categorumeno
categorùmeno s. m. [dal gr. κατηγορούμενον «predicato», part. passato neutro di κατηγορέω «affermare, asserire»]. – In filosofia, ciascuno dei cinque predicabili delle categorie (predicati [...] dei predicati) che Aristotele distinse accanto alle categorie stesse; e cioè genere, specie, differenza, proprio, accidente. ...
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bonta
bontà (ant. bontade, bonità, bonitade, bonitate, e altre var.) s. f. [lat. bonĭtas -atis, der. di bonus «buono»]. – 1. a. L’essere buono; carattere di chi è d’animo buono e gentile, e particolarm. [...] si giudica dal suo rendimento; di cibi, buon sapore, squisitezza e sim.: senti la b. di queste mele; e come predicato: che b. queste fragole! Anticam., abilità, capacità, valore: lo ’mperadore Federigo fue nobilissimo signore, e la gente ch’avea ...
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lo2
lo2 pron. pers. e dimostr. m. sing. [lo stesso etimo della voce prec.]. – Forma debole della declinazione del pron. pers. egli, usata per il compl. oggetto, sia riferito a persona o cosa, sia con [...] , sentillo, ecc.; similmente, èccolo, glielo, ecc.). Davanti a vocale spesso si elide: l’ascoltai, l’ho sentito dire. È usato come predicato in unione col verbo essere, nel sign. di «tale, tali»; per es.: sii prudente almeno tu, se lui non lo è (o ...
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complemento
compleménto s. m. [dal lat. complementum, der. di complere «compiere»]. – 1. Ciò che completa una cosa: l’educazione familiare è c. necessario di quella impartita a scuola; esercizî pratici [...] a c. delle nozioni teoriche. 2. In grammatica, ogni elemento che serve a completare la frase, oltre a quelli, soggetto e predicato, che ne formano la parte essenziale e oltre agli elementi aggiuntivi, attributi e apposizioni: c. diretto, o c. oggetto ...
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indiretto2
indirètto2 agg. [comp. di in-2 e diretto]. – 1. Non diretto, che non procede diritto ma subisce deviazioni o soste; più spesso, che giunge a un effetto attraverso operazioni intermedie o con [...] da essa indipendenti. m. In sintassi, complementi i., gli elementi della frase che si riferiscono al soggetto o al predicato apportando una precisazione all’enunciato; sono in genere tutti i complementi diversi dal complemento oggetto o diretto (e ...
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funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso [...] svolge nella struttura grammaticale della frase stessa, cioè dell’intero enunciato: parola che compie la f. di soggetto, di predicato, di complemento, di attributo (e più genericam., in grammatica e nel lessico: aggettivo con funzione o con funzioni ...
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intuitivo
agg. [der. di intuire]. – 1. Relativo all’intuizione e all’intùito, che si apprende per intuizione, basato sull’intuizione: atto i. della mente; conoscenza i. (in contrapp. a conoscenza discorsiva), [...] facilmente, e per estens., che è per sé stessa evidente; in questo sign., anche con valore neutro in funzione di predicato: è intuitivo che ..., si comprende facilmente, è chiaro. 2. Riferito a persona, in cui l’intuizione predomina sull’attitudine ...
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prematuro
agg. [dal lat. praematurus, comp. di prae- «pre-» e maturus «maturo»]. – Anticipato, di cosa che avviene prima del tempo debito o normale, o comunque troppo presto: parto p., nascita p.; morte [...] decisione, una deliberazione p.; un tuo intervento presso la direzione potrebbe risultare p.; e con valore neutro in funzione di predicato: è prematuro ricorrere a soluzioni così drastiche. In partic., neonato p. (o assol., come sost., un p., una p ...
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ammissibile
ammissìbile agg. [dal lat. mediev. admissibilis]. – Che si può, che si deve ammettere, cioè accettare, riconoscere valido: ragioni, scuse a.; azione a., in diritto processuale, quando vi [...] una pronuncia del giudice; prova a., quando risponde alle condizioni che ne legittimano l’assunzione; nell’uso com., è più frequente come predicato con valore neutro: non è a. che tu ti comporti così. Nel linguaggio tecn. e scient., valore a. di una ...
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inumano
agg. [dal lat. inhumanus, comp. di in-2 e humanus «umano»]. – 1. Di persona che, soprattutto negli atti e nel comportamento, si mostra priva dei sentimenti di umana pietà e quindi crudele, spietata: [...] di umanità: ferocia, crudeltà i.; trattamento i.; consuetudini i.; pene, torture i.; spettacolo i.; con valore neutro in funzione di predicato: è i. gettare così una famiglia sul lastrico. 2. Nell’uso letter. (cfr. disumano), di cosa che non ha nulla ...
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PREDICATO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giacomo DEVOTO
. Col latino praedicatum Boezio tradusse il termine logico di καρτηγούμενον o di κατηγόρημα, messo in uso da Aristotele. Questo significava letteralmente "ciò che viene asserito,...
triadico, predicato
Nella logica matematica, un predicato si dice t. se lega tra loro tre individui o elementi: per es., è t. il predicato «... è figlio di… e di…» e «su una retta r, il punto ... è compreso tra ... e ...».