pollonepollóne s. m. [der. dell’ant. pollare «germogliare»]. – 1. In agraria, ramo, detto anche succhione, selvaggione, originato per lo più da gemma avventizia di piante in genere legnose (di tronco, [...] di linfa. 2. fig., letter. Discendente, germoglio, rampollo: la rettorica (dice Aristotile) è un p., o vero rampollo della dialettica (Varchi); Salve, o pollone de la mista razza Che dee la terra cristiana aduggiare (Carducci). ◆ Dim. polloncèllo. ...
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rampollo
rampóllo s. m. [prob. lat. rami pullus «pollone del ramo»]. – 1. Di piante, germoglio, pollone: i teneri, i giovani r. del pero, del gelso; in similitudini: Nasce ... a guisa di rampollo, A [...] piè del vero il dubbio (Dante). Più in partic., in arboricoltura, sinon. di rimessiticcio. 2. non com. Piccola vena d’acqua che scaturisce dalla terra (più com., polla); letter., getto d’acqua che sgorga, ...
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pullulare
v. intr. [dal lat. pullulare, der. di pullŭlus «animale giovane; pollone», dim. di pullus «pollo»] (io pùllulo, ecc.; aus. avere). – 1. ant. Di piante, germogliare, mettere i germogli. 2. a. [...] Venir fuori, spuntare, apparire e diffondersi quasi brulicando in grande quantità: una capanna abbandonata in cui pullulavano insetti d’ogni specie; estens. e fig.: quartieri popolari, dove pullulano migliaia ...
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broncone
broncóne s. m. [accr. di bronco1]. – Grosso ramo o pollone tagliato dal suo ceppo; palo con traversa per sostenere la vite; anche, in genere, spuntone di legno: gli sterpi si torcevano a terra [...] annodando insieme con furia libidinosa i lor b. corti e pungenti (Linati) ...
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clone
clóne s. m. [dal gr. κλών κλωνός «germoglio, pollone»; il termine, introdotto in biologia già nel 1903, ha acquisito il sign. attuale verso il 1980]. – 1. In biologia, insieme di organismi o cellule [...] geneticamente uguali tra loro, provenienti dalla moltiplicazione agamica o vegetativa di un solo individuo iniziale. Il concetto è stato poi esteso anche a molecole di DNA o RNA, identiche tra loro in ...
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verducato
(o verdugale o vertugale) s. m. [der. dello spagn. verdugo «pollone, vinco»]. – Nome con cui era chiamato, nei secoli 16°-17°, il guardinfante. ...
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verduco
s. m. [dallo spagn. verdugo «pollone» e anche «stocco»] (pl. -chi), ant. – 1. Stocco a lama quadrangolare, sottile, con piccola coccia, di origine spagnola. 2. Lo stile o stocco del bastone animato. ...
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piantare
v. tr. [lat. plantare; v. pianta]. – 1. Mettere nella terra un seme, un pollone, o altra parte di una pianta (anche una piantina giovane tolta da un semenzaio), perché attecchisca nel suolo, [...] germogli e si sviluppi come nuovo esemplare di quella specie. Il verbo può avere come compl. ogg. l’elemento vegetale che si mette nella terra: p. un seme, una talea, un ramo; o la specie vegetale che ...
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virgulto
s. m. [dal lat. virgultum, che è dall’agg. virgultus «pieno di ramoscelli», der. di virgŭla «ramoscello sottile», dim. di virga «verga, ramoscello»], letter. – Arbusto con rami sottili e numerosi; [...] anche rimessiticcio, pollone: teneri v.; Quanto giova a mirar pender da un’erta Le capre, e pascer questo e quel v. (Poliziano). In usi fig., giovane rampollo. ...
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piantone
piantóne s. m. [der. di piantare; nel sign. 3, è calco del fr. planton]. – 1. In agraria: a. Arboscello del semenzaio pronto per essere messo nel piantonaio. b. Pollone che viene staccato dal [...] ceppo di un albero per essere collocato a dimora. 2. a. Negli autoveicoli, albero tubolare, posto davanti al sedile di guida, con inclinazione diversa nei varî tipi di vettura (talora anche regolabile ...
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Ramo, detto anche succhione, originato per lo più da gemma avventizia di piante legnose, alla base del fusto o attorno ai cercini di cicatrizzazione di vecchi tagli. Costituisce un segnale di decadenza della parte su cui sorge, oppure è elemento...