porco
pòrco s. m. [lat. pŏrcŭs] (pl. m. -ci). – 1. a. (f. -a) Nome pop. del maiale domestico (v. maiale): allevare, ingrassare il p.; un branco di porci; il p. grufola nel trogolo; fig., gettare le perle [...] : questo p. governo!; questa p. vita; fare una p. fatica; costretto a guadagnarsi da vivere in qualche p. maniera (Pirandello); fare il proprio p. comodo o i proprî p. comodi, infischiarsene degli altri; anche posposto: che tempaccio porco! Frequente ...
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spruzzolare
v. tr. [der. di spruzzare] (io sprùzzolo, ecc.), non com. – Spruzzare leggermente: s. di vino l’arrosto; in usi estens. e fig., cospargere leggermente: l’alba aveva spruzzolato gli alberi [...] di brina; con valore intr.: spruzzolava ancora dalle nuvole ... un’acquerugiola gelida e pungente (Pirandello). ◆ Part. pass. spruzzolato, in senso proprio e fig., cosparso leggermente di spruzzi o di macchie: un bruco ... verde e spruzzolato per ...
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spruzzolio
spruzzolìo s. m. [der. di spruzzolare], non com. – Spruzzo, o insieme di spruzzi, leggeri ma continuati: l’incessante s. d’una acquerugiola lenta (Pirandello). ...
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sfuggire
v. tr. e intr. [der. di fuggire, col pref. s- (nel sign. 3); cfr. lat. effugĕre, comp. di ex- e fugĕre «fuggire»] (coniug. come fuggire). – 1. tr. Evitare, scansare un danno o un rischio, una [...] da un infinito con la prep. di: se ci riesco, sfuggo d’incontrarlo; parlando pianissimo e sfuggendo di guardarmi (Pirandello). 2. intr. (aus. essere) a. Con riferimento a persone, riuscire a evitare una punizione, a eludere ricerche e controlli ...
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ranchettare
v. intr. [der. di rancare] (io ranchétto, ecc.; aus. avere), non com. – Arrancare, correre a balzi: è venuto giù ranchettando a rischio di scapicollarsi (F. Martini); ranchettava giù per [...] il pendìo che conduce alla vallata (Pirandello). ...
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perdizione
perdizióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., perditio -onis, der. di perdĕre «perdere»]. – 1. Danno irreparabile, rovina materiale: andare, mandare in (meno com. a) p.: morto suo padre, ha mandato [...] essere perdutamente innamorato: compiangeva in cuor suo, veramente, la povera amica innamorata alla p. del giovane medico (Pirandello). b. letter. Annullamento, dissoluzione della personalità, o stato di estasi: essere inebriato di p.; sento come il ...
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pigionante
s. m. e f. [der. di pigione]. – 1. Inquilino di una casa o di un appartamento, pigionale: s’era allontanato dalla camera e passeggiava nella saletta, ... aspettando che la moglie venisse ad [...] annunziargli la morte della p. (Pirandello). 2. Nell’uso tosc., fittavolo, pigionale. ...
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raccapriccio
raccaprìccio s. m. [der. di raccapricciare]. – Sentimento di orrore e di ripugnanza, tale da far rabbrividire, spec. alla vista o all’apprendimento o anche al ricordo di fatti che turbano [...] profondamente: non posso ripensare a quegli istanti terribili senza r.; provare un senso di r.; con istizza, ma non senza qualche raccapriccio (Manzoni); e fu lo schifo, allora, il r. di quel vano, laido tentativo (Pirandello). ...
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sgabellare
v. tr. [der. di gabella, col pref. s- (nel sign. 4)] (io sgabèllo, ecc.). – 1. ant. Sdaziare, pagare la gabella. 2. Come intr. pron., sgabellarsi, fig., non com., liberarsi di una persona [...] riesco a sgabellarmi di quel seccatore; ora, per sgabellarsi d’ogni rimorso, voleva gettar la colpa addosso a lui (Pirandello); assol. sgabellarsela, sottrarsi a qualcosa di pericoloso o di spiacevole: anche questa volta è riuscito a sgabellarsela. ...
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pigna
s. f. [lat. pīnea, propr. femm. sostantivato dell’agg. pineus «di pino»]. – 1. Nome con cui è comunem. indicato lo strobilo femminile della famiglia pinacee, detto anche pina o cono, formato da [...] (della mano) a pigna, riunendo le punte tenendo le dita distese: raccolse le dita della mano a pigna e le scosse in aria (Pirandello). 2. estens., non com. Grappolo d’uva, spec. in quanto abbia gli acini serrati: togli, Adonella, una pigna D’uva, da ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuola siciliana,...
Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne e G. Braque (Natura morta con molle,...