tetico
tètico agg. [dal lat. tardo thetĭcus, gr. ϑετικός, der. (come ϑέσις: v. tesi) del tema di τίϑημι «porre»] (pl. m. -ci). – 1. Nella logica formale, giudizî t. (anche giudizî di posizione o di esistenza [...] ), giudizî in cui si asserisce soltanto l’esistenza del soggetto e che perciò appaiono come privi di predicato. 2. non com. In aritmetica, operazioni tetiche, le operazioni dirette (addizione e moltiplicazione), in contrapp. alle operazioni ...
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concordabile
concordàbile agg. [dal lat. tardo concordabĭlis]. – Che si può concordare, conciliare. È usato spec. nel sign. grammaticale: in questo caso il predicato è c. sia col soggetto collettivo [...] sia col complemento di specificazione che ne dipende ...
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concordanza
s. f. [der. di concordare]. – 1. a. Il concordare, l’essere d’accordo, quindi conformità, esatta corrispondenza: c. di opinioni, di voleri; c’era c. fra le deposizioni dei varî testimoni; [...] non secondo la forma grammaticale e il sign. proprio, ma secondo il senso generico delle parole; per lo più è un predicato che si accorda al plur. con un soggetto collettivo: es. «sono arrivati un esercito di studenti»; «la povera gente usano poco ...
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sillogismo
(ant. silogismo) s. m. [dal lat. syllogismus, gr. συλλογισμός, propr. «connessione di idee, ragionamento» (comp. di σύν «con» e λογισμός «calcolo», da λόγος «discorso, ragionamento»)]. – 1. [...] struttura (forma) e non dal significato delle parole (come uomo, mortale, ecc.). In partic., il soggetto e il predicato della conclusione sono detti rispettivam. termine (o estremo) minore e termine (o estremo) maggiore, mentre la nozione che compare ...
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concordare
v. intr. e tr. [dal lat. concordare «essere concorde», der. di concors -ordis «concorde»] (io concòrdo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Essere o trovarsi d’accordo: il mio carattere non concorda [...] le varie parti della proposizione secondo le relazioni di numero, genere, caso, persona: c. l’aggettivo col nome; il predicato è concordato col soggetto più vicino; come intr., essere accordato: l’attributo concorda con il sostantivo in numero e ...
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sperabile
speràbile agg. [der. di sperare1]. – Che si può sperare: la cosa più s. è che smetta di piovere; accordo, miglioramento s.; come predicato, con valore neutro: è s. che la situazione non precipiti. [...] ◆ Avv. sperabilménte, in modo sperabile, come si spera: la cura sta facendo effetto, e il malato sperabilmente guarirà ...
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definizione
definizióne (ant. diffinizióne) s. f. [dal lat. definitio -onis]. – 1. Determinazione, delimitazione esatta: d. di un confine; d. dei limiti di competenza di due organi amministrativi; d. [...] del contenuto di un concetto, espresse in un giudizio in cui il soggetto è il concetto da definire e il predicato è costituito dal complesso dei termini che nel loro insieme lo definiscono: d. reale, soprattutto nella filosofia scolastica, quella che ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] numero di ore o di giorni. Nell’uso corrente: t. sereno, variabile, nuvoloso, piovoso; è bel t., brutto t., t. pessimo (come predicato: è bel t., fa bel t., ecc.); t. orribile, infernale; un t. da lupi, da cani, molto brutto; un t. primaverile, un ...
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parere2
parére2 v. intr. [lat. parēre «apparire, mostrarsi»] (pres. pàio, pari, pare, paiamo, paréte, pàiono [ant. paro, pariamo, pàrono]; pass. rem. parvi, parésti, parve, parémmo, paréste, pàrvero [...] affermativa (= credo di sì); mi pare e non mi pare, per esprimere dubbio, incertezza. b. Con gli stessi sign., ma con compl. predicativo: il prezzo mi pare onesto; le sue pretese mi paiono eccessive; il film mi è parso buono; mi pare degno di miglior ...
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nominativo
agg. e s. m. [dal lat. nominativus, der. di nominare «nominare»]. – 1. agg. a. Che vale a nominare, che ha l’effetto di nominare; è com. soprattutto nell’espressione caso n. o, assol., nominativo [...] espresso il soggetto del verbo attivo o l’oggetto dell’azione indicata dal verbo passivo, oltre che il predicato nominale e il complemento predicativo del soggetto. La forma del nominativo è, in genere, quella con cui vengono citati e registrati in ...
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PREDICATO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giacomo DEVOTO
. Col latino praedicatum Boezio tradusse il termine logico di καρτηγούμενον o di κατηγόρημα, messo in uso da Aristotele. Questo significava letteralmente "ciò che viene asserito,...
triadico, predicato
Nella logica matematica, un predicato si dice t. se lega tra loro tre individui o elementi: per es., è t. il predicato «... è figlio di… e di…» e «su una retta r, il punto ... è compreso tra ... e ...».