improvvisare
improvviṡare v. tr. [der. di improvviso1]. – 1. Dire, scrivere, comporre (versi, un discorso, ecc.) all’improvviso, seguendo l’ispirazione del momento, senza cioè preparazione o meditazione; [...] . ◆ Part. pres. improvviṡante, come agg. e sost., letter., che o chi improvvisa versi o musica, improvvisatore, poeta estemporaneo: era tra la folla Gabriele Rossetti improvvisante (Carducci). ◆ Part. pass. improvviṡato, frequente come agg.: discorso ...
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improvvisazione
improvviṡazióne s. f. [der. di improvvisare]. – 1. L’atto, il fatto d’improvvisare: i. di un discorso, di un sonetto, di una mazurca al pianoforte, di una parodia, di una scenetta comica. [...] . 2. L’opera stessa, letteraria o musicale (raram. figurativa), che si compone improvvisando: ascoltare le i. di un poeta estemporaneo, di un organista; e con senso più ampio: l’attore divertiva il pubblico con le sue spassose improvvisazioni. ...
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artiere
artière s. m. [der. di arte]. – 1. letter. Chi esercita un’arte, artigiano: Il poeta è un grande a., Che al mestiere Fece i muscoli d’acciaio (Carducci); anche, artista in senso nobile: Uman [...] prodigio dell’artier da Siena, Nel ciel deserto il Duomo solitario Risplende (D’Annunzio). 2. a. Nella classificazione professionale, qualifica generica dell’operaio che, in aziende agricole o industriali, ...
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ferecrateo
ferecratèo (o ferecràzio) agg. e s. m. [dal gr. ϕερεκράτειον (μέτρον) e rispettivam. dal lat. pherecratium (metrum)]. – Verso della metrica classica (il cui nome deriva da quello del poeta [...] comico Ferècrate che lo predilesse, ma che non fu il primo a usarlo), di schema ⌣̲́⌣̲–́⌣⌣–́⌣̲; come il gliconeo, di cui può essere considerato la forma catalettica, ha libere le prime due sillabe (base) ...
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artista
s. m. e f. [dal lat. mediev. artista «maestro d’arte»] (pl. m. -i). – 1. Chi esercita una delle belle arti (spec. le arti figurative, o anche la musica e la poesia): gli a. del Rinascimento; [...] l’eccellenza: è un vero a., un grande a., un a. di genio. Con riferimento alla poesia, è talora contrapposto a poeta, considerando come qualità proprie di questo la forza dell’ispirazione e del sentimento, l’altezza della fantasia, e attribuendo all ...
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melode2
melòde2 (o melòdo) s. m. [dal lat. tardo melodes o melodus, gr. μελῳδός]. – Poeta liturgico bizantino che componeva insieme il testo e la musica, secondo un uso fiorito spec. nei secoli 6° e [...] 7°, e poi decaduto nel 9° ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, [...] : le s. di Ariosto, di Alfieri. c. Con valore collettivo, il complesso dei componimenti satirici di una letteratura, di un’età, di un poeta, di un ambiente: la s. romana; la s. classica, moderna; la s. di Giovenale, di Giusti, di Belli. Con sign. più ...
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poeteggiare
v. intr. [der. di poeta] (io poetéggio, ecc.; aus. avere, ma i tempi composti sono rari), non com. – 1. Comporre versi di quando in quando; più raram., scrivere versi, comporre poesia (come [...] sinon. di poetare): il Petrarca ... poeteggia in lingua comune italiana (Settembrini). 2. Usare un tono poetico: nello scrivere, poeteggia spesso; gli piace p. quando parla in pubblico. ...
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coetaneo
coetàneo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo coaetaneus, der. di aetas «età», col pref. co-1]. – 1. Che ha la stessa età: io e lui siamo c.; ha sposato una sua c.; giochi, rivalità fra coetanei. [...] 2. estens. Che vive o è vissuto nella medesima epoca, contemporaneo: un poeta ignorato dai suoi coetanei. ...
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ottava
s. f. [femm. sostantivato dell’agg. ottavo]. – 1. Periodo di sette giorni che segue a una festività religiosa, di cui è un prolungamento: l’o. di Pasqua, di Natale. 2. Nella metrica, strofa di [...] ottava rima). Talvolta, più in partic., con riferimento al modo in cui la strofa stessa è trattata dall’uno o dall’altro poeta da cui è stata usata: l’o. del Poliziano, dell’Ariosto, del Tasso. 3. a. In musica, intervallo musicale che abbraccia otto ...
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poeta [plur. anche poete]
Antonio Lanci
Sostantivo ad alta frequenza, usato per indicare sia i p. antichi, cioè i p. ‛ regolari ' (cfr. VE II IV 3), sia i moderni, i poete volgari (Vn XXV 4), detti anche dicitori per rima, rimatori (§§ 7-8)....
Nome con cui è designato un monaco di Corvey (sec. 9º) il quale al tempo di re Arnolfo compose un poema storico in distici su Carlomagno, che per i primi quattro libri reca il titolo Annales de gestis Caroli Magni imperatoris e per il quinto...