parolibero
parolìbero agg. [der., con aplologia, di parola libera]. – Nel linguaggio del futurismo, di poeta o scrittore che segue la tecnica compositiva delle «parole in libertà» (v. parola, n. 6 c), [...] e anche della poesia o prosa composta con tale tecnica: poema p., versi paroliberi ...
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normativo
agg. [dal fr. normatif, der. di norme «norma»]. – 1. a. Che stabilisce, o ha per fine di stabilire, norme, che mira ad assoggettare a regole (di comportamento, d’azione, di procedura, ecc.) [...] , divieti che hanno valore n.; meno spesso riferito a persona: alla nostra lirica è mancato nel secolo scorso un poeta centrale, normativo, ... che potesse fare scuola (Montale). c. Che è costituito da norme: sistema n., complesso organico di norme ...
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materno
matèrno agg. [dal lat. maternus, der. di mater «madre»]. – 1. a. Di madre, della madre: amore, affetto m.; carezze, cure m.; la m. benedizione; sin dall’alvo m., fin dalla nascita; sangue m.; [...] m., idioma m., propriam. la lingua che si apprende dalla madre (Fu miglior fabbro del parlar m., Dante, con riferimento al poeta provenzale Arnaldo Daniello), poi la lingua della patria; terra m., la terra che è stata madre, la terra natia (Tu non ...
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delicato
(ant. dilicato) agg. [dal lat. delicatus, der. di deliciae «delizia»]. – 1. Che dà, ai varî sensi dell’uomo, un’impressione gradevole di finezza, leggerezza e sim. (si contrappone ora a ruvido, [...] bellezza estetica; mano d., che in operazioni manuali ha il tocco leggero. Con altro senso, ant., sensibile, o suscettibile: il poeta fiorentino, che sempre è stato di sua natura dilicato, e piuttosto collerico che no ... (G. Gozzi). 4. a. Di cosa ...
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sale
s. m. [lat. sal salis «sale» (e anche «mare») e, in senso fig., «arguzia»: voce di origine indoeur., affine al gr. ἅλς ἁλός che ebbe gli stessi sign.]. – 1. In chimica, composto derivante da un [...] il discorso come il sale dà sapore ai cibi); s. attici, le arguzie sottili e garbate proprie degli antichi scrittori attici. 3. poet. Il mare: Metter potete ben per l’alto sale Vostro navigio (Dante); Tiro, Pericolando per l’immenso sale, Con l’oro ...
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plagio
plàgio s. m. [dal lat. tardo, giur., plagium, der. del gr. πλάγιον «sotterfugio», neutro sostantivato dell’agg. πλάγιος «obliquo»; in latino il termine aveva il sign. 1, e da esso deriva il sign. [...] risalire a un uso che di plagiarius si trova in Marziale, il quale in un suo epigramma così qualifica un suo amico poeta che andava leggendo in pubblico i suoi versi spacciandoli per proprî]. – 1. Nel diritto romano, la riduzione di un uomo libero in ...
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risorgimento
risorgiménto s. m. [der. di risorgere]. – 1. Il fatto di risorgere, di tornare in vita, spec. in usi fig.: il r. della civiltà italiana dopo il Mille; r. delle lettere, delle arti, del commercio, [...] dell’industria; Il risorgimento, titolo di uno dei canti di G. Leopardi, composto a Pisa nel 1828, in cui il poeta canta il risorgere in lui dell’immaginazione, degli affetti e anche del suo stesso dolore. 2. a. Come termine storiografico, il R. ...
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fantasma
s. m. [dal lat. phantasma, gr. ϕάντασμα, der. di ϕαντάζω «mostrare», ϕαντάζομαι «apparire», dal tema ϕαν- di ϕαίνω che, sia nell’attivo sia nel medio ϕαίνομαι, ha gli stessi sign.] (pl. -i). [...] linguaggio della critica e dell’estetica, f. poetico (o assol. fantasma), la visione, l’immagine quale si presenta all’intuizione del poeta, e dell’artista in genere, e che questi traduce in realtà poetica con parole, o suoni, linee, colori; nell’uso ...
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laureare
v. tr. [der. di laurea] (io làureo, ... noi laureiamo, voi laureate, e nel cong. laureiamo, laureiate). – 1. letter. Coronare d’alloro, dare un riconoscimento cingendo con la corona d’alloro: [...] Petrarca fu laureato poeta in Campidoglio. 2. Conferire la laurea; per lo più al passivo: è stato laureato a pieni voti. Nel rifl., con valore intr., conseguire la laurea: mi sono laureato nel luglio dell’anno scorso; laurearsi in scienze politiche, ...
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cantore
cantóre s. m. [lat. cantor -ōris, der. di canĕre «cantare»]. – 1. Chi canta, spec. in coro e nelle cappelle di chiesa: i c. del coro della cattedrale. Ormai raro e ant. in senso più generico, [...] senso estens. e fig., talora scherz., per indicare stati di decadimento fisico, di declino di capacità ed energie, e sim. 2. fig. Poeta; in questo sign. è sempre seguito dal compl. che specifica l’argomento o l’eroe cantato nei versi: il c. di Enea ...
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poeta [plur. anche poete]
Antonio Lanci
Sostantivo ad alta frequenza, usato per indicare sia i p. antichi, cioè i p. ‛ regolari ' (cfr. VE II IV 3), sia i moderni, i poete volgari (Vn XXV 4), detti anche dicitori per rima, rimatori (§§ 7-8)....
Nome con cui è designato un monaco di Corvey (sec. 9º) il quale al tempo di re Arnolfo compose un poema storico in distici su Carlomagno, che per i primi quattro libri reca il titolo Annales de gestis Caroli Magni imperatoris e per il quinto...