impigrire
v. tr. e intr. [der. di pigro] (io impigrisco, tu impigrisci, ecc.). – 1. tr. Rendere, far diventare pigro: la vita comoda impigrisce; i. il corpo, l’animo, la mente. 2. intr. (aus. essere) [...] Diventare pigro: è impigrito nell’ozio; questo ragazzo impigrisce di giorno in giorno. Anche con la particella pron.: col passare degli anni ci s’impigrisce. ◆ Part. pass. impigrito, anche come agg.: ti trovo un po’ impigrito. ...
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arrancare
v. intr. [der. dell’ant. ranco «storpio»] (io arranco, tu arranchi, ecc.; aus. avere). – 1. Camminare, muoversi come gli zoppi e gli sciancati; estens., avanzare con fatica: arrancavano lentamente [...] sulle rocce; arranca un po’ nelle materie letterarie; arrancava a stare dietro al gruppo di testa; il vecchietto la seguiva arrancando; arranca, arranca, finalmente arrivai. 2. Vogare con la massima forza, accelerando il più possibile: Passavoga, ...
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titubare
v. intr. [dal lat. titubare, voce di formazione espressiva] (io tìtubo, ecc.; aus. avere). – 1. poet. Vacillare, oscillare: come annosa e valida Quercia, che sia ne l’alpi esposta a Borea, S’or [...] a sostituirsi, spec. nel presente indic. e cong., con le perifrasi essere, mostrarsi titubante. ◆ Part. pres. titubante, molto frequente con valore di agg.: lo vidi un po’ titubante; Titubante ombra dei fili tranviari Sull’umido asfalto (Ungaretti). ...
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patina
pàtina s. f. [dal lat. patĭna «padella» (e poi anche il pasticcio che vi è contenuto e ne riceve la forma), con evoluzione di sign. non ben chiara]. – 1. a. Velatura, oscuramento o alterazione [...] ); la baciai delicatamente, in ogni punto del viso, ... come per toglierle la p. di stanchezza che la velava un po’ (Bigiaretti). In partic., aspetto, carattere, connotazione o sim., che, formatisi o depositatisi con il tempo, costituiscono il colore ...
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forese
forése s. m. e f. [lat. forensis, der. di forum «fòro» (e quindi «del fòro, della piazza»), nel lat. tardo sentito e usato come der. di foras «fuori»]. – 1. ant. Contadino, campagnolo: si vestì [...] come una f. (Sacchetti); Lucia ... si andava schermendo con quella modestia un po’ guerriera delle f. (Manzoni, Pr. Sp., ediz. 1827, cap. II, sostituito nell’ediz. 1840 con «contadine»). 2. Nell’Italia merid., lavoratore agricolo addetto a piccole ...
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tardi
avv. [lat. tarde, avv. di tardus «lento»]. – 1. Non presto, con riferimento a fatti che avvengono dopo uno spazio di tempo piuttosto lungo, entro un termine lontano nel tempo: abbiamo sempre l’abitudine [...] di fare un po’ t. la sera; sono andato a letto t., stanotte; si alza t. la mattina; ci vedremo oggi sul t., nelle ore avanzate del pomeriggio, verso sera (meno comunem. nelle ore avanzate del mattino); chiacchierando, ci si è fatto t.; prov., meglio ...
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cervellino
s. m. [dim. di cervello]. – 1. Cervello d’animale piccolo: un c. d’agnello; vezz., il cervello d’un bambino: chissà che cosa pensa nel suo cervellino! Riferito a persona che abbia poca intelligenza [...] di mosca, di zanzara. 2. fig. Persona sventata, di poco senno, o stravagante, bizzarra, estrosa: quel c. di maestro Bernardino (Cellini); che c. quel ragazzo!; scherz., sei proprio un bel cervellino! Anche come agg.: è sempre stata un po’ cervellina. ...
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innamorato
(ant. inamorato) agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di innamorare]. – 1. agg. a. Che nutre amore o che è preso d’amore per una persona: indica sempre un sentimento d’amore intenso, che può [...] chi è acceso d’amore per altra persona: si sentiva il cuore in tumulto, come un i.; gli i. sono sempre un po’ distratti; anche, amante, fidanzato (o fidanzata), corteggiatore, spasimante: scrive tutti i giorni all’innamorata; è andata al cinema con l ...
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cervello
cervèllo s. m. [lat. cerĕbĕllum, dim. di cerĕbrum «cervello»] (pl. -i; in alcune locuz. anche le cervella). – 1. a. In anatomia, la parte anteriore dell’encefalo, costituita dagli emisferi cerebrali, [...] di poco giudizio o di scarsa intelligenza; avere il c. malato, essere tocco nel c., non avere il c. a posto, essere un po’ matto, dare segni di squilibrio mentale; avere il c. nelle calcagna o in fondo ai piedi, essere privo di giudizio; avere il c ...
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tardigrado
tardìgrado agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardigrădus, comp. di tardus «lento» e tema di gradi «camminare»]. – Che procede, che avanza con estrema lentezza. È termine proprio nella sistematica [...] zoologica (v. tardigradi), e nel linguaggio com. limitato soltanto a usi scherz., con riferimento a persone o mezzi di trasporto: è un po’ t. quel fattorino; su, t., cammina più svelto; è un t., questo treno locale! ...
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Il più importante fiume italiano, sia per lunghezza di corso (652 km) sia per ampiezza di bacino (74.970 km2). Il nome deriva dal lat. Padus (gr. Πάδος) che è attestato per la prima volta da Polibio ed è di etimo incerto; tarda e senza fondamento...
PO (XXV, p. 572)
Giuseppe Morandini
Il problema del nostro maggiore fiume in questi ultimi anni è stato richiamato all'attenzione degli studiosi e dei tecnici per i disastri della piena del novembre 1951 e per i recenti movimenti di abbassamento...