pensante
agg. [part. pres. di pensare]. – Che pensa, che ha l’uso del pensiero, che ha la facoltà di pensare: l’uomo è un essere p.; nel linguaggio filos., il soggetto p. (o, con valore di sost., il [...] in modo particolarmente attivo e originale: la gioventù p. di tutta Italia (Mazzini); testa p., uomo di pensiero, ricco di idee: è una delle teste p. del partito, uno dei rappresentanti intellettualmente e culturalmente più validi e preparati ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] convinto del contrario. 2. intr. a. Seguito da un compl. introdotto dalla preposizione a, dirigere l’attività del pensiero: p. a qualcuno, a qualcosa; con diverse sfumature affettive che possono essere determinate da avverbî, da complementi, o che ...
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pensierino
s. m. [dim. di pensiero]. – 1. a. Piccolo pensiero; con varie tonalità affettive secondo i casi: ma di sotto le miserie, gli orrori, i pericoli, veniva sempre a galla un p.: l’ho trovata; [...] su qualcosa, pensarci, prenderla in considerazione: ho fatto un p. sull’acquisto di una nuova macchina. b. Nell’uso fam., pensiero gentile, cura, attenzione affettuosa, che può concretarsi in un piccolo regalo: ha sempre un p. per me; è sempre pieno ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] . al mondo, in frasi negative: non ha un mestiere al m., non ha alcun mestiere; beato lui, che non ha un pensiero al m.!, che non ha nessun pensiero; si è comportato così senza una ragione al m.; non c’è niente al m. di più divertente; non c’è al ...
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soprappensiero
soprappensièro (o soprapensièro e 'sópra pensièro'; anche sovrappensièro o sovrapensièro e 'sóvra pensièro') avv. – Stando immerso nei proprî pensieri, quindi senza prestare attenzione [...] dicendo intorno: l’ho detto, l’ho fatto s.; ascoltavo s. e non ho seguito il tuo discorso; visto il padre sopra pensiero, e le donne che facevan cenno di non disturbarlo, si fermò sulla soglia, in silenzio (Manzoni); rimase così qualche istante, poi ...
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fissare
v. tr. [der. di fisso]. – 1. a. Rendere fisso, stabile, fermo: f. uno sportello, un’imposta; f. il coperchio alla cassa con quattro viti; f. la corda al gancio con un forte nodo; lacca per f. [...] palco a teatro. 3. intr. pron. a. Tenere gli occhi fissi e senza sguardo, come chi è distratto o assorto in un pensiero, o in alcune forme di alienazione mentale: fissarsi su un oggetto, su un punto; anche assol.: ogni tanto si fissa e rimane assente ...
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fissazione
fissazióne s. f. [der. di fissare]. – 1. L’atto, l’operazione di fissare, nel senso di stabilire, determinare: f. dell’aliquota di un’imposta; la f. del nuovo tasso di sconto; f. della data [...] ; ha la f. che tutti gli vogliano male; la tua è proprio una f.; gli prendono a volte certe strane f.; e di pensiero che perseguita, che non dà pace: quella benedetta cambiale è diventata una f. per lui. b. In psicanalisi, legame con uno stadio di ...
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marxismo-leninismo
s. m. – Sviluppo del marxismo in cui il pensiero di Marx viene integrato con la teoria politica ed economica e con la prassi rivoluzionaria di Lenin; in partic., nell’Unione Sovietica [...] della terza Internazionale. Il termine è stato usato, anche successivamente, nell’ambito di altri partiti (come quello cinese) o gruppi comunisti che sulla sintesi del pensiero dei due teorici comunisti intendevano fondare la propria ortodossia. ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto [...] cose che ridire Né sa né può chi di là sù discende (Dante). h. Quanto è oggetto del pensiero, della conoscenza: sa pochissime c. e male; avere il pensiero fisso a una c.; non è c. facile a intendersi. 3. Con senso prossimo a causa, motivo: esporsi ...
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vaneggiare
v. intr. [der. dell’agg. vano] (io vanéggio, ecc.; aus. avere). – 1. a. Vagare con la mente in pensieri che non hanno contatto con la realtà; pensare e dire cose sconnesse, farneticare, per [...] dice cose fantastiche, assurde. b. letter. o raro. Vagare con la mente, passare di pensiero in pensiero, fantasticare: E tanto d’uno in altro [pensiero] vaneggiai, Che li occhi per vaghezza ricopersi, E ’l pensamento in sogno trasmutai (Dante); Così ...
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Attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di sé e della realtà che egli considera come esterna a sé.
Orientamenti e sviluppi teorici
Il termine p. abbraccia tutta una serie di processi cognitivi e di attività psichiche superiori:...
Nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale che viene messa in atto dalla διάνοια, cioè dal pensiero discorsivo, il quale scinde nella dualità giudicante del soggetto e del predicato l’unità dell’oggetto del pensiero noetico, cioè dell’intuizione...