tomo
tòmo s. m. [dal lat. tardo tomus, gr. τόμος, propriam. «sezione, taglio, fetta», affine a τέμνω «tagliare»]. – 1. Primo elemento di parole composte della terminologia medica nelle quali ha il sign. [...] più raram., col senso generico che ha spesso volume, cioè libro, insieme di fogli legati insieme: cento versi di buon poeta insegnano più che tutti i t. de’ precettori (Bettinelli); Bevi lo scibile Tomo per tomo, Sarai «chiarissimo» Senz’esser uomo ...
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versaiolo
versaiòlo s. m. (f. -a) [der. di verso3], spreg., non com. – Chi compone versi di scarso o nessun valore poetico: quello è un v., non un poeta; anche come agg.: scrittori versaioli. ...
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esiodeo
eṡiodèo agg. – Di Esìodo, il più antico poeta della Grecia continentale (vissuto prob. agli inizî del sec. 7° a. C.), autore di due poemi conservati: la Teogonìa, dove narra la nascita del mondo [...] e degli dei, e le Opere e giorni, dove ragiona del lavoro e della giustizia e impartisce ammaestramenti varî di carattere pratico: la sobrietà dello stile e.; la morale e.; la profonda fede e. nella giustizia ...
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officina
s. f. [dal lat. officina, da un prec. opificina, der. di opĭfex -fĭcis «operaio, artigiano», comp. dei temi di opus -ĕris «opera» e facĕre «fare»]. – 1. a. Impianto, a carattere industriale [...] alcune botteghe d’arte, centri di studio e sim. (per es., o. teatrale), oltre che in espressioni fig.: l’o. del poeta (talora anche fucina). 2. Con denominazioni e usi partic.: a. Nell’esercito, o. campale (o mobile), officina inquadrata nelle unità ...
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stringere
strìngere (ant. strìgnere) v. tr. [lat. strĭngĕre] (io stringo, tu stringi [ant. strigni], ecc.; pass. rem. strinsi, stringésti [ant. strignésti], ecc.; part. pass. strétto (la variante -gn- [...] soffocazione: l’emozione gli stringeva la gola. Nel linguaggio poet., con sign. analogo a «prendere, afferrare, dominare»: Che a piangere; gridavan sì alto, Ch’i’ mi strinsi al poeta per sospetto (Dante); stringersi intorno a qualcuno, stargli molto ...
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mirifico
mirìfico agg. [dal lat. mirifĭcus, comp. di mirus «meraviglioso» e -fĭcus «-fico»] (pl. m. -ci), letter. – Mirabile, degno di grande ammirazione: in questo m. poeta (Boccaccio, con riferimento [...] a Dante). Oggi solo in tono scherzoso ...
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versificatore
versificatóre s. m. (f. -trice) [dal lat. versificator -oris]. – Scrittore di versi, verseggiatore: Primasso fu un gran valente uomo in grammatica e fu oltre a ogni altro grande e presto [...] v. (Boccaccio). Può avere anche valore limitativo: più che un poeta, è un versificatore. ...
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versificazione
versificazióne s. f. [dal lat. versificatio-onis]. – L’attività, il modo, l’arte e la tecnica del comporre versi: regole di v.; le leggi della v. latina, italiana; poeta che ha una v. [...] sciolta, o stentata ...
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versiscioltaio
versiscioltàio agg. e s. m. [der. di verso sciolto (v. verso3)], letter., spreg. – Autore di versi sciolti; la parola fu coniata da G. Baretti come espressione polemica contro C. I. Frugoni [...] e altri poeti frugoniani, che si dilettavano appunto di comporre versi sciolti: oh se potessi far capire ai giovani che il riuscire poeta è cosa veramente gloriosa, ma che il riuscire v. o rimatore è cosa vituperosissima! (Baretti). ...
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bacchettone
bacchettóne s. m. (f. -a) [der. di bacchetta, forse perché nel medioevo questa serviva ai devoti e ai penitenti per flagellarsi]. – Chi osserva minuziosamente le pratiche religiose, più per [...] ostentazione che per intima religiosità: un cavalier bravo e galante, Filosofo, poeta e b. (Tassoni). ...
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poeta [plur. anche poete]
Antonio Lanci
Sostantivo ad alta frequenza, usato per indicare sia i p. antichi, cioè i p. ‛ regolari ' (cfr. VE II IV 3), sia i moderni, i poete volgari (Vn XXV 4), detti anche dicitori per rima, rimatori (§§ 7-8)....
Nome con cui è designato un monaco di Corvey (sec. 9º) il quale al tempo di re Arnolfo compose un poema storico in distici su Carlomagno, che per i primi quattro libri reca il titolo Annales de gestis Caroli Magni imperatoris e per il quinto...