sgombrare
v. tr. [der. di ingombrare, per sostituzione del pref. s- (nel sign. 1) a in-1, sentito come prefisso] (io sgómbro, ecc.). – 1. a. Liberare un luogo, un ambiente, un mobile da ciò da cui è [...] un luogo: sgombra, che qui mi impicci!; via via, signori, sgombrino, sgombrino per piacere: lo spettacolo è terminato (Pirandello). d. intr. pron. sgombrarsi, letter., liberarsi da ogni ingombro: Sgombrasi la campagna, E chiaro nella valle il fiume ...
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poroso
poróso agg. [der. di poro]. – 1. In genere, detto di un corpo o di un materiale qualsiasi non perfettamente compatto, che presenta piccoli spazî vuoti: legno p.; mattoni p., un tessuto p., una [...] , che ha perciò notevole grado di permeabilità. 2. non com. Detto dell’epidermide, della superficie cutanea, che presenta pori evidenti e dilatati: rosso e poroso come una fragola, il nasetto gli spariva tra le ripiegature delle guance (Pirandello). ...
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paf!
(meno com. paff!, paffe!) interiez. e s. m. – Voce onomatopeica, imitativa del rumore di uno schiaffo o di quello prodotto da un corpo o da un oggetto (compatto ma più o meno elastico o morbido) [...] pif paf. Come inciso, serve a preannunciare il verificarsi di un evento inatteso, e per lo più spiacevole: si era stati allegri più che mai, paf! All’improvviso, sul tardi, giusto nel momento di mettersi a tavola, uno di quei dolori ... (Pirandello). ...
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rape
rapè s. m. [dal fr. râpé, propr. «raspato», part. pass. di râper, v. rapare2]. – Tipo ordinario di tabacco da fiuto, nero e forte, ottenuto originariamente raspando un pezzo di tabacco, in uso spec. [...] nei sec. 18° e 19°: chi di lui Può ... più fiate D’atro r. solleticar le nari? (Parini); quella lagrima, per la sua bocca, era quel che per il naso sarebbe stato un pizzico di r. (Pirandello). ...
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soppiatto
agg. [comp. di so- e piatto1 (nel sign. 5)], letter. – Nascosto, dissimulato: alludeva all’amministratore che ci scavava soppiatto la fossa sotto i piedi (Pirandello). È soprattutto com. nella [...] locuz. avv. di soppiatto, di nascosto, senza farsi accorgere: fare una cosa di s.; guardare di s.; entrare, uscire di s.; mi sovviene ancora d’una tirata d’orecchie da lui data di s. al padroncino, per ...
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intorbidare
v. tr. e intr. [der. di torbido, col pref. in1-] (io intórbido, ecc.). – 1. tr. a. Far diventare torbido: le piogge hanno intorbidato il fiume; il lupo rimproverava l’agnello d’intorbidargli [...] politica, economica, ecc.); gli s’intorbidò la vista, la mente; gli occhi mi s’intorbidarono dalla commozione (Pirandello); con riferimento agli occhi, e allo sguardo, anche perdere limpidezza, incupirsi, diventare torvi, cattivi. Prov. tosc., Arno ...
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digrignare
v. tr. [dal germ. grīmjan, col pref. di-1] (io digrigno,... noi digrigniamo, voi digrignate, e nel cong. digrigniamo, digrigniate). – Mostrare i denti arrotandoli per rabbia o per minaccia; [...] , perdute le zanne, parevan sempre pronti, chi nulla nulla gli aizzasse, a digrignar le gengive (Manzoni). Anche con uso assoluto: Lasciali digrignar pur a lor senno (Dante); era quasi il verso d’un cane, quando tra sé pensando digrigna (Pirandello). ...
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scartabellare
v. tr. [der. di scartabello] (io scartabèllo, ecc.). – Voltare, scorrere in fretta e spesso disordinatamente le pagine di un libro, i fogli di una pratica, le schede di uno schedario, ecc. [...] l’edizione di Shakespeare, e l’andava scartabellando (Foscolo); nei quindici giorni che m’accordarono per la preparazione, lo so io quanti libri ho scartabellato (Pirandello); orari ferroviari scartabellati in cerca d’una coincidenza (I. Calvino). ...
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intozzare
v. tr. e intr. [der. di tozzo1] (io intòzzo, ecc.), letter. – 1. tr. Rendere tozzo, massiccio, detto di persone, animali, piante. 2. intr. (aus. essere) e intr. pron. Farsi tozzo, massiccio: [...] (B. Davanzati); ant. o raro, gonfiarsi d’ira, corrucciarsi, stizzirsi. ◆ Part. pass. intozzato, anche come agg., ingrossato, raccolto in sé, anche per stizza e corruccio: stava seria, seduta, intozzata su di sé, con le labbra strette (Pirandello). ...
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zagara
żàgara s. f. [voce sicil., dall’arabo zahr]. – Il fiore degli agrumi, spec. dell’arancio e del limone: profumo di z.; boschetti d’agrumi imbalsamati di zàgare e di gelsomini (Pirandello). ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuola siciliana,...
Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne e G. Braque (Natura morta con molle,...