inconfondibile
inconfondìbile agg. [comp. di in-2 e confondibile]. – Che non può confondersi con altri; detto di cose che, per avere caratteristiche proprie ben marcate, si riconoscono con facilità: [...] ha una voce, una fisionomia i.; stile i. di un poeta, di un pittore. ◆ Avv. inconfondibilménte, in modo inconfondibile, senza possibilità di equivoco o d’inganno: parlava con accento inconfondibilmente ligure. ...
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premiopoli
(Premiopoli), s. f. inv. (iron.) Le beghe, le polemiche, gli scandali e i pettegolezzi suscitati dall’attribuzione dei premi letterari. ◆ Forse stuferebbe un po’ meno Premiopoli, ovvero il [...] più, e credo neppure alla città». (Michele Smargiassi, Repubblica, 17 settembre 2006, Bologna, p. I) • Anche il poeta Maurizio Cucchi, giovedì sull’«Avvenire», ripeteva – come recitava il titolo del suo articolo – «le solite polemiche». Sacrosante ...
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selvaggio
selvàggio (ant. salvàggio) agg. e s. m. (f. -a) [dal provenz. salvatge, che è il lat. silvatĭcus: v. selvatico] (pl. f. -ge). – 1. agg. a. Di pianta, che vive e cresce nelle selve, selvatica, [...] gente straniera e da’ lor costumi selvaggia (G. Villani); La turba che rimase lì selvaggia Parea del loco (Dante); fig., poet. raro, di cose: sorgere una stella Soleva, lunga, che parea selvaggia Del cupo cielo (Pascoli). 2. a. Di popolazioni, con ...
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dada
〈dadà〉 s. m., fr. [voce del linguaggio infantile, adottata, nel sign. 2, dal poeta Tristan Tzara per designare il movimento da lui fondato nel 1916], usato in ital. anche come agg. – 1. non com. [...] a. Cavallo; cavalluccio di legno. b. fig. Argomento prediletto, su cui uno torna ad ogni proposito. 2. Una delle prime parole che vengono articolate dal bambino, assunta quale denominazione del movimento ...
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bardo
s. m. [dal lat. bardus, d’origine celtica]. – 1. Nome che designa gli antichi poeti cantori dei popoli celti, simili agli aedi dei Greci; scomparsi dalla Gallia dopo la conquista romana, sopravvissero [...] ; cantavano soprattutto poesie celebrative o elogiative, accompagnandosi con uno strumento simile alla lira, detto crotta. 2. estens. Poeta, cantore in genere: il b. della democrazia, fu così chiamato lo scrittore e uomo politico Felice Cavallotti ...
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metaforeggiare
v. intr. e tr. [der. di metafora] (io metaforéggio, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Fare uso di metafore; parlare attraverso metafore: poeta, scrittore incline a m.; dimmi le cose chiare [...] come sono, senza metaforeggiare. Anche sostantivato: il m. barocco dei secentisti. 2. tr., non com. Rappresentare, descrivere o esprimere metaforicamente: un nuovo e bizzarro modo di m. quelle fasi del ...
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cibare
v. tr. [dal lat. cibare, der. di cibus «cibo»]. – 1. Dar da mangiare, nutrire: il c. gli ammalati, quando il bisogno lo ricerca, è cosa salutevole (Varchi); più com. in senso fig.: c. di promesse, [...] ; in senso fig.: Messo t’ho innanzi: omai per te ti ciba, noto verso di Dante (Par. X, 25), con cui il poeta invita il lettore della Commedia a riflettere per proprio conto sull’ordine sapientissimo del creato, al quale egli ha accennato nei versi ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si [...] funzione avv., v. qui al n. 4): Come, quando su’ campi arsi la pia Luna ... Tale il tuo verso a me, divin poeta (Carducci); talora, per indicare somiglianza, anziché quale ... tale, si ripete tale ... tale, spec. in modi prov.: tale il padre, tale il ...
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conversevole
conversévole agg. [der. di conversare2], letter. – 1. Che sta volentieri in conversazione, socievole: a voler esser trattabili e c., ti bisogna fuggir la ritrosia (Leopardi). 2. Che parla [...] o scrive col tono e lo stile proprio della conversazione: un così poco oratorio e così c. poeta come fu Ludovico Ariosto (B. Croce). ...
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perdigiorno
perdigiórno (raro perdigiórni) s. m. e f. [comp. di perdere e giorno], invar. – Persona oziosa, vagabonda, scioperata: E né meno [il poeta] è un perdigiorno Che va intorno Dando il capo ne’ [...] cantoni (Carducci); ascoltavo le chiacchiere dei perdigiorno di passaggio sullo stradone (Pavese); al femm., sei una p., siete delle perdigiorno ...
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poeta [plur. anche poete]
Antonio Lanci
Sostantivo ad alta frequenza, usato per indicare sia i p. antichi, cioè i p. ‛ regolari ' (cfr. VE II IV 3), sia i moderni, i poete volgari (Vn XXV 4), detti anche dicitori per rima, rimatori (§§ 7-8)....
Nome con cui è designato un monaco di Corvey (sec. 9º) il quale al tempo di re Arnolfo compose un poema storico in distici su Carlomagno, che per i primi quattro libri reca il titolo Annales de gestis Caroli Magni imperatoris e per il quinto...