meditare [dal lat. meditari, frequent. di medēri "curare"] (io mèdito, ecc.). - ■ v. tr. 1. [fermare a lungo la mente sopra un oggetto, considerare attentamente un problema e sim.: m. una dottrina] ≈ analizzare, [...] .: m. di dare le dimissioni dall'incarico] ≈ considerare, (lett.) divisare, pensare, prefiggersi, ripromettersi. ■ v. intr. (aus. avere) [concentrare il pensiero su qualcosa, con la prep. su o assol.: m. sul significato di una parola; m. in silenzio ...
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vuotezza /vwo'tets:a/ (non com. votezza) s. f. [der. di vuoto]. - [mancanza o scarsità di un reale contenuto di pensiero, di sentimenti e sim., come qualità di persone, o come caratteristica di scritti [...] o discorsi] ≈ e ↔ [→ VUOTAGGINE (1)] ...
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sinuosità /sinwosi'ta/ s. f. [der. di sinuoso]. - 1. [andamento sinuoso: la s. di un corso d'acqua] ≈ tortuosità. 2. (fig.) a. [effetto d'attrazione che scaturisce da un comportamento e sim.: s. di un [...] atteggiamento] ≈ attrattiva, fascino, richiamo. ↔ repulsione, ripugnanza, schifo. b. [riferito a un discorso, un pensiero e sim., mancanza di linearità] ≈ tortuosità. ↔ chiarezza, linearità. ...
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sistema /si'stɛma/ s. m. [dal lat. tardo systema, gr. sýstēma, propr. "riunione, complesso"] (pl. -i). - 1. (anat.) [complesso di strutture e di organi affini o coordinati per una funzione specifica: s. [...] nell'ambito della lingua] ≈ struttura. 4. (filos.) [complesso organizzato di teorie o di dottrine: il s. hegeliano] ≈ pensiero. ‖ concezione, teoria. 5. (polit., amministr.) a. [modo in cui è organizzato un settore della vita di una collettività ...
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meninge s. f. [dal gr. mē̂ninks -ingos "membrana, meninge"]. - 1. (anat.) [ciascuna delle membrane che circondano l'encefalo e il midollo spinale]. 2. (estens., fam.) [al plur., sede del pensiero e della [...] capacità di ragionare: affaticare le m.] ≈ cervello, materia grigia. ‖ mente, testa, zucca. ● Espressioni: fig., spremersi le meningi [sforzarsi per capire o risolvere qualcosa] ≈ arrovellarsi (o lambiccarsi) ...
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componente /kompo'nɛnte/ [part. pres. di comporre]. - ■ s. m. 1. (anche f.) [ciascuna delle persone che fanno parte di un gruppo definito, di un organo collegiale e sim.: i c. di una giuria, di una squadra] [...] . 3. (chim.) [sostanza che fa parte di un miscuglio potendone essere separata con operazioni fisiche] ≈ elemento, Ⓖ ingrediente. ■ s. f. [quanto concorre attivamente a formare un sistema complesso: le c. del pensiero kantiano] ≈ elemento, fattore. ...
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Fabio Rossi
caldo. Finestra di approfondimento
Gradi di caldo - C. e freddo hanno due ambiti semantici fondamentali: quello letterale, connesso con la temperatura, e quello figurato, riguardante il carattere, [...] (riferiti spesso al metallo: Fiammetta col ferro rovente mi ha scottate le dita [C. Goldoni]), infuocato (un solo pensiero calmava il torrente infuocato delle mie passioni [G. Verga]).
Un clima, un oggetto, un corpo e sim. particolarmente freddo ...
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allineare [der. di linea, col pref. a-¹, attrav. il fr. aligner] (io allìneo, ... noi allineiamo, voi allineate, e nel cong. allineiamo, allineiate). - ■ v. tr. 1. [disporre sulla stessa linea] ≈ incolonnare, [...] non com.) disallinearsi, disperdersi, rompere le righe, scompaginarsi, scompigliarsi, sparpagliarsi. 2. (fig.) [adeguare il proprio pensiero a quello prevalente, con la prep. a: a. alle decisioni della maggioranza] ≈ adattarsi, adeguarsi, conformarsi ...
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concentrazione /kontʃentra'tsjone/ s. f. [der. di concentrare]. - 1. [il raccogliere più persone o cose in uno stesso punto] ≈ e ↔ [→ CONCENTRAMENTO]. 2. (fig.) [il fissare con intensità il pensiero su [...] un oggetto: perdere la c.] ≈ applicazione, attenzione, meditazione, raccoglimento, riflessione. ↔ distrazione ...
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Attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di sé e della realtà che egli considera come esterna a sé.
Orientamenti e sviluppi teorici
Il termine p. abbraccia tutta una serie di processi cognitivi e di attività psichiche superiori:...
Nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale che viene messa in atto dalla διάνοια, cioè dal pensiero discorsivo, il quale scinde nella dualità giudicante del soggetto e del predicato l’unità dell’oggetto del pensiero noetico, cioè dell’intuizione...