solenne
solènne agg. [dal lat. sollemnis (anche solemnis e solennis), prob. comp. di sollus «tutto» e annus «anno» (quindi propriam. «che avviene, che si ripete tutti gli anni»)]. – 1. a. Che si celebra [...] senso, nella storiografia di G. B. Vico, le nozze celebrate in Roma con speciale rito, riservate ai soli patrizî: i plebei romani prima desiderano nobiltà con le nozze solenni all’uso de’ nobili). In partic., giuramento s., il giuramento di fedeltà ...
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sacrato1
sacrato1 agg. [part. pass. di sacrare1], letter. – 1. Consacrato: l’Ostia s.; atti pietosi e casti Al vero Dio sacrato e vivo tempio Fecero in tua verginità feconda (Petrarca); nella legislazione [...] della Roma repubblicana, leggi s. (lat. sacratae leges), quelle che tutelavano i magistrati plebei, e in genere la plebe contro i patrizî. 2. Sacro: E così, figurando il paradiso, Convien saltar lo s. poema (Dante). ◆ Superl. sacratìssimo, sentito ...
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suita
suità s. f. [dal lat. mediev. suitas, der. di suus «suo»]. – 1. Come termine giuridico, riferito al diritto romano, la qualità o condizione di essere suus heres, il diritto cioè che ha il cittadino [...] di ereditare i beni del pater familias, anche se questo muore senza testamento: i plebei, non essendo ancor cittadini, come ivan morendo, non potevano lasciare i campi ab intestato a’ congionti, perché non avevano suità (Vico); concetto esteso anche ...
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stentore
stèntore (più com. con iniziale maiuscola, Stèntore) s. m. [uso antonomastico del nome dell’eroe epico greco Stentore (v. stentòreo)]. – Persona o oratore dalla voce possente (anche iron.): [...] sdegna d’alzare Fra il rauco suon di Stentori plebei Tu’ amabil voce (Parini). ...
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apologo
apòlogo s. m. [dal lat. apolŏgus, gr. ἀπόλογος «racconto»] (pl. -ghi). – Tipo di favola caratterizzato da uno spiccato senso allegorico e morale: l’a. dello stomaco e delle membra, quello con [...] cui Menenio Agrippa avrebbe convinto i plebei a porre termine alla secessione sul Monte Sacro (o sull’Aventino secondo la tradizione più antica). ...
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nobile
nòbile agg. e s. m. e f. [dal lat. nobĭlis, propr. «noto, che deve esser noto», der. di noscĕre «conoscere»]. – 1. agg. a. Di persona o famiglia che per nascita o per investitura sovrana appartiene [...] morale e perseguendo fini elevati. 4. s. m. e f. a. Persona appartenente alla classe della nobiltà: le antiche lotte tra nobili e plebei; un n., una n.; un n. veneziano dalla gentilezza che non era di maniera ma frutto della buona nascita e del dolce ...
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ausilio
auṡìlio s. m. [dal lat. auxilium, dal tema di augere «accrescere»]. – 1. Aiuto; è termine usato soprattutto nel linguaggio sostenuto e solenne (essere d’a., chiedere l’a. divino), o, con tono [...] l’organo. 3. A. della plebe (lat. auxilium plebis): nella Roma repubblicana, l’azione del tribunato a protezione dei plebei dagli arbitrî della magistratura e dai soprusi dell’ordine patrizio che dominava con le sue casate gentilizie nel senato. ...
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ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di [...] com.): in ogni o. di cittadini; gente d’infimo o.; nell’antica Roma: l’o. senatorio, l’o. equestre, l’o. dei plebei, l’o. degli scribi, dei pubblicani; nella società francese precedente alla Rivoluzione, i tre o., il clero, la nobiltà, il terzo stato ...
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defensor
s. m., lat. – Parola, corrispondente all’ital. difensore, che ricorre in alcune note locuz. storiche e giuridiche: 1. D. civitatis «difensore della città», titolo di un magistrato cittadino [...] che nella prima metà del sec. 4° d. C. fu istituito per difendere i plebei dai possibili abusi di alti funzionarî, soprattutto nella riscossione delle imposte. 2. D. Ecclesiae «difensore della Chiesa», titolo di funzionarî laici cui la Chiesa, ...
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flamine
flàmine s. m. [dal lat. flamen -mĭnis, affine al sanscr. brahmán «sacerdote»]. – Sacerdote dell’antica Roma addetto a una particolare divinità, dalla quale prendeva il nome; i tre flamini più [...] ; dovevano essere patrizî e la loro dignità era superiore a quella dello stesso pontefice massimo anche se questi estendeva sopra di loro la sua giurisdizione; ad essi furono aggiunti più tardi dodici flamini minori, che potevano essere plebei. ...
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Parte del popolo di Roma antica che non godeva di tutti i diritti cittadini di cui era investito il patriziato.
La divisione della cittadinanza in patrizi e plebei traeva origine, secondo gli antichi, dall’opera del legislatore, attribuendosi...
Nell’antica Roma, denominazione («figlio di padre libero; nobile») dei membri delle famiglie dei patres (appartenenti all’antica classe dominante), i cui capi sedevano nel Senato. Le gentes patrizie sono, secondo alcuni, antiche organizzazioni...