lacrima
làcrima (o làgrima) s. f. [lat. lacrĭma, cfr. gr. δάκρυμα]. – 1. a. Stilla di umore, secreto da apposite ghiandole dell’occhio (ghiandole lacrimali), che fuoriesce dalla rima palpebrale in determinate [...] iron.: asciugati quelle lacrimucce; con due lacrimucce ottiene tutto ciò che vuole; accr. lacrimóna o lacrimóne m. (e lagrimóna, lagrimóne), nel masch. anche per indicare un pendente alquanto grosso: due massicci orecchini a lagrimoni (Pirandello). ...
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spia
s. f. [dal got. *spaíha; v. spiare]. – 1. a. Chi con l’inganno o la dissimulazione cerca di venire in possesso di notizie riguardanti altre persone allo scopo di riferirle, per malevolenza o per [...] lampada s., quella che si accende quando un dispositivo o un apparecchio è in un determinato stato di funzionamento. ◆ Pegg. spïàccia (pl. -ce), nel sign. 1 a e b: non la posso soffrire, non la posso vedere, questa spïaccia dei preti! (Pirandello). ...
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rabbellire
v. tr. [der. di bello, col pref. ra-] (io rabbellisco, tu rabbellisci, ecc.). – Forma meno com. di riabbellire; più spesso, intensivo di abbellire (soprattutto col senso di abbellire in modo [...] ); meno com. il rifl., agghindarsi per rendersi più belli: nel vederle acconciarsi e rabbellirsi ogni mattina, si sentivano stringere il cuore, intendendo che non si acconciavano, non si facevano belle per speranze e desiderii onesti (Pirandello). ...
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stropicciare
v. tr. [forse der. del got. *straupôn «sfregare»] (io stropìccio, ecc.). – 1. a. Sfregare, strofinare, passare più volte la mano, i piedi, o altro, sopra una superficie premendo più o meno [...] mani per un soprassalto repentino di giubilo (Rovani); mi stropicciai forte la fronte, per paura che stessi per ammattire (Pirandello). Con riferimento al rumore di oggetti stropicciati: E sordo stropicciar di mossi scanni (Parini). b. In usi fam. e ...
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pacciame
(raro pacciume) s. m. [etimo incerto]. – Insieme di foglie secche e di stecchi che si ammucchiano in terra sotto gli alberi o altrove, spec. quando comincia a infracidire: bisognava andar cauti, [...] con tutto quel p. di foglie per terra, lubrico tappeto (Pirandello); ammasso di roba vegetale guasta, vinacce, ecc.: dare fuoco al pacciame. ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, [...] (il t. di Shakespeare, di Marlowe); il t. orientale (il t. cinese, giapponese); il t. goldoniano, alfieriano, di Pirandello; il t. contemporaneo (il t. d’avanguardia, sperimentale, ecc.). d. Con denominazioni più specifiche: t. d’animazione, forma ...
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tentennio
tentennìo s. m. [der. di tentennare]. – Un tentennare ripetuto o protratto, in senso proprio: il t. della testa; subito dopo, fra un lieve t. del capo, quegli occhi s’eran velati di commozione [...] (Pirandello); e in senso fig., titubanza, indecisione: Quel t., non so se tu m’intendi, Che dice sì e no, credo e non credo (Giusti). ...
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screpolare
v. tr. [der. di crepa, col pref. s- (nel sign. 5)] (io scrèpolo, ecc.). – Produrre in più punti delle fessure superficiali e minute: le intemperie avevano screpolato l’intonaco; l’esposizione [...] .: è una varietà di pietra che screpola facilmente. ◆ Part. pass. screpolato, con uso verbale e di agg.: mani screpolate dal freddo; avere le labbra screpolate; antico palazzo, fuori annerito dal tempo e tutto screpolato come una rovina (Pirandello). ...
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sbaccaneggiare
v. intr. [der. di baccano, con il pref. s- (nel sign. 5)] (io sbaccanéggio, ecc.; aus. avere), non com. – Fare baccano, chiasso, grande rumore: sbaccaneggiar di liti, bestemmie e richiami, [...] tra lo strepito e i fischi d’un treno che attraversa la spiaggia (Pirandello). ...
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rosoliera
roṡolièra s. f. [der. di rosolio]. – Recipiente di vetro o di cristallo, per lo più con bicchierini di stile analogo, usato, soprattutto nel passato, per tenere e servire il rosolio o altri [...] liquori: vassoio di lacca, nuovo fiammante, che reggeva una magnifica r. (Pirandello). ...
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Drammaturgo e narratore (Girgenti, od. Agrigento, 1867 - Roma 1936). Apprezzato narratore, rivoluzionò il teatro del Novecento, divenendo uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi. Pur prendendo le mosse dal verismo di scuola siciliana,...
Pittore italiano (Roma 1899 - ivi 1975), figlio di Luigi. Studiò scultura con S. Lipinsky; poi dal 1923 si dedicò alla pittura. Nel 1927, recatosi a Parigi con G. Capogrossi, studiò in particolare P. Cézanne e G. Braque (Natura morta con molle,...