giustizia
giustìzia s. f. [dal lat. iustitia, der. di iustus «giusto»]. – 1. a. Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno [...] ). Secondo la Chiesa, una delle virtù cardinali, per la quale si riconosce e si opera il bene, posseduta in sommo e perfetto grado da Dio di cui costituisce uno degli attributi: Giustizia mosse il mio alto Fattore (Dante); la g. divina, Dio stesso ...
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mercatismo
s. m. Tendenza economica e politica a conformarsi totalmente alle logiche liberiste del mercato, senza adottare alcuna contromisura protezionistica. ◆ Tra i pathos dei comunisti nostalgici [...] ha fatto: è stato il campione del mercatismo mondialista. È stato artefice e vittima del mito del mercato perfetto, dell’ideologia che ha prodotto un sistema rubalavoro, la novità storica dell’ultimo quinquennio» [Giulio Tremonti intervistato da ...
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intello
intellò (intellos), s. m. (iron.) Intellettuale; usato spesso al pl. con riferimento agli intellettuali di sinistra. ◆ Tira l’aria che tira, ed ecco [Riccardo] Muti che s’ingrazia tutti – come [...] sempre fa – e rassicura gli intellos con quel titolo perfetto: «Rispettiamo chi ha paura di Wagner». (Foglio, 27 agosto 1998, p. 4) • Smettetela allora di illudervi e di illuderci. Voi non siete dei veri e schietti intellò di sinistra. (Ruggero ...
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milletasche
(mille-tasche), agg. inv. Che ha moltissime tasche. ◆ Il gergo è come l’abito che fa il monaco. Giacconi larghi e strapazzati, pantaloni da rapper milletasche, l’idea che lo snowboard – magari [...] Chissà se sono più allegri quegli animali che hanno tutto. Anche il tapis roulant, l’ultima novità per cani e gatti. Perfetto per chi non ha tempo. Crudele? Beh, l’unica seccatura è non poter più mostrare al mondo collari gioiello, bandane, pellicce ...
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terminazione
terminazióne s. f. [dal lat. terminatio -onis, der. di terminare «terminare»]. – 1. L’azione e il fatto di terminare, in alcune accezioni: a. non com. Ultimazione, completamento: fino alla [...] tematici, e da eventuali infissi e suffissi (per es., -à, -ménto, -zióne dei sostantivi astratti in italiano, -averunt del perfetto latino della 1a coniugazione, ecc.). d. In tipografia, per lo più al plur., terminazioni, sinon. meno usato di grazie ...
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eureka1
èureka1 interiez. – Voce greca (εὕρηκα, perfetto del v. εὑρίσκω «trovare») che significa «ho trovato» e si usa talvolta come esclamazione di gioiosa soddisfazione per la risoluzione di qualche [...] problema difficile; secondo la leggenda, sarebbe stata pronunciata da Archimede quando scoprì la legge fisica che va sotto il nome di «principio di Archimede», relativa alla spinta verso l’alto (spinta ...
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atterrare
v. tr. e intr. [der. di terra; nei sign. 2 a e c, calco del fr. atterrer] (io attèrro, ecc.). – 1. tr. a. Gettare a terra persone o cose: a. l’avversario; atterrò con un pugno il suo assalitore; [...] sulle gambe, a conclusione di un salto in alto o con l’asta o con gli sci: il ginnasta è atterrato in modo perfetto. c. Di nave proveniente dal largo, dirigersi a terra, e compiere tutte le manovre necessarie per entrare in porto o per raggiungere l ...
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stabilizzazione
stabiliżżazióne s. f. [der. di stabilizzare; cfr. fr. stabilisation]. – 1. L’operazione di stabilizzare, il fatto di stabilizzarsi o di venire stabilizzato, con riferimento a strutture, [...] . Nella tecnica metallurgica, s. di un metallo lavorato, trattamento termico inteso a ristabilirne un equilibrio molecolare perfetto. f. Nell’industria petrolifera, operazione, consistente in riscaldamento sotto pressione seguito da espansione in una ...
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multinfartuale
agg. Provocato da ripetuti episodi di ischemia. ◆ In alcuni casi, si può arrivare a una forma di demenza, detta, appunto, «multinfartuale» commenta Carlo Vergani, professore di gerontologia [...] pensiero intelligente ma non troppo, magari con tumulti romantici sottolineati dalle note della Bohème, c’era un film perfetto, «Atonement», «Espiazione»: tratto dal romanzo di Ian McEwan, che comincia con una tredicenne bugiarda che scrive commedie ...
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paradigma
s. m. [dal lat. tardo paradigma, gr. παράδειγμα, der. di παραδείκνυμι «mostrare, presentare, confrontare», comp. di παρα- «para-2» e δείκνυμι «mostrare»] (pl. -i). – 1. Esempio, modello. In [...] , audire per le quattro coniugazioni); anche, l’enunciazione delle forme fondamentali di un verbo, cioè dei temi del presente, perfetto, supino, infinito, da cui derivano tutti gli altri tempi del verbo stesso (così, per es., il paradigma del verbo ...
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botanica Forma perfetta (o stato p. o stadio p.) In certi funghi, la fase del ciclo di sviluppo che si riproduce per mezzo di spore aploidi, sessuali, originatesi, per es., nell’asco dei Funghi Ascomiceti; è contrapposta alla forma imperfetta,...
perfetto
Alessandro Niccoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio; un esempio nel Detto, nessuno nel Fiore.
In un gruppo poco numeroso di esempi conserva il valore verbale del participio perfectus...