feccioso
feccióso agg. [der. di feccia]. – 1. Che contiene feccia, che è pieno di feccia: vino f., botti fecciose; per estens., che ha molto fondo o deposito, che è pieno d’impurità, di scorie e sim. [...] 2. fig., letter. a. Vile, spregevole: quel poco di guadagno f. (Segneri); una moltitudine di plebe f., di donne e di fanciulli movevano dietro una bandiera bianca (Settembrini). b. Spiacevole, disgustoso: un giovine molto galante, accorto e avveduto, ...
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oclocrazia
oclocrazìa s. f. [dal gr. ὀχλοκρατία, comp. di ὄχλος «folla, moltitudine, massa» e -κρατία «-crazia»], letter. – Governo della plebe, predominio politico della massa; il termine greco è attestato [...] per la prima volta in Polibio, dove indica una forma degenerata di democrazia ...
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innominato
agg. [dal lat. tardo innominatus]. – 1. a. non com. Di persona o cosa di cui, in un discorso o in uno scritto, non è detto il nome. Come sost., l’i., attributo con cui è indirettamente designato [...] ed innominate (Galilei). c. letter. Senza un nome, cioè ignoto, oscuro: in su le glebe Cadeano i servi, innominata plebe (Carducci). 2. Nel linguaggio giur., contratti i., quelli non specificamente previsti e regolati dalla legge (in contrapp. ai ...
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osso
òsso s. m. [lat. ŏs ŏssis] (pl. -i; in senso proprio e con valore collettivo, le òssa). – 1. a. Ciascuno degli elementi, duri, resistenti, di colore biancastro, formati di un particolare tessuto [...] , fece iscrivere sul suo sepolcro a Literno, dove s’era ritirato in volontario esilio, per sdegno contro i tribuni della plebe che l’avevano citato e fatto condannare a grave multa. 3. Con riferimento alle parti ossee degli animali macellati (sia ...
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votificio
s. m. (iron.) Fabbrica di voti, luogo in cui si vota freneticamente. ◆ Racconta [Roberto] Antonione: «Ci accusano di aver trasformato deputati e senatori in un “votificio”: perciò i Dipartimenti [...] , l’etichetta di votificio diventerebbe un titolo d’onore, che potrebbe ancora salvaguardare la nazione dalla caduta nell’anarchia. (Armando Plebe, Libero, 20 agosto 2002, p. 7, Italia) • Il Parlamento è solo marginalmente un luogo di dibattito e di ...
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inonorato
agg. [dal lat. inhonoratus, comp. di in-2 e honoratus, part. pass. di honorare «onorare»], letter. – Senza onore, privo di onore, sia perché questo non è stato meritato, sia perché, pur meritato, [...] morte i.; trovare sepoltura in una fossa i.; lasciare di sé i. memoria; anime prodi, Ai tetti vostri inonorata, immonda Plebe successe (Leopardi); cadde Venezia i. e incompianta dopo quattordici secoli di vita meritoria e gloriosa (I. Nievo). ◆ Avv ...
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maiora premunt
(lat. «urgono cose maggiori, più importanti»). – Espressione con cui s’invita a tralasciare (o ci si giustifica di dover interrompere) altra questione o occupazione per dedicarsi a cosa [...] e più urgente. L’espressione s’incontra, con altro senso, in Lucano (Phars. I, 674-5): Terruerant satis haec pavidam praesagia plebem; Sed maiora premunt «questi presagi avevano già atterrito la pavida plebe; ma altri ancor più gravi la opprimono». ...
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pretura
s. f. [dal lat. praetura (che aveva il sign. 1), der. di praetor -oris «pretore»]. – 1. Presso gli antichi Romani, carica, dignità di pretore: si giungeva alla p. dopo l’edilità e il tribunato [...] della plebe; essere eletto alla p.; esercitare la pretura. 2. Nell’uso moderno, la magistratura rappresentata dal pretore: ricorrere alla p.; una sentenza della pretura; anche la sede in cui il pretore amministrava la giustizia: andare in p.; il ...
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croio
cròio agg. [lat. *crodius, di origine gallica], ant. – Duro: Col pugno li percosse l’epa c. (Dante); fig., rustico, zotico: Lungi dal lezzo della plebe c. (D’Annunzio). Fu usato anche con altri [...] sign. fig., crudele, malvagio, aspro, ecc ...
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ribobolo
ribòbolo s. m. [voce onomatopeica]. – Parola, frase, motto, caratteristici della parlata popolare e dell’uso espressivo della Toscana, e spec. di Firenze: i Toscani de’ giorni nostri ... si [...] vergognerebbono di usare que’ r. che sono rancidi e della plebe (Goldoni). ...
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Parte del popolo di Roma antica che non godeva di tutti i diritti cittadini di cui era investito il patriziato.
La divisione della cittadinanza in patrizi e plebei traeva origine, secondo gli antichi, dall’opera del legislatore, attribuendosi...
plebe
Si registra, in rima con Tebe e zebe (uniche rime in -ebe della Commedia), in If XXXII 13 Oh sovra tutte mal creata plebe, detto dei traditori.
Il valore spregiativo del termine è ben precisato dal Vellutello: " mal creata plebe chiama......