cerviero
cervièro (o cervière) agg. [dal fr. cervier, che è il lat. cervarius (lupus cervarius «lupo che dà la caccia ai cervi»)]. – 1. Lupo cerviero (o lupo cerviere; anche assol., come s. m., cerviere), [...] altro nome della lince; anticam., anche pelliccia di lince. 2. letter. Riferito a occhio, vista, sguardo (solo nella forma cerviero), acuto: Chiara alma, pronta vista, occhio c. (Petrarca). ...
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annoverare
v. tr. [lat. annumerare, comp. di ad- e numerare «contare»; v. novero] (io annòvero, ecc.). – 1. Contare, numerare: Ad una ad una annoverar le stelle (Petrarca); ant., a. una somma, a. dei [...] denari, contarli all’atto del pagamento: e di presente gli annoverò i denari (Boccaccio). Più com., enumerare, esporre minutamente: sarebbe lungo a. tutte le loro gesta; mi andava annoverando con pompa ...
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scontrare
v. tr. [der. di contro, col pref. s- (nel sign. 5)] (io scóntro, ecc.). – 1. a. Incontrare, imbattersi in, trovarsi di fronte: Mentr’io andava, li occhi miei in uno Furo scontrati (Dante); [...] Incontrarsi, imbattersi: scontrarsi in uno (o con uno); Presso era ’l tempo dove Amor si scontra Con Castitate (Petrarca). b. Affrontarsi ostilmente, misurarsi in una battaglia, in un combattimento: scontrarsi con il nemico, con il proprio avversario ...
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viola1
vïòla1 s. f. [dal lat. viŏla, con spostamento d’accento]. – 1. a. Nome delle varie piante appartenenti all’omonimo genere, che comprende alcune centinaia di specie: sono quasi tutte piante erbacee [...] v. mammola (detta anche violetta), o della v. del pensiero; cogliere le v.; un mazzetto di viole; Amorosette e pallide vïole (Petrarca); La donzelletta vien dalla campagna … e reca in mano Un mazzolin di rose e di vïole (Leopardi); io vivo altrove, e ...
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lentare
v. tr. e intr. [der. di lento] (io lènto, ecc.), non com. – 1. tr., pop. o poet. Allentare: l. la molla, la presa; l. il freno al cavallo (e fig. al pianto, ai sensi, alla passione); Strinse [...] . Distendersi, indebolirsi: per lentar i sensi [= per quanto i sensi si indeboliscano] Gli umani affetti non son meno intensi (Petrarca); rallentare, scemar di vigore nel fare qualche cosa: non lentò d’incitar con le voci e col gesto i remigatori (D ...
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meglio
mèglio avv. e agg. [lat. mĕlius, neutro di melior -oris (v. migliore)]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. bene, e significa perciò più bene, in modo migliore: oggi mi sento m.; riesce [...] .; a ognuno piace il m.; non sa mangiare il pollo, e butta via il m.; E veggio ’l meglio, et al peggior m’appiglio (Petrarca), verso che traduce (come l’altro del Foscolo: Conosco il m. ed al peggior mi appiglio) la nota frase di Ovidio (Met. VII, 20 ...
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esca
ésca s. f. [lat. esca «cibo; fig., allettamento», dalla radice es- (alternante con ed-) di edĕre «mangiare»]. – 1. a. ant. Cibo degli animali e meno comunem. dell’uomo: quasi non rimasono colombi [...] e polli, per difetto d’esca (G. Villani); in senso fig.: i’ non curo altro ben né bramo altr’e. (Petrarca). b. Nell’uso com. attuale, animaletti o pezzetti di carne o di altri organi animali, sostanze diverse o anche oggetti luccicanti, che si ...
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tarlo
s. m. [prob. lat. tarmes (v. tarma), incrociato con *cariolus «tarlo»]. – 1. a. Nome con cui sono indicati comunem. gli adulti e le larve di alcuni insetti che vivono nel legno secco o fresco, [...] raffronto di pene segrete e continue: Ché legno vecchio mai non róse tarlo Come questi [Amore] ’l mio core (Petrarca). Quindi, metaforicamente, dolore, tormento continuo e segreto: il t. del dubbio, del rimorso, della gelosia, dell’invidia; Or freddo ...
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purpureo
purpùreo agg. [dal lat. purpureus, e questo dal gr. πορϕύρεος, der. di πορϕύρα «porpora»], letter. – 1. Di color porpora: cielo p.; tramonto p.; labbra p.; tinto di un colore rosso simile a [...] quello della porpora: manto p.; tendaggio p.; P. vesta d’un ceruleo lembo Sparso di rose i belli omeri vela (Petrarca); Di nobil cuoio a te la gamba calzi P. stivaletto (Parini); codici p., codici nei quali il testo era scritto in oro e argento su ...
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mancipio
mancìpio s. m. [dal lat. mancipium, comp. di manus «mano» e tema di capĕre «prendere»]. – 1. Nel diritto romano, lo stesso che mancipazione; più tardi, il termine passò a designare lo schiavo [...] acquisito mediante mancipazione. 2. letter. Servo, schiavo: di vertute, e non d’Amor m. (Petrarca, riferendosi a Scipione, schiavo, ossia seguace, di virtù e non d’amore); quell’altro, di donna mutabile fatto m., oggi si vede contento, domani si ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.