nocumento
nocuménto s. m. [dal lat. nocumentum, der. di nocēre «nuocere»], letter. – L’azione, il fatto di nuocere, e più spesso il danno che ne consegue: recare, arrecare n., grave n. (a qualcuno o [...] a qualche cosa); essere di n. (alla salute, alla morale individuale o pubblica, alla società, ecc.); ricevere n. (da qualcuno, da qualche cosa); senza n. per nessuno; Studiare, studiava anche troppo, con n. finanche della salute (Pirandello). ...
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tresca
trésca s. f. [der. di trescare]. – 1. ant. Nome generico di ballo contadinesco eseguito con vivace movimento di mani e di piedi (cfr. trescone). In usi fig., letter.: Sanza riposo mai era la tresca [...] avere qualche t.; pare che ci sia una t. tra loro due; la moglie è andata questa mattina a casa dei parenti della mia fidanzata a denunziare la t. (Pirandello). b. ant. Compagnia di scarsa onestà o serietà; brigata di gente riunita a gozzovigliare. ...
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nodoso
nodóso agg. [dal lat. nodosus, der. di nodus «nodo»]. – Pieno di nodi; che ha nodi grossi e rilevati: tronco, bastone n.; Non rami schietti, ma nodosi e ’nvolti (Dante). Fig., anche di persona, [...] ossuto: ginocchi, polsi n.; un vecchiotto n. e ferrigno (Pirandello). In botanica, fusto n., quello che presenta un vistoso ingrossamento nei nodi (per es., il garofano); radice n., che ha tratti tuberosi intercalati a porzioni sottili (come, per es ...
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perspicace
agg. [dal lat. perspĭcax -acis «che ha lo sguardo acuto», der. di perspicĕre nel sign. di «guardare dentro, osservare attentamente»], letter. – Propriam., acuto, dotato di notevole potenza, [...] ai più: un politico accorto e p.; un p. investigatore; il giovane di negozio, perspicacissimo, aveva già capito (Pirandello); per estens., intelligenza, mente, ingegno, intelletto perspicace. Anche, talora, di ciò che denota acutezza di mente: un ...
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pisolare
piṡolare v. intr. [der. di pésolo (v.), per il tentennare della testa del dormiente] (io pìṡolo, ecc.; aus. avere), non com. – Dormire leggermente e per breve tempo, sonnecchiare: c’erano Graziella [...] e la bàlia: quella pisolava su la seggiola, l’altra recitava il rosario (Pirandello). ...
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pispissio
pispissìo s. m. [voce onomatopeica formata su pissi pissi], letter. – Mormorio lieve, sussurro, bisbiglio: il p. di un rigagnoletto che si perdeva fra i sassi (De Marchi); mi mettevo a conversar [...] con lui, col canarino: gli rifacevo il verso con le labbra, ed esso veramente credeva che qualcuno gli parlasse e ascoltava e forse coglieva in quel mio p. care notizie di nidi, di foglie, di libertà (Pirandello). ...
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gonfiare
v. tr. e intr. [lat. conflare, propr. «ravvivare il fuoco soffiando», comp. di con- e flare «soffiare»] (io gónfio, ecc.). – 1. tr. a. Riempire d’aria o di gas una cavità limitata da pareti [...] si gonfia per la burrasca; il fiume continua a gonfiare. b. fig. Insuperbirsi: gongolava e gonfiava per tutte quelle visite (Pirandello); guarda come si gonfia quando lo lodano; reprimere a stento l’ira, lo sdegno, la stizza: è un pezzo che gonfio ...
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lucernaio
lucernàio s. m. [der. di lucerna]. – 1. Lo stesso che lucernario1: restò, lui solo, ... sotto l’alto, immenso lucernaio (Pirandello). 2. Chi era addetto al funzionamento dei lampioni stradali [...] (più com. lampionaio) ...
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pertinenza
pertinènza (ant. pertenènza) s. f. [der. di pertinente]. – 1. a. L’esser pertinente: non c’è p. fra la domanda e la risposta; il quesito ha scarsa p. col tema del dibattito; in partic., nell’uso [...] di mia pertinenza. b. non com. Appartenenza, diritto di proprietà o di possesso: una certa casa di p. d’un tal Moscarda (Pirandello); beni di pubblica p., di proprietà comune, dello stato; enfatico o scherz.: questi libri sono di mia p., e guai a chi ...
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tempestare
v. intr. e tr. [der. di tempesta] (io tempèsto, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. intr. a. Con uso impers., far tempesta, infuriare (della tempesta): cominciò a t. e a tirare un vento furioso; [...] e del sangue, battere, pulsare con forza e agitazione: mi tremavano le gambe, e il cuore mi tempestava in petto (Pirandello); sostantivato: quando il tempestare del sangue si fu calmato, tornò a distinguere innanzi a sé la cella (Pavese). d. fig ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuola siciliana,...
Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne e G. Braque (Natura morta con molle,...