strambo
agg. [lat. pop. strambus, alteraz. di strabus, che è dal gr. στραβός «strabico, storto»]. – 1. non com. Storto, contorto: ha le gambe s.; camminava tutto s.; occhi s., strabici. 2. Corda s., [...] ; estroso, imprevedibile, stravagante: un uomo s.; che persona s.!; pare un po’ s., ma per essser buono, è buono (Pirandello); analogam.: avere un cervello s.; un uomo dal carattere piuttosto strambo. Per estens., di ciò che rivela stramberia: il suo ...
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scomputo
scòmputo s. m. [der. di scomputare]. – Lo scomputare, l’operazione di scomputare, l’essere scomputato; detrazione da un totale: fatto lo s. del periodo di carcere preventivo, gli restano da [...] fare ancora solo pochi mesi; avrebbe pagato, subito, dodici mila lire, a scòmputo del suo debito (Pirandello). In economia, detrazione di una partita da un conto. ...
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santerello
santerèllo (o santarèllo) s. m. (f. -a) [dim. di santo]. – 1. Ragazzo o uomo religioso e devoto. 2. scherz. o iron. Chi, negli atteggiamenti o nell’aspetto, mostra devozione, umile e rispettosa, [...] : quel s. è capace di imbrogliarci tutti; guardatelo il s., fa finta di non sapere niente!; io sapevo che questa santarella faceva all’amore con Liolà (Pirandello). ◆ Dim. santerellino (o santarellino), usato soprattutto al femm. (v. la voce prec.). ...
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sconcertare
v. tr. [der. di concertare, col pref. s- (nel sign. 1)] (io sconcèrto, ecc.). – Mettere sottosopra, mettere in subbuglio: la panna di quella torta mi ha sconcertato lo stomaco. Più com. in [...] i suoi principii (Verga); don Cosmo, a cui certo i libracci di filosofia avevano sconcertato il cervello, ... (Pirandello); con complemento ogg. di persona, mettere in uno stato di turbamento, di disorientamento, di perplessità: questa notizia mi ...
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sconcio
scóncio agg. e s. m. [der. di sconciare]. – 1. agg. (pl. f. -ce, raro -cie) Brutto, ripugnante, che offende la vista o il senso estetico: uno s. animale; una s. costruzione; La vostra s. e fastidiosa [...] metalli] Di palesarvi a me no vi spaventi (Dante); la donnaccia, di s. grossezza e violentemente imbellettata, è già ubriaca (Pirandello). Più spesso, indecente in senso morale, turpe, osceno: uno s. individuo; fare atti s.; dire parole s. e triviali ...
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sconfidenza
sconfidènza s. f. [der. di confidenza, col pref. s- (nel sign. 1)], letter. e raro. – Mancanza di fede, di fiducia, di confidenza: l’accidia, tanto di far bene quanto di far male, era radicata [...] nella più profonda s. della sorte, nel concetto che nulla potesse avvenire, che vano sarebbe stato ogni sforzo per scuotere l’abbandono desolato, in cui giacevano non soltanto gli animi, ma anche tutte le cose (Pirandello). ...
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strapiombare
v. intr. [comp. di stra- e piombare1] (io strapiómbo, ecc.; non sono usati i tempi composti). – Non essere a piombo, in partic. con riferimento a una struttura o a una superficie verticale [...] strapiomba (D’Annunzio); si fermava sotto l’ombrellone del pino solitario laggiù dove l’altipiano strapiomba sul mare (Pirandello); la strada ... strapiomba sull’acqua in mezzo a rovi e gaggìe (Pavese). ◆ Part. pres. strapiombante, con valore verbale ...
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brulichio
brulichìo s. m. [der. di brulicare]. – Movimento agitato e confuso di una moltitudine d’insetti o di persone: un b. di mosche, di formiche; per le vie c’era tutto un b. di gente; c’era infatti [...] quel b., quel ronzìo che si sente in un villaggio, sulla sera (Manzoni); fig.: tutto quel b. di vita assumeva intorno a lui contorni vaporosi di sogno (Pirandello). ...
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patentare
v. tr. [der. di patente2] (io patènto, ecc.). – Munire di patente, conferire un attestato ufficiale (di studî, di abilitazione, di capacità, e sim.): è necessario che pubblichi questa volta [...] cosa prima d’essere patentato (Spallanzani); estens., iron., riconoscere pubblicamente: la tua buffoneria la voglio p. (Pirandello). Come intr. pron., patentarsi, conseguire una patente o una licenza o altro riconoscimento: tenerti alla caldaia a ...
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acchetare
v. tr. [der. di cheto] (io acchéto, ecc.). – Mettere in quiete, far cessare: a. gli odî, le passioni, le brame. Intr. pron., calmarsi: Come il mastin che con furor s’avventa Addosso al ladro, [...] ad acchetarsi è presto (Ariosto); rassegnarsi: Marta pareva si fosse acchetata alla sciagura (Pirandello). V. anche chetare e acquietare, che sono forme più comuni. ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuola siciliana,...
Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne e G. Braque (Natura morta con molle,...