rustichezza
rustichézza s. f. [der. di rustico]. – L’essere rustico, cioè semplice, scontroso, aspro o rude nel carattere e soprattutto nei modi: devi cercare di vincere la tua r.; la r. può essere anche [...] segno di timidezza o di riservatezza; ricusando con una certa r. cordiale, i ringraziamenti e le scuse (Manzoni). Anche di luoghi e ambienti: l’aria di selvatica r., che la vecchia villa aveva preso nell’abbandono (Pirandello). ...
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ponzare
v. intr. [lat. *punctiare, der. di punctus, part. pass. di pungĕre «pungere»] (io pónzo, ecc.; aus. avere). – 1. tosc. Fare sforzi, o far forza, contraendo i muscoli: dandosi di leva Co’ pugni [...] , s’intende, con scarsi risultati): ci lesse i versi che aveva ponzato per l’occasione; Ei cova, ei ponza, il vate, Lo stil nuovo latino (Carducci); si mise a ponzar la risposta, che infine, dopo molto stento, gli uscì in questi termini (Pirandello). ...
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dabbene
dabbène agg. e s. m. [comp. di da e bene2], invar. – 1. agg. Onesto, probo: uomo d., persona d., famiglia d.; è una casa d.; ragazza d., ben educata, corretta; ironicamente: la zia, ben degna [...] aveva briga bastevole colle croste di formaggio e la grattugia (I. Nievo). Raro il superlativo: come uomo dabbenissimo che era, non arrivava a supporre che potessero ingannarlo (Pirandello). 2. s. m., ant. Il dabbene, la bontà d’animo, l’onestà. ...
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incomunicabilita
incomunicabilità s. f. [der. di incomunicabile]. – 1. L’essere incomunicabile, impossibilità di essere partecipato ad altri: i. di un diritto, di un sentimento. 2. a. Incapacità o impossibilità [...] letteratura del Romanticismo e, più ancora, del primo Novecento (culminante in Italia nell’opera di L. Pirandello), confluiscono nel dopoguerra nel più ampio motivo dell’alienazione esistenziale, trovando anche espressione artistica nel cinema. b ...
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tranghiottire
(o tranchiottire) v. tr. [dal lat. tardo transgluttire, comp. di trans «attraverso» e gluttire; v. inghiottire] (io tranghiottisco, tu tranghiottisci, ecc.), ant. o letter. – Inghiottire, [...] fig.: s’aprì la terra e tranchiottì l’abergo e l’abergatore e la moglie e’ figliuoli e tutta la sua famiglia e ciò ch’egli avea (Passavanti); «... mi calmo, mi calmo», disse Giustino tranghiottendo le lagrime e asciugandosi gli occhi (Pirandello). ...
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trangosciare
v. intr. [der. di angoscia] (io trangòscio, ecc.; aus. essere), ant. e raro. – Angosciarsi, provare angoscia: Spesso trangoscio per forte languire (Iacopone). ◆ Part. pass. trangosciato, [...] anche come agg.: allungò una mano su la bambina trangosciata e subito la ritrasse (Pirandello). ...
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amareggiare
v. tr. [der. di amaro] (io amaréggio, ecc.). – Fare amaro, rendere amaro: a. una sostanza. Nell’uso com. solo in senso fig.: l’inattesa notizia mi amareggiò la gioia del ritorno; quel figlio [...] gli ha amareggiato la vita; gli volevano a. il sangue a ogni costo (Pirandello). Con compl. ogg. di persona, riempire di amarezza, rattristare: la sua ingratitudine mi amareggia; nell’intr. pron.: non ti amareggiare per così poco. ◆ Part. pass. ...
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repertorio
repertòrio s. m. [dal lat. tardo repertorium «lista, catalogo», der. di reperire «trovare»]. – 1. Registro, quaderno, volume in cui sono scritti o stampati dati ed elementi varî, nomi, notizie [...] modesto; è un r. che ormai andrebbe rinnovato; riferito a singoli attori: il r. di quell’attore comprende molti drammi di Pirandello; o cantanti lirici: quel tenore ha un r. quasi esclusivamente verdiano; in usi fig. e scherz., per indicare le varie ...
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inconoscibilita
inconoscibilità (ant. incognoscibilità) s. f. [der. di inconoscibile]. – L’essere inconoscibile; impossibilità di essere conosciuto dalla mente umana: Kant asserisce l’i. del noumeno; [...] le affermazioni di Pirandello sull’i. dell’essere. ...
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rammontare
v. tr. [comp. di r- e ammontare] (io rammónto, ecc.), raro. – Ammucchiare, ammassare: due ampie stanze a terreno dove, al tempo degli antichi massari, si rammontavano i raccolti abbondanti [...] della terra (Pirandello). ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuola siciliana,...
Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne e G. Braque (Natura morta con molle,...