platea
platèa s. f. [dal lat. platēa «strada larga, piazza», e questo dal gr. πλατεῖα, femm. sostantivato di πλατύς «largo, spazioso» (v. piazza)]. – 1. a. Spazio centrale di teatri, cinematografi e [...] , l’insieme degli spettatori che siedono in platea: tutta la p. applaudiva; facevamo andare in visibilio le p. del mondo intero (Pirandello); fig., auditorio, pubblico in genere: c’è sempre una p. disposta ad ascoltarlo. 2. In alcuni usi tecnici, con ...
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tabaccoso
tabaccóso agg. [der. di tabacco], non com. – Sporco di tabacco, di residui o tracce di tabacco (soprattutto da masticare o da fiuto): un vecchio t.; avere le dita t.; col bavero della giacca [...] tutto tabaccoso. Meno com., che ha l’aspetto o il colore del tabacco (da fiuto): li aveva trascritti con inchiostro t. in un vecchio cartolare dalle pagine ingiallite (Pirandello). ...
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pugno
s. m. [lat. pūgnus] (pl. -i; ant. o letter. le pugna). – 1. a. La mano chiusa con le dita piegate e fortemente strette sulla palma, generalm. per afferrare e stringere qualche cosa: aprire, allargare, [...] per contenersi (o per reprimere un altro impulso); Fabio sederà anche egli, ma tutto aggruppato, con le pugna serrate sui ginocchi (Pirandello). b. La quantità di materiale (per lo più sostanze incoerenti) o di piccoli oggetti che si può tenere in un ...
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vellicazione
vellicazióne s. f. [dal lat. vellicatio -onis]. – L’azione di vellicare; la sensazione di solletico che si prova nella parte vellicata: ai consigli della madre provava quasi sollievo, ma [...] irritante, come una v. (Pirandello). ...
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puh!
〈phu〉 interiez. – Onomatopea del rumore di uno sputo (talora accompagnata dal gesto di sputare), che esprime fastidio, disgusto, o anche disprezzo: puh! che nausea!; puh! che schifo!; i contadini [...] della collina ... perfino sputavano: – Puh! – guardando a quelle coste della vallata (Pirandello). ...
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infronzolare
infronżolare v. tr. [der. di fronzolo] (io infrónżolo, ecc.), non com. – Ornare di fronzoli, agghindare; rifl., infronzolarsi, agghindarsi. ◆ Part. pass. infronżolato, anche come agg., ornato [...] di fronzoli: il giorno appresso se la vedeva comparire tutta infronzolata e con certe mossette da scimmia (Pirandello). ...
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zappaterra
zappatèrra s. m. (raro al femm.) [comp. del tema di zappare e terra], invar. – Chi zappa la terra non solo per mestiere, ma anche perché non sarebbe capace di fare altro; talora in funzione [...] di agg.: un figlio di contadini e quasi contadino z. anche lui (Pirandello). Quindi, spreg., contadino rozzo e ignorante; persona che riesce appena nei lavori più umili, o d’interessi limitati e volgari, o maleducata: si dà tante arie, ma non è che ...
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storcignare
v. tr. – Variante letter. (per alterazione fonosimbolica) di storcinare, soprattutto nel rifl. storcignarsi, contorcersi: come un cagnolino che, dopo essersi storcignato per far le feste [...] al padrone ..., s’arrischia a levare uno zampino (Pirandello). ...
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brizzolato
agg. [etimo incerto]. – Con piccole macchie di varia coloritura qua e là: penne b.; cavallo b.; fagioli b.; in partic., di barba e capelli che cominciano a diventare bianchi: l’ispida barbaccia [...] nera, incolta, b. (Pirandello); anche di persona che abbia barba e capelli brizzolati: un uomo ancor giovane ma già brizzolato. ...
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ceppo
céppo s. m. [lat. cĭppus «palo di palizzata, cippo»; cfr. cippo]. – 1. a. Parte inferiore, piede, delle piante legnose, da cui si alza il tronco e da dove si diramano le radici e spesso nascono [...] c. tutti gli sparti rami della generazione (Tommaseo). Anche nucleo, gruppo in genere: ceppi di case sparse tra i castagni (Pirandello). 3. Grosso pezzo di legno (e per estens. anche blocco d’altra materia), che costituisce parte di un congegno: c ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuola siciliana,...
Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne e G. Braque (Natura morta con molle,...