imperfezione
imperfezióne s. f. [dal lat. tardo imperfectio -onis, comp. di in-2 e perfectio -onis «perfezione»]. – L’essere imperfetto, il mancare cioè di qualche dote o qualità necessaria per essere [...] perfetto: riconoscere l’i. della natura umana; per l’i. del nostro linguaggio; i. della vista, dell’udito. Più concretamente, il difetto stesso che rende imperfetto (e in questo senso, è spesso usato al plur.): avere un’i. fisica; nessuno è senza ...
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truca
(o truka) s. f. – Stampatrice (in origine nome brevettato, formato sull’ingl. truck, v.) per pellicole cinematografiche che, invece di agire per contatto, opera per proiezione; praticamente si [...] proiettore è rappresentato dalla serie dei fotogrammi vergini che scorrono nella macchina da presa in identica successione e in perfetto sincronismo con i fotogrammi proiettati. Dato che le due pellicole corrono a distanza, e grazie all’impiego di un ...
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maestro1
maèstro1 (o maéstro) s. m. [lat. magĭster, der. di magis «più»]. – 1. (f. -a) a. In senso ampio, chi conosce pienamente una qualche disciplina così da possederla e da poterla insegnare agli [...] l’insegnamento o l’esempio: è m. nell’arte dell’arredamento; lascia fare a lui che è m.; è un lavoro da m., perfetto; un colpo da m., di azione o impresa, ammirevole o condannabile, eseguita con prontezza e abilità. Prov.: nessuno nasce m., o anche ...
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armonia
armonìa s. f. [dal lat. harmonĭa, gr. ἁρμονία, affine a ἁρμόζω «comporre, accordare»]. – 1. a. Consonanza di voci o di strumenti; combinazione di accordi, cioè di suoni simultanei (per estens., [...] di parole. 4. fig. Concordia di sentimenti e di opinioni tra più persone: essere, stare, vivere in a. o in buona a., in pace, in perfetto accordo; tra suocera e nuora non c’è (o non regna) buon’a.; turbare l’a. di una famiglia, di un gruppo d’amici. ...
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sanscrito
sànscrito agg. e s. m. [dal sanscr. saṃskṛta- propr. «perfetto, elaborato (grammaticalmente)», cfr. saṃskāra-, «sistemazione, regola (grammaticale)», comp. di sam- «con» e kar- «fare»]. – Denominazione [...] di una lingua indoaria che fu il veicolo principale di molte forme della cultura aria dell’India, dai Veda fino ai nostri giorni, ma soprattutto strumento precipuo della civiltà brahmanica; secondo quanto ...
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avvicinare
v. tr. [der. di vicino]. – 1. Mettere, collocare vicino o più vicino: a. la sedia al tavolo; a. il giornale agli occhi; a. il bicchiere alle labbra o le labbra al bicchiere (più com. accostare); [...] . c. In qualche caso, esser vicino: Domandal tu che più li t’avvicini (Dante). Più spesso in senso fig., assomigliarsi, esser simile: leggerezza che s’avvicina all’incoscienza; il ritratto non è perfetto ma si avvicina abbastanza all’originale. ...
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extrasportivo
(extra sportivo), agg. Che non appartiene all’ambito sportivo. ◆ L’ex allenatore della nazionale brasiliana al mondiale ’98 ha negato di aver accettato direttive dalla Nike. «Ronaldo in [...] e, naturalmente, grandi disastri extrasportivi, la mannaia del fisco che ha crepato la sua foto di campione e ragazzo perfetto e, dopo lo choc iniziale, ha aperto la stagione del cambiamento, con la revisione delle proprie colpe e delle proprie ...
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sistema
sistèma s. m. [dal lat. tardo systema, gr. σύστημα, propr. «riunione, complesso» (da cui varî sign. estens.), der. di συνίστημι «porre insieme, riunire»] (pl. -i). – 1. Nell’ambito scientifico, [...] un valore distintivo. e. In musica, insieme di norme stabilito per regolare un particolare tipo di armonia: gran s. perfetto, nell’antica musica greca; s. modale, s. tonale, s. dodecafonico, ecc. f. Nella metrica classica, successione di cola (v ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] e da dove venga; sa chi sono io? (e in tono di sussiego, di presunzione, di minaccia: lei non sa chi sono io!); so perfettamente com’è andata; nessuno sa come sia arrivato fin qui; so perché non si fa mai vedere; con costrutti equivalenti: sai che ci ...
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o, O
‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero [...] di rotondità; così, in partic., nella locuz. tondo come la O di Giotto, di cosa perfettamente tonda, e, fig., di persona sciocca (con allusione, da un lato, al circolo perfetto che Giotto una volta avrebbe disegnato d’un sol tratto con mano sicura, e ...
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botanica Forma perfetta (o stato p. o stadio p.) In certi funghi, la fase del ciclo di sviluppo che si riproduce per mezzo di spore aploidi, sessuali, originatesi, per es., nell’asco dei Funghi Ascomiceti; è contrapposta alla forma imperfetta,...
perfetto
Alessandro Niccoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio; un esempio nel Detto, nessuno nel Fiore.
In un gruppo poco numeroso di esempi conserva il valore verbale del participio perfectus...