fornire
v. tr. [dal fr. fournir (ant. fornir), che è dal germ. *frumjan «eseguire»; cfr. ant. sassone frummian] (io fornisco, tu fornisci, ecc.). – 1. ant. a. Eseguire, compiere: e l’amico fornì la richiesta [...] a termine, a compimento, finire: La mia favola breve è già compita, E fornito il mio tempo a mezzo gli anni (Petrarca); s’adopra Di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba (Leopardi). 2. a. Procurare, somministrare: f. materiali, armi, munizioni; f ...
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cetra
cétra (ant. cétera) s. f. [lat. cĭthăra, dal gr. κιϑάρα; cfr. chitarra]. – 1. Strumento in uso nell’antichità classica (spec. in Grecia, dove era attributo di Apollo), costituito da una cassa armonica [...] fig., letter. Facoltà o ispirazione poetica, poesia: Secca è la vena de l’usato ingegno E la cetera mia rivolta in pianto (Petrarca). Anche in senso più concr., ma come simbolo della poesia e dell’attività poetica: Ed ora infrangasi Qui su la pietra ...
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tartareo
tartàreo agg. [dal lat. Tartareus]. – Del Tàrtaro, la mitica sede sotterranea di giganti e mostri lì puniti da Zeus, e quindi anche delle ombre dei morti; infernale: Quei che del suo sangue [...] non fu avaro, Che col pe’ ruppe le t. porte (Petrarca), Cristo; Sonò Megera la t. tromba (Poliziano); Chiama gli abitator de l’ombre eterne Il rauco suon de la t. tromba (T. Tasso). ...
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putta2
putta2 s. f. [tratto da puttana, con influenza della voce prec.; cfr. fr. ant. pute e putain], letter. – Meretrice, puttana: Fondata in casta e umil povertate, Contra’ tuoi fondatori alzi le corna, [...] P. sfacciata (Petrarca, rivolgendosi contro la corte papale di Avignone); Bagascia di fratta e di bosco, Putta di fenile e di stabbio (D’Annunzio). ...
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odioso
odióso agg. [dal lat. odiosus, der. di odium «odio»]. – 1. Meritevole di odio: rendersi, divenire odioso. Più spesso, che suscita odio, che ispira indignazione, avversione: è una persona veramente [...] o.; questi sono o. favoritismi; E ’l vulgo, a me nemico et odioso (Chi ’l pensò mai?) per mio refugio chero (Petrarca). Per estens., sgradevole, antipatico, molesto: questo lavoro mi è o.; la verità è talvolta o.; le tue arie di superiorità mi sono ...
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miracolo
miràcolo s. m. [dal lat. miracŭlum «cosa meravigliosa», der. di mirari «ammirare, meravigliarsi»]. – 1. a. In genere, qualsiasi fatto che susciti meraviglia, sorpresa, stupore, in quanto superi [...] si allontana molto dalla norma, così da destare ammirazione e meraviglia: L’alto e novo miracol ch’a’ dì nostri Apparve al mondo (Petrarca, di Laura); è un m. di bellezza, di memoria, d’ingegno, di bontà, di pazienza (ma anche un m. di bruttezza, di ...
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mago
s. m. [lat. magus, dal gr. μάγος, che è dal pers. ant. magush] (pl. -ghi; ant. e nel sign. 1 -gi). – 1. Propriam., sacerdote e sapiente dell’antica religione persiana. In questo senso si usa spec. [...] fascino su altre; ammaliatore, incantatore; in questo sign. è usato soprattutto al femm.: quella ragazza è una maga! 3. In funzione di agg., ant., di o da mago, magico: forza assai maggior che d’arti maghe (Petrarca). ◆ Dim. maghétto; accr. magóne. ...
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mirare
v. tr. e intr. [lat. mīrari «meravigliarsi, ammirare» e nel lat. tardo «guardare»]. – 1. tr. a. Guardare con attenzione, con intensità, e per lo più con un particolare sentimento (ammirazione, [...] b. fig., letter. Considerare attentamente con l’intelletto, volgere la mente a qualche cosa: Signor’, mirate come ’l tempo vola (Petrarca); e se pur mira Dopo l’esequie, errar vede il suo spirto (Foscolo). 2. intr. (aus. avere), letter. ant. Restare ...
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accompagnare
v. tr. [der. di compagno] (io accompagno, ... noi accompagniamo, voi accompagnate, e nel cong. accompagniamo, accompagniate). – 1. a. Seguire una persona, andare con essa come compagno per [...] chitarra. Fig.: il mormorio del ruscello accompagnava i suoi lamenti; Quel rosignuol che sì soave piagne Forse suoi figli o sua cara consorte ... E tutta notte par che m’accompagne (Petrarca). ◆ Part. pass. accompagnato, anche come agg. (v. la voce). ...
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esempio
eṡèmpio (ant. eṡèmplo, exèmpio, essèmpio, essèmplo, essèmpro, assèmplo, assèmpro, e anche aṡèmplo, aṡèmpro) s. m. [dal lat. exemplum, der. di eximĕre «prendere fuori», part. pass. exemptus]. [...] in cui si manifesta concretamente una qualità, una virtù, un vizio: abbiend’io l’ale, Per dar forse di me non bassi exempi (Petrarca); esempî di onestà, di grandezza d’animo, di carità, d’amor patrio; e. di ferocia, di corruzione, di viltà; il suo ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.