insano
agg. [dal lat. insanus, comp. di in-2 e sanus «sano di mente»], letter. – 1. a. Di persona, che ha la mente sconvolta, che agisce in modo irragionevole e a proprio danno: qual uom per doglia insano [...] (Petrarca); nella mia fanciullezza fui ... talvolta feroce ed i. per ira (Foscolo); riferito alla mente stessa: E mia mente d’amor divenne insana (Poliziano). b. Più com., di atti o sentimenti che procedono da una mente malata o fortemente anomala: ...
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licere
lìcere v. impers. [dal lat. licēre "essere lecito"] (usato solo alla 3a pers. sing. dell'indic. pres., lice), poet. – Essere lecito, permesso, in quanto concesso dalle leggi morali o (impropriamente) [...] dal destino: Né più si brama, né bramar più lice (F. Petrarca). ...
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vischio
vìschio (letter. o region. visco; ant. véschio, vésco) s. m. [lat. vĭscum]. – 1. a. Pianta legnosa delle lorantacee (Viscum album), alta di norma una cinquantina di centimetri, comune nell’Eurasia [...] , forza o situazione che lega, trattiene e imprigiona, o attrae insidiosamente: Tanto Fortuna con più visco intrica Il mio volare (Petrarca); inganno, insidia; attrazione amorosa per la quale l’uomo resta preso e legato alla donna: quale è uom di sì ...
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scorza
scòrza s. f. [lat. scŏrtea «veste di pelle, pelliccia», femm. sostantivato dell’agg. scorteus «di pelle» (der. di scortum «pelle»)]. – 1. a. In botanica, il rivestimento esterno dei fusti e delle [...] : ma tutto ciò non era che una sua s. (C. Levi). b. poet. Il corpo nei confronti dell’anima: Lasciando in terra la terrena scorza È l’aura mia vital da me partita (Petrarca). 4. In mineralogia, sinon. poco com. di epidoto. ◆ Dim. scorzétta (v.). ...
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smalto
s. m. [dal francone smalt, cfr. germ. *smaltjan e ted. mod. schmelzen «fondere»]. – 1. Impasto di ghiaia o grani di pozzolana o scarti di laterizî con calce o cemento e acqua, usato in passato [...] di cosa pietrificata: Vegna Medusa: sì ’l farem di smalto (Dante); E que’ begli occhi che i cor fanno smalti (Petrarca). 3. Nome generico di sostanze di composizione varia usate per rendere lucida e levigata una superficie. In partic., smalti per le ...
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verso4
vèrso4 s. m. [dalla locuz. lat. folio verso «sulla parte posteriore del foglio»]. – Nello studio e nella descrizione dei rotoli di papiro e degli antichi codici, la parte posteriore di un papiro, [...] a recto, la parte anteriore): un codice scritto sul recto e sul v.; un foglio che porta nel v. un sonetto del Petrarca; con valore attributivo, abbreviato in v, è spesso affiancato al numero d’ordine della carta in opere manoscritte o anche a stampa ...
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scorzare
v. tr. [der. di scorza] (io scòrzo, ecc.), ant. o region. – 1. Togliere, levare la scorza: più non potrei ... Né corteccia scorzar, né sveller ramo (T. Tasso); il tempo si manteneva sereno e [...] finir di s. gli ultimi elci (Deledda); nell’intr. pron., scorzarsi, perdere la scorza, scortecciarsi. 2. fig., poet. Privare della spoglia terrena, del corpo: Deh perché me del mio mortal non scorza L’ultimo dì, ch’è primo a l’altra vita? (Petrarca). ...
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guardare
v. tr. e intr. [dal germ. wardōn] (come intr., aus. avere). – 1. Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare [...] : g. la fede data. b. Serbare: Dolce mio caro e precïoso pegno Che Natura mi tolse, e ’l Ciel mi guarda (Petrarca); belle e care gioie ..., le quali tutte diligentemente la contessa guardava (Boccaccio). Quest’uso è rimasto al francese; e vecchi ...
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spesa
spésa s. f. [lat. tardo expēnsa (pecunia, cioè «denaro speso»), part. pass. di expĕndere: v. spendere]. – 1. a. L’atto dello spendere; anche, la somma di denaro che si spende o si cede in cambio [...] o per altri: ho imparato a mie s. a guardarmi dai falsi amici; Ché conven ch’altri impare a le sue spese (Petrarca); Ben è felice quel, donne mie care, Ch’essere accorto all’altrui spese impare (Ariosto); ottenere, riuscire, ecc. a spese di qualcuno ...
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letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), [...] di sopra del piano di campagna. Nel linguaggio poet., l’alveo del mare, dell’oceano: E nel suo l. il mar senz’onda giace (Petrarca). c. Con sign. analoghi: l. della marea, la zona di mare dove la marea si manifesta; l. della corrente, la zona di mare ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.