cesareo1
ceṡàreo1 agg. [dal lat. Caesareus «relativo a Caesar» anche nel sign. antonomastico di «imperatore»]. – 1. non com. Di Giulio Cesare, della famiglia Giulia. 2. Dell’imperatore, imperiale: corte [...] c. partisse in fretta, e che andasse a trovare quella c. Maestà (Machiavelli); La vecchia Aosta di cesaree mura Ammantellata (Carducci). 3. Poeta c., poeta stipendiato da una corte, in partic. dalla corte di Vienna (come fu, per es., Metastasio). ...
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bucolico
bucòlico (ant. buccòlico) agg. e s. m. [dal lat. bucolĭcus, gr. βουκολικός «pastorale», der. di βουκόλος «pastore di buoi»] (pl. m. -ci). – 1. Relativo alla bucolica; poesia b., genere b., poeta [...] fine del quarto dattilo, dove la fine di parola coincide spesso con una interpunzione; è detta così perché abituale nei poeti bucolici (Teocrito, ecc.). 2. estens. Che evoca il tono e l’ambiente della poesia bucolica, quindi pastorale, idillico. 3. s ...
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meonio
meònio agg. [dal lat. Maeonius, gr. Μαιόνιος], letter. – Della Meonia, nome con cui Omero designa la Lidia, antica regione della Turchia asiatica, e che secondo qualche tradizione sarebbe stata [...] la patria del poeta; quindi: il m. cantore, Omero: colui per lo cui verso Il m. cantor non è più solo (Leopardi, con riferimento a Dante, pari a Omero); la m. cetra, la poesia omerica o il poeta stesso. ...
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verseggiatore
verseggiatóre s. m. (f. -trice) [der. di verseggiare]. – Chi verseggia, autore di versi; di solito specificato da un agg. che determini la maggiore o minore capacità di comporre versi: [...] alla tecnica della versificazione, e perciò può essere contrapposto esplicitamente o implicitamente a poeta, includendo un giudizio negativo o limitativo: non fu un poeta ma solo un v.; la critica moderna lo considera soltanto un buon verseggiatore ...
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poetare
v. intr. e tr. [dal lat. pŏētari, der. di pŏēta «poeta»] (io poèto, ecc.; ma il pres. è raro). – 1. intr. (aus. avere) Comporre poesie, scrivere versi: gli umanisti preferivano p. in latino piuttosto [...] questo per lo più con una connotazione riduttiva), che, o chi, compone opere in poesia: se invece che a uno o due poeti singoli si pensa a un popolo intero poetante (B. Croce); molti de’ nostri poetanti ... null’altro sanno fare ... se non un sonetto ...
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poetismo
s. m. [dal cèco poetism, der. del lat. pŏēta «poeta»]. – Movimento letterario e artistico cèco, fiorito a Praga tra il 1924 e il 1930, i cui seguaci, fondandosi sull’ideologia marxista e rifacendosi [...] ad Apollinaire, alla pittura cubistica e al dadaismo, si proponevano di trasformare l’arte in un divertimento fantastico, in una trama di colori e di trucchi, che esprimesse la gioia di vivere dopo le ...
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satiro2
sàtiro2 s. m. [der. di satira], ant. – Scrittore di satire, poeta satirico: Quelli è Omero poeta sovrano; L’altro è Orazio satiro (Dante). ...
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poetria
poetrìa s. f. [dal lat. mediev. poetria, der. del lat. pŏēta «poeta»; cfr. ingl. poetry «poesia»], ant. – Arte e attività del poetare; creazione poetica; poesia; finzione o immagine poetica. [...] In partic., nome con cui era indicata nel medioevo l’Arte poetica (Ars poetica) di Orazio: sì come dice Orazio nel principio de la Poetria (Dante) ...
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ascreo
ascrèo agg. [dal lat. Ascraeus]. – Di Ascra, antica città greca della Beozia, patria del poeta Esiodo: il poeta a.; per lo più usato in senso fig., con allusione alla poesia didascalica, georgica: [...] il canto a.; o alla poesia in genere: il miele a., la dolcezza della poesia; l’impari Figliuole ascree di Giove (Carducci), le Muse ...
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poeta [plur. anche poete]
Antonio Lanci
Sostantivo ad alta frequenza, usato per indicare sia i p. antichi, cioè i p. ‛ regolari ' (cfr. VE II IV 3), sia i moderni, i poete volgari (Vn XXV 4), detti anche dicitori per rima, rimatori (§§ 7-8)....
Nome con cui è designato un monaco di Corvey (sec. 9º) il quale al tempo di re Arnolfo compose un poema storico in distici su Carlomagno, che per i primi quattro libri reca il titolo Annales de gestis Caroli Magni imperatoris e per il quinto...