lusingare
luṡingare v. tr. [der. di lusinga] (io luṡingo, tu luṡinghi, ecc.). – 1. a. Attirare, allettare con lusinghe, con complimenti, lodi o false promesse: l’aveva lusingata a lungo facendole credere [...] , si prestò ad un colloquio coi fratelli di essa, nel quale fu ucciso a tradimento (Cesarotti); più com., in funzione di predicato, nelle espressioni essere o sentirsi lusingato di o che ...: sono o mi sento molto lusingato del vostro invito (o più ...
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precetto
precètto s. m. [dal lat. praeceptum, der. di praecipĕre «prescrivere, ordinare, insegnare», comp. di prae- «pre-» e capĕre «prendere»]. – 1. Principio, norma, regola di comportamento autorevole [...] cartolina con cui gli iscritti al partito erano invitati alle adunate. 5. Di precetto, locuz. usata sia in funzione di predicato sia in funzione attributiva, col sign. di obbligatorio: son circostanze, che si ha appena testa d’occuparsi di quel che ...
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infinitivo
agg. [dal lat. tardo infinitivus, der. di infinitus «infinito»]. – 1. Propr., che non determina; si è usato, nella terminologia grammaticale, come equivalente di infinito (modo del verbo); [...] l’infinitivo. 2. Nella sintassi latina, greca, e più raram. italiana, proposizione i. (anche s. f., un’infinitiva), quella che ha nel predicato un verbo di modo infinito, come la frase soggettiva, o oggettiva, oppure anche, talvolta, l’esclamativa. ...
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-abile
-àbile [dal lat. -abĭlis]. – Suffisso derivativo di aggettivi tratti da verbi della coniug. in -are. I derivati hanno senso passivo ed esprimono la possibilità o la necessità di quanto predicato [...] dal verbo: applicabile, esecrabile, indimenticabile, mangiabile. In lat. il suffisso era adoperato talvolta con valore attivo; di qui, per es., miserabile, stabile. Per estensione, il suffisso è usato, ...
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relazionale
agg. [der. di relazione]. – Nel linguaggio filos., di relazione, che concerne o istituisce una relazione: nesso, legame, tessuto r.; essenza r. del pensiero; predicato relazionale. In psicologia, [...] terapia r., in generale, forma di psicoterapia nella quale oggetto di diagnosi e cura non è l’individuo ma la relazione tra due o più individui, cioè soprattutto l’insieme delle comunicazioni che avvengono ...
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ablativo2
ablativo2 agg. e s. m. [dal lat. ablativus (casus), der. di ablatus, part. pass. di auferre «portare via»; cfr. il gr. ἀϕαιρετικός]. – 1. Caso della declinazione latina, che nell’ordine dei [...] siano o possano essere sciolte da ogni legame sintattico diretto con la prop. reggente. In esso il soggetto e il predicato, che è un participio oppure un sostantivo o un aggettivo, vengono posti nel caso ablativo; per es.: confecto punico bello ...
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vedova
védova agg. e s. f. [lat. vĭdua; cfr. sanscr. vidhavā]. – 1. a. Donna a cui è morto il marito: lo stato, la condizione di vedova, come stato civile e giuridico; sposare una v., una ricca v.; La [...] diffuso in passato presso popoli primitivi, nelle civiltà messico-andine e nelle grandi civiltà orientali. Come agg., in funzione di predicato, essere, restare, rimanere vedova, per la morte del marito: rimasta v., non si è più voluta risposare; e in ...
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notorio
notòrio agg. [dal lat. tardo notorius «che rende noto», der. di notus, part. pass. di noscĕre «conoscere» e agg. (v. noto1)]. – Riferito a fatto, situazione o condizione, pubblicamente noto, [...] , ma poco com., riferito alla persona (sull’esempio del fr. notoire): era un ateo n., un n. misoneista; in funzione di predicato, con valore neutro: è n. che la ditta è ormai in situazione fallimentare; le donne tedesche sono le migliori del mondo, è ...
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stolto
stólto (ant. stulto) agg. [lat. stūltus]. – 1. Di persona che dimostra scarsa intelligenza, che manca di senno e di perspicacia (è parola di tono più elevato e obiettivo che stupido e si usa di [...] risposta s.; un’opinione s., una s. deliberazione; una s. paura; con s. superbia. Con valore neutro in funzione di predicato: è s. credere che ... ◆ Avv. stoltaménte, in modo stolto, con stoltezza: ha prestato stoltamente fede a quell’imbroglione. ...
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rema2
rèma2 s. m. [dal gr. ῥῆμα (-ατος) «ciò che viene detto», attrav. l’ingl. rheme] (pl. -i). – In linguistica, la parte di un enunciato o di una serie di enunciati che aggiunge informazioni a ciò [...] che è dato come già noto (tema); può coincidere col predicato, per es. nella frase il libro è sulla tavola, dove il libro rappresenta il tema ed è sulla tavola il rema, oppure può essere costituito dalla ripresa di una parte dell’enunciato appena ...
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PREDICATO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giacomo DEVOTO
. Col latino praedicatum Boezio tradusse il termine logico di καρτηγούμενον o di κατηγόρημα, messo in uso da Aristotele. Questo significava letteralmente "ciò che viene asserito,...
triadico, predicato
Nella logica matematica, un predicato si dice t. se lega tra loro tre individui o elementi: per es., è t. il predicato «... è figlio di… e di…» e «su una retta r, il punto ... è compreso tra ... e ...».