raschiare
v. tr. [lat. pop. *rasclare, der. di rascŭlum «strumento per radere»] (io ràschio, ecc.). – 1. Fregare una superficie compatta e solida con qualche strumento tagliente o ruvido per toglierne [...] qualcosa di superfluo o semplicemente lo strato più esterno: r. la vernice da una porta di legno; r. il piano di un tavolo con un pezzo di vetro; per quanto io abbia raschiato la carta, non sono riuscito a levare la macchia; r. le pelli, un intonaco; ...
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knock
〈nòk〉 interiez. ingl. [voce di origine onomatopeica; propr. «colpo, urto»]. – Nel linguaggio dei fumetti, forma grafica che riproduce il rumore prodotto dall’atto del bussare a una porta. ...
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cieco
cièco agg. e s. m. (f. -a) [lat. caecus] (pl. m. -chi). – 1. a. Privo della vista, dell’uso degli occhi: diventare c.; essere c. dalla nascita; c. da un occhio; non sono mica c., per affermare [...] ; ant., lettera c., non firmata, anonima. g. Lanterna c., che manda la luce verso gli oggetti lasciando nell’ombra chi la porta, e fatta in modo che, movendo una lamina, la luce si possa occultare senza spegnerla. h. In aeronautica, volo c ...
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portainsegna
portainségna (o portinségna) s. m. e f. [comp. di portare e insegna], invar. – Chi porta la bandiera o altra insegna. È più generico di portabandiera, e talora si usa in senso fig. (chi [...] fa da guida o è il principale esponente di una tendenza, e sim.) ...
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raschiatura
s. f. [der. di raschiare]. – 1. L’operazione del raschiare o, concr., il segno lasciato da essa: era intento alla r. della parete insudiciata; quante r. in questo foglio! In partic., una [...] di carniccio; la stessa operazione, eseguita invece nella parte interna (carne), sempre con coltello a mezzaluna ma ben affilato, è detta anche scarnitura. 2. Ciò che si porta via raschiando: r. di corteccia di pino; r. di ferro (più com. limatura). ...
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miserabilista
agg. Proprio di una condizione di vita miserabile. ◆ Quel che sembra oggi in mutazione è dunque qualcos’altro: sono i principi attivi del morbo che porta il nome di noia, ed è la forma [...] collettiva, compatta, popolare, che essa assume nella benestante – o comunque non più miserabilista – Italia contemporanea. (Barbara Spinelli, Stampa, 26 giugno 2001, p. 25, Società e Cultura) • Scegliendo ...
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portale2
portale2 s. m. [der. di porta1]. – 1. Porta esterna d’ingresso a un edificio, artisticamente decorata e di grandi dimensioni; il termine si adopera con riferimento a edifici monumentali (ma [...] in questo caso è più com. portone) e soprattutto a chiese: un p. gotico, romanico; il p. del duomo di Pisa; il p. ligneo della chiesa di S. Sabina in Roma. 2. Struttura a telaio costituita da due piedritti, ...
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bompresso
bomprèsso s. m. [dallo spagn. bauprés, che, come il fr. beaupré, risale all’oland. boegspriet «albero di prora»]. – Estremo albero prodiero dei comuni velieri, che porta il più avanti possibile [...] i lati inferiori dei fiocchi ...
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davanzale
s. m. [der. di davanti, o da avanzare nel sign. di «sporgersi»]. – 1. Elemento di copertura del parapetto di una finestra (nel linguaggio tecn. detto comunem. soglia, per analogia con l’elemento [...] simile della porta), costituito da lastre di pietra naturale o artificiale, più di rado da tavole di legno, sagomate in modo da offrire appoggio al serramento (v. battentatura) e da assicurare lo scolo delle acque piovane verso l’esterno. 2. Organo ...
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montacasca
s. m. [comp. dei temi di montare e cascare], invar. – Nel canottaggio, l’alterno movimento di chi, remando, porta il corpo in avanti e poi si spinge all’indietro, in modo che il peso del corpo [...] stesso gravi sul remo ...
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Anatomia e medicina
Vena p. (o semplicemente p.), collettore venoso che convoglia al fegato la maggior parte del sangue refluente dall’apparato digerente e dalla milza. Si tratta di un tronco venoso assai breve (8-10 cm di lunghezza) e di grosso...
porta-
porta- [Der. del tema di portare] [LSF] Primo elemento di parole composte che indicano oggetti destinati a reggere o custodire qualcosa: portafusibile, portalampada, portaobiettivi, portaoculare, ecc.