sferzare /sfer'tsare/ v. tr. [prob. der. di ferza, col pref. s- (nel sign. 6)] (io sfèrzo, ecc.). - 1. a. [dare colpi con la sferza: s. qualcuno a sangue] ≈ flagellare, frustare, fustigare, (non com.) [...] di sprone e sim.: Ma 'l vostro sangue piove Più largamente, ch'altr'ira vi sferza (F. Petrarca)] ≈ incitare, pungolare, spingere, spronare, stimolare. ↔ frenare, scoraggiare, smontare. b. [esprimere aspri rimproveri: s. i vizi] ≈ censurare, fustigare ...
Leggi Tutto
conoscere /ko'noʃere/ (o cognoscere) [lat. cognoscĕre, der. di (g)noscĕre "conoscere", col pref. con-] (io conósco, tu conósci, ecc.; pass. rem. conóbbi, conoscésti, ecc.; part. pass. conosciuto). - ■ [...] mezzi. Per una conoscenza ora più superficiale ora talmente spiccata da essere quasi scontata si possono usare anche dimestichezza (con) o familiarità (con): i petrarchismi nella letteratura italiana sono inevitabili, data la grande dimestichezza con ...
Leggi Tutto
dimenticare (ant. dismenticare) [lat. tardo dementicare, der. di mens mentis "mente"] (io diméntico, tu diméntichi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [perdere la memoria di una cosa, anche nella forma dimenticarsi: [...] solo lett. è obliare: i’ era in terra e ’l cor in paradiso, / dolcemente obliando ogni altra cura (F. Petrarca). Rarissimo in quest’accezione è obliterare, anch’esso lett., che letteralm. vale «cancellare»: avevo annotato nell’agenda un impegno, ma ...
Leggi Tutto
Fabio Rossi
caldo. Finestra di approfondimento
Gradi di caldo - C. e freddo hanno due ambiti semantici fondamentali: quello letterale, connesso con la temperatura, e quello figurato, riguardante il carattere, [...] freddo piacevole: chiare, fresche et dolci acque, / ove le belle membra / pose colei che sola a me par donna (F. Petrarca); andiamo all’aria fresca a respirare un poco (C. Goldoni); fatemi portare un bicchier d’acqua fresca (C. Goldoni).
Passioni - C ...
Leggi Tutto
zelo /'dzɛlo/ s. m. [dal lat. tardo zelus, gr. zē̂los "spirito d'emulazione"]. - 1. a. [atteggiamento fervido e operoso che si dimostra in una attività o per la realizzazione di un fine: studiare con z.] [...] : perché tanto z.?] ≈ pedanteria, pignoleria, (non com.) zelanteria. 2. (poet.) [sentimento profondo e trascinante: Amor, che 'ncende il cor d'ardente z. (F. Petrarca)] ≈ ardore, entusiasmo, fervore, passione. ↔ distacco, freddezza, indifferenza. ...
Leggi Tutto
soggiogare v. tr. [dal lat. subiugare "mettere sotto il giogo, assoggettare"] (io soggiógo, tu soggióghi, ecc.). - 1. (lett.) [ridurre alla sottomissione, all'obbedienza: Che vale a soggiogar gli altrui [...] paesi...? (F. Petrarca)] ≈ asservire, assoggettare, (lett.) infeudare, piegare, sottomettere. ↔ affrancare, liberare, redimere, riscattare. 2. a. (estens.) [esercitare un forte ascendente su qualcuno: lo soggiogava con la propria autorità] ≈ dominare ...
Leggi Tutto
annoiare [prob. dal provenz. enojar, lat. tardo inodiare "avere in odio"] (io annòio, ecc.). - ■ v. tr. 1. [recare noia o fastidio] ≈ (lett.) aduggiare, infastidire, (fam.) rompere, (fam., region.) scocciare, [...] interessare, rallegrare, ricreare, svagare. 2. (ant.) [recare dolore o afflizione: il morir mio che sì t'annoia (F. Petrarca)] ≈ addolorare, affliggere. ↔ allietare. ■ annoiarsi v. intr. pron. [provare noia, con la prep. di o assol.: a. della scuola ...
Leggi Tutto
annoverare v. tr. [lat. annumerare, der. di numerare "contare", col pref. ad-] (io annòvero, ecc.). - 1. (ant.) [elencare contando: Ad una ad una annoverar le stelle (F. Petrarca)] ≈ contare, numerare. [...] 2. (non com.) [considerare minutamente, quasi contando] ≈ calcolare, elencare, enumerare, esporre, passare in rassegna. 3. [mettere nel numero: è degno di essere annoverato tra i maggiori poeti del suo ...
Leggi Tutto
Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.