sciagurato
(poet. o pop. sciaurato) agg. e s. m. (f. -a) [lat. exauguratus, part. pass. di exaugurare «sconsacrare, maledire» (comp. di ex- con valore privativo e augurare «consacrare con buoni auspìci»)]. [...] vediamo cosa ha combinato questo sc.; pareva piuttosto uno sciagurato che avesse affogato la propria anima nel vino (Pirandello). Anche riferito a cose, col sign. di sgradevole, sbagliato, fastidioso, difficile e sim.: che incontro sc.!; proporgli di ...
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zigo
s. m. [deverbale di zigare] (pl. -ghi), region. – Grido, emesso da una persona o anche da alcuni animali come verso caratteristico: fra lo stridor lontano, continuo, delle cicale e gli z. acuti [...] dei grilli vicini (Pirandello). ...
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scialacquare
v. tr. [etimo incerto] (io scialàcquo, ecc). – 1. Spendere con eccessiva larghezza e prodigalità; sperperare, dilapidare: sc. il patrimonio di famiglia; sc. tutte le proprie sostanze; anche [...] assol.: a forza di sc. è finito in miseria; s’ubriacavano, scialacquavano con le donnacce (Pirandello). 2. Con uso fig., letter., prodigare, profondere: Ferrer, in mezzo ai saluti che scialacquava al pubblico in massa, ne faceva certi particolari di ...
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narrativa1
s. f. [femm. sostantivato dell’agg. narrativo]. – 1. a. ant. Narrazione: mi lasciò due libri ... l’uno è la n. d’un viaggio di scoperta fatto da lui nell’Africa interiore (C. Cattaneo). b. [...] movimento o di un gusto letterario: la n. russa dell’Ottocento; la n. verista, futurista; i temi della n. contemporanea; anche le opere di un singolo autore, o la sua arte narrativa: la n. di D’Annunzio; i caratteri peculiari della n. di Pirandello. ...
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masserizia
masserìzia (ant. o region. massarìzia) s. f. [dal lat. mediev. massaricia, s. neutro pl., «le cose pertinenti al massarius, cioè al massaio»]. – 1. a. Nell’uso com. (per lo più al plur.), [...] ., con valore collettivo: la poca e povera masserizia pareva, in quella camera, quasi smarrita su l’ampio e nudo pavimento (Pirandello). b. non com. I mobili e le mercanzie di una bottega; l’insieme di attrezzi necessarî all’esercizio di un’attività ...
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occorrere
occórrere v. intr. [dal lat. occurrĕre «andare incontro, imbattersi, presentarsi alla mente», comp. di ob- e currĕre «correre»] (coniug. come correre; aus. essere). – 1. ant. a. Farsi incontro: [...] ; mi narrò un fatto occorsogli mentre era in viaggio; la ragione la vedo adesso dopo tutto quello che m’è occorso (Pirandello). 3. Nell’uso com., bisognare, esser necessario: per arrivare occorsero più di due ore di cammino; è un’impresa per cui ...
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scialare
v. intr. e tr. [lat. exhalare «espirare» (v. esalare), attraverso i sign. ant. di «emettere, metter fuori» e quindi «spendere con larghezza, sperperare»]. – 1. intr. (aus. avere) Spendere con [...] »: ci sono poveri che se la scialano meglio di voi e di me (Capuana); grazie a Dio, mi sono scialato, due anni (Pirandello: qui con uso riflessivo e in tono ironico). 2. tr., non com. Dissipare, sperperare, spendere senza misura: sc. una fortuna; sc ...
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tetraggine
tetràggine s. f. [der. di tetro]. – 1. Il fatto, la caratteristica di essere tetro, in senso proprio e fig.: ricordo ancora la t. sinistra di quella rocca; la t. e lo squallore del carcere; [...] suo aspetto e del suo carattere rendeva invisa la sua compagnia; rimasi un pezzo in una t. attonita, spaventevole, e mi addormentai (Pirandello). 2. Pensiero, discorso tetro, triste e pessimistico: basta con queste t., parliamo di cose più allegre. ...
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redivivo
agg. [dal lat. redivivus «restaurato, rinnovato», nel lat. crist. «risuscitato»]. – Ritornato in vita: non voglio descrivere quel che seguì ... quando don Eligio, ancor tutto esultante, mi presentò [...] redivivo (Pirandello); sembra il padre r., di figlio che somigli molto al padre defunto; fig., rinato a nuova vita: tornerà il giorno in cui Redivivi omai gl’Itali staranno In campo audaci (Alfieri). ...
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stazione
stazióne s. f. (ant. m.: cfr. stazzone) [dal lat. statio -onis «modo di stare; fermata, dimora, riposo», der. di stare «stare, stare fermo, stare ritto»]. – 1. Con riferimento al corpo umano, [...] ortogonale del centro di vista sul piano di stazione. ◆ Dim. stazioncina; spreg., raro, stazionùccia, stazione ferroviaria di piccole città o di paesi: mi sentii come smarrito, nel vuoto, in quella misera stazionuccia di passaggio (Pirandello).TAV. ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuola siciliana,...
Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne e G. Braque (Natura morta con molle,...