mansuefare
v. tr. [dal lat. mansuefacĕre, comp. di mansues -etis, variante di mansuetus «mansueto» e facĕre «fare»] (coniug. come fare). – In senso proprio, riferito a fiere o bestie in genere, rendere [...] : m. le tigri, le belve. Per estens., letter., mitigare, quietare, raddolcire, o anche incivilire: curino di m. la plebe inferocita (Giordani); m. le tribù nomadi del deserto (C. Cattaneo); anche con compl. astratto: con intendimento di rompere e m ...
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pieve
piève s. f. [lat. plēbs plēbis (che nel lat. crist. prese il sign. di «pieve»): v. plebe]. – Nome con cui, nel medioevo, si indicavano le circoscrizioni ecclesiastiche minori dell’Italia settentr., [...] costituite da un vasto territorio con una chiesa principale dotata di battistero e molte altre chiese succursali e cappelle, corrispondenti alle parrocchie dell’Italia merid., che però, in generale, non ...
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frumentario
frumentàrio agg. e s. m. [dal lat. frumentarius]. – 1. agg. Di frumento, relativo a frumento: pianta f.; commercio f.; leggi f., quelle che nell’antica Roma regolavano la vendita di grano [...] alla plebe a prezzo inferiore a quello del mercato; nave f. (anche assol. frumentaria s. f.), presso i Romani e anche nel medioevo, vascello da carico usato per il trasporto del frumento; monti f., istituzioni benefiche sorte all’inizio dell’età ...
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mentalese
s. m. Il linguaggio della mente, della rappresentazione mentale di oggetti e concetti. ◆ Gli utensili in pietra sono l’archivio della preistoria. Dal modo in cui sono fatti si deducono interessanti [...] . Analogamente il mentalese vuole indicare il linguaggio della mente, così come il francese indica il linguaggio della Francia. (Armando Plebe, Libero, 18 giugno 2006, p. 31).
Derivato dall’agg. mentale con l’aggiunta del suffisso -ese.
Già attestato ...
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sgravare
v. tr. e intr. [der. di gravare, col pref. s- (nel sign. 1)]. – 1. tr. a. Liberare o alleggerire da un peso, da un aggravio; non com. in senso proprio: s. il mulo di una parte del carico; più [...] un rimorso. In partic., con riferimento a oneri fiscali: s. il popolo dei tributi più onerosi; il Senato, dubitando della plebe ..., per assicurarsene la sgravò delle gabelle del sale e d’ogni gravezza (Machiavelli); con uso assol.: s. i contribuenti ...
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atticizzare
atticiżżare v. intr. [dal gr. ἀττικίζω, der. di ᾿Αττικός «attico1»] (aus. avere). – Imitare lo stile e l’eleganza degli scrittori attici sia nel parlare sia nello scrivere. Per estens., parlare [...] con finezza ed eleganza: Eccomi all’Arno, ove in sonanti note La plebe stessa atticizzando addita (Alfieri). ◆ Part. pres. atticiżżante, anche come agg.: oratori, scrittori atticizzanti. ...
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ignobile
ignòbile agg. [dal lat. ignobĭlis, in origine «sconosciuto; non distinto; comune», comp. di in-2 e gnobĭlis, forma ant. di nobĭlis «nobile»]. – 1. letter. Che non è nobile di nascita; di bassa [...] condizione sociale: provenire da i. famiglia; quindi volgare, comune: si sdegna ferir l’ignobil plebe (Ariosto). Nell’ordinamento feudale, detto di coloro che non erano cavalieri per nascita (per es., i negozianti, i contadini, le donne) e perciò non ...
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reputazione
reputazióne (o riputazióne) s. f. [der. di reputare]. – 1. letter. Il fatto di reputare, la stima, il favore che si concede a uno: [la plebe] volse la sua riputazione a Mario, tanto che la [...] lo fece quattro volte consule (Machiavelli). 2. Il fatto di essere reputato, la stima e la considerazione in cui si è tenuti da altri: come avvocato gode buona, ottima r.; si è procurato una pessima r.; ...
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travaglio1
travàglio1 s. m. [der. di travagliare; nel sign. di «lavoro, fatica» dal fr. travail, deverbale di travailler]. – 1. letter. Lavoro faticoso, penoso: essere obbligati a duro t.; tra la servitude [...] e la viltade E ’l travaglio e l’inopia a viver nati, Ebber nome di plebe (Parini); al t. usato Ciascuno in suo pensier farà ritorno (Leopardi). Col senso più generico di «lavoro, fatica», è francesismo non più in uso oppure adattamento di forme e usi ...
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inverso1
invèrso1 agg. e s. m. [dal lat. inversus, part. pass. di invertĕre «invertire»]. – 1. agg. Contrario, opposto, rovescio rispetto a un altro, rispetto al precedente, rispetto a ciò che è abituale: [...] di parole terminanti in b (per es. club), in c (come cognac), in d (come record), in e (come plebe, vivace, falce, pesce), ecc. Tali indici, facilmente ottenibili oggi con l’aiuto degli elaboratori elettronici, differiscono dai rimarî (che raccolgono ...
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Parte del popolo di Roma antica che non godeva di tutti i diritti cittadini di cui era investito il patriziato.
La divisione della cittadinanza in patrizi e plebei traeva origine, secondo gli antichi, dall’opera del legislatore, attribuendosi...
plebe
Si registra, in rima con Tebe e zebe (uniche rime in -ebe della Commedia), in If XXXII 13 Oh sovra tutte mal creata plebe, detto dei traditori.
Il valore spregiativo del termine è ben precisato dal Vellutello: " mal creata plebe chiama......