni, «zona decofferatizzata», ed è soprattutto di [...] «zona decofferatizzata». Molti passanti però hanno battibeccato con loro e difeso il sindaco. (Luigi Spezia, Repubblica, 3 novembre 2005, Bologna, p. II).
Derivato da un non attestato p. pass. e agg. cofferatizzato con l’aggiunta del prefisso de-. ...
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decompetitivo
agg. Che scoraggia la competitività; che provoca una progressiva perdita di competitività. ◆ Quali svantaggi competitivi è prioritario iniziare a ridurre? Certo, quelli fiscali, e la riduzione [...] e territori con cui siamo in competizione. In realtà è di quasi il 50 per cento, un’enorme tassa «decompetitiva» di fatto. (Carlo Pelanda, Arena, 24 gennaio 2005, p. 1, Prima pagina).
Derivato dall’agg. competitivo con l’aggiunta del prefisso de-. ...
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decomunistizzare
v. tr. Sottrarre all’influenza del comunismo; liberare dall’ideologia comunista. ◆ Come racconta il senatore dello Sdi, Giovanni Crema: «Nell’ultima riunione, Giuliano [Amato] ce lo [...] . (Alberto Burgio, Manifesto, 28 ottobre 2007, p. 2).
Derivato dal s. m. e f. comunista con l’aggiunta simultanea del prefisso de- e del suffisso -izzare.
Già attestato nella Repubblica del 6 gennaio 1990, p. 11, Politica (Ezio Mauro), nella variante ...
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Linguistica
Morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile, dis-armare): costituisce, con l’infisso e il suffisso, uno dei tre tipi di affisso....