fede
féde (poet. fé) s. f. [lat. fĭdes]. – 1. a. Credenza piena e fiduciosa che procede da intima convinzione o si fonda sull’autorità altrui più che su prove positive: avere f. in Dio, nella Provvidenza, [...] medicina (cioè nella sua efficacia); lottare con f.; Invoco lei che ben sempre rispose, Chi la chiamò con f. (Petrarca); o a «ferma speranza»: avere f. nella vittoria, nell’avvenire, nella propria stella, nel trionfo della giustizia. Con accezioni ...
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annoiare
v. tr. [prob. dal provenz. enojar, che è il lat. tardo inodiare «avere in odio»] (io annòio, ecc.). – 1. a. Recare noia o fastidio: libro, spettacolo che annoia; m’hai annoiato con le tue chiacchiere. [...] b. ant. Affliggere, addolorare: il morir mio che sì t’annoia (Petrarca). 2. intr. pron. Provare noia: annoiarsi a uno spettacolo; mi sono annoiato di stare qui ad aspettare; mi annoio a non far niente tutto il giorno. ◆ Part. pass. annoiato, anche ...
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innamorare
(ant. inamorare) v. tr. [der. di amore] (io innamóro, ecc.). – 1. a. Suscitare, ispirare amore: Quanto ciascuna è men bella di lei Tanto cresce ’l desio che m’innamora (Petrarca); Armida ... [...] sì ridente apparve fuore Che innamorò di sue bellezze il cielo (T. Tasso); soprattutto, destare amore di sé: con la sua grazia lo innamorò (più com., con questa accezione, la locuz. far innamorare: v. ...
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magnanimo
magnànimo agg. [dal lat. magnanĭmus, comp. di magnus «grande» e anĭmus «animo»]. – Che ha e dimostra animo grande, cioè nobile e generoso: splende A’ m. eroi sacro il trionfo (Foscolo); anche [...] ’altro m., a cui posta Restato m’era, non mutò aspetto (Dante); Proverai tua ventura Fra’ m. pochi a chi ’l ben piace (Petrarca); con il sign. più generico di nobile, generoso: m. spirito, m. cuore; scherz., m. lombi, da un noto passo del Parini (v ...
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derivare1
derivare1 v. intr. e tr. [dal lat. derivare tr., propr. «trarre l’acqua da un ruscello», der. di rivus «ruscello, corso d’acqua»]. – 1. intr. (aus. essere) Scaturire, aver origine, provenire [...] Per un fossato che da lei deriva (Dante); anticam. anche con la particella pron.: L’acqua che di Parnaso si deriva (Petrarca). 2. intr., fig. a. Discendere, trarre principio, provenire: d. da nobile famiglia; da Dio deriva ogni verità; ogni vizio e ...
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nuovo
nuòvo (letter. o region. nòvo) agg. [lat. nŏvus]. – 1. In genere, di cosa fatta o avvenuta o manifestatasi da poco, spesso in contrapp. diretta a vecchio, antico, e quindi con sign. prossimo a [...] fanno generico riferimento all’età giovanile, detta anche, nel linguaggio letter. e poet., la n. età: tutta l’età mia nova Passai contento (Petrarca). d. Di periodo di tempo, che è al suo inizio: il n. giorno, l’anno n. (ma l’anno n., meno com. il ...
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stecco
stécco s. m. [affine a stecca] (pl. -chi). – 1. a. Ramoscello o piccolo arbusto privo di foglie e fiori, ancora attaccato alla pianta o staccato da essa: una catasta di stecchi; dei bambini avevano [...] tosco (Dante); o anche di terreno o luogo disagevole: Pien di lacci e di stecchi un duro corso Aggio a fornire (Petrarca). b. Bastoncino rigido e sottile, a volte appuntito, adibito a varî usi: sostenere le piantine con degli s.; prima di lardellare ...
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verga
vérga s. f. [lat. vĭrga]. – 1. a. ant. o letter. Ramo non grosso; ramo secondario: umil colle ..., Ove ’l gran lauro fu picciola verga (Petrarca). b. Bacchetta, bastone lungo e sottile: le verghe [...] dei littori; fustigare, fustigazione con la v., o con le v., con un fascio di verghe, come antica pena e punizione corporale; la v. del pastore, il bastone o il ramo con cui guida il gregge e s’appoggia: ...
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ira
s. f. [lat. īra]. – 1. Sentimento per lo più improvviso e violento, che, provocato dal comportamento di persone o da fatti, circostanze, avvenimenti, tende a sfogarsi con parole concitate, talvolta [...] breve furore, e chi nol frena, È furor lungo che ’l suo possessore Spesso a vergogna, e talor mena a morte (Petrarca); l’ira ... niuna altra cosa è che un movimento subito e inconsiderato, da sentita tristizia sospinto, il quale, ogni ragion cacciata ...
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vergare
v. tr. [der. di verga] (io vérgo, tu vérghi, ecc.). – 1. non com. Percuotere, battere, fustigare con una verga o con verghe: lo presero e lo vergarono a sangue; com. nell’uso tosc. anche nella [...] o non com. Coprire di scrittura: v. le carte, i fogli, le pagine; Ditemi, acciò ch’ancor carte ne verghi, Chi siete voi (Dante); Alma gentil, cui tante carte vergo (Petrarca); scrivere, redigere per scritto: v. un atto, una lettera, la propria firma. ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.