pericoloso
pericolóso agg. [dal lat. periculosus, der. di pericŭlum «pericolo»]. – 1. a. Che ha in sé la possibilità di determinare o di costituire un pericolo, che può procurare o provocare danni fisici [...] ’incolumità dell’avversario, tenta di sottrargli il pallone intervenendo con la gamba sollevata o tesa. Con valore neutro in funzione di predicato: è p. sporgersi dai finestrini del treno in corsa; è p. fidarsi di chi non si conosce; andare in giro a ...
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proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] da ogni altro: il p. di un’arte, il p. di una situazione. Nella logica aristotelica, il proprio è uno dei cinque predicabili, e precisamente un carattere che appartenga a una sola specie, ma d’altra parte a tutti gli individui che ne fanno parte (per ...
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litote
litòte s. f. [dal gr. λιτότης, propr. «semplicità», der. di λιτός «semplice»]. – Figura retorica che consiste nell’attenuare formalmente l’espressione di un giudizio o di un predicato col negare [...] l’idea contraria, ottenendo per lo più l’effetto di rinforzarla sostanzialmente; così, per es., quando si dice che una persona non è un’aquila (per dire che ha intelligenza assai scarsa), o che non è priva ...
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enjambement
‹ãˇ∫ãbmã′› s. m., fr. (propr. «scavalcamento»). – Procedimento stilistico frequente nella poesia delle lingue sia classiche sia moderne, consistente nel dividere una breve frase, o un gruppo [...] sintattico intimamente unito (per es., un sostantivo e il suo attributo, il predicato e il soggetto o il compl. oggetto), tra la fine di un verso e l’inizio del verso successivo, operando così una legatura metrica che ha lo scopo di rendere più ricco ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] ), i due enti o elementi tra i quali si istituisce il raffronto; termini di una proposizione, il soggetto e il predicato. In logica matematica, t. di un linguaggio formale, una variabile, una costante o, più in generale, ogni espressione che denota ...
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marcio
màrcio agg. e s. m. [der. del lat. marcere «marcire»] (pl. f. -ce). – 1. agg. a. Che si sta decomponendo o putrefacendo, detto di sostanza organica: carne, frutta m.; pesce, formaggio m.; l’acqua [...] m., ubriaco m.; l’avrebbero fatto consigliere comunale, se don Silvestro, il segretario, il quale la sapeva lunga, non avesse predicato che era un codino m., un reazionario (Verga). 3. s. m. a. La parte marcia, guasta: tagliare il m.; mangiare ...
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copula
còpula s. f. [dal lat. copŭla «legame, congiunzione»]. – 1. letter. Accoppiamento, spec. nel senso di congiunzione sessuale, coito. 2. In anatomia comparata, sinon. di basibranchiale. 3. In grammatica, [...] la congiunzione e; più spesso, la forma verbale che unisce il soggetto e il predicato nominale, tratta, nelle lingue indoeuropee, dai verbi significanti «essere» (per es.: lat. «homo est animal», ital. «l’uomo è un animale», oppure «il mare era calmo ...
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categorema
categorèma s. m. [dal gr. κατηγόρημα «imputazione, predicato», der. di κατηγορέω; v. categoria] (pl. -i). – Termine filosofico, equivalente a categorumeno e a predicabile. ...
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stabilire
v. tr. [dal lat. stabilire (der. di stabĭlis «stabile») «rendere stabile, tenere saldo»] (io stabilisco, tu stabilisci, ecc.). – 1. Rendere stabile, fissare un oggetto in modo che resti saldo. [...] nel giorno e nel luogo stabilito, alla data stabilita; acquistare al prezzo stabilito, alle condizioni stabilite; e come predicato con valore neutro: è stabilito che ...; resta dunque stabilito così. Più raro con altri sign. del verbo: conservare ...
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rimanere
rimanére v. intr. [lat. remanēre, comp. di re- e manēre «restare»] (io rimango, tu rimani, ... essi rimàngono; pass. rem. rimasi o rimaṡi, rimanésti; fut. rimarrò; cong. pres. rimanga; condiz. [...] che avrebbe detto Dante, quando gli si offriva di andare ambasciatore a Roma; lo pregò di rimanergli accanto; con compl. predicativo o modale: r. sbalordito, soddisfatto, scontento, confuso; r. vedovo, orfano, ecc.; r. incinta; r. male, di stucco, in ...
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PREDICATO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giacomo DEVOTO
. Col latino praedicatum Boezio tradusse il termine logico di καρτηγούμενον o di κατηγόρημα, messo in uso da Aristotele. Questo significava letteralmente "ciò che viene asserito,...
triadico, predicato
Nella logica matematica, un predicato si dice t. se lega tra loro tre individui o elementi: per es., è t. il predicato «... è figlio di… e di…» e «su una retta r, il punto ... è compreso tra ... e ...».