memento
v. lat. [imperat. di meminisse «ricordare», quindi: «ricòrdati!»]. – 1. Usato come s. m., nome (dalla parola iniziale) di due preghiere che fanno parte del canone della messa in latino: una all’inizio [...] fedeli la cenere durante la messa della Feria IV delle Ceneri, in ricordo delle parole con cui Dio formulò ad Adamo, dopo il peccato, la sua condanna al lavoro nel dolore e alla morte (Genesi III, 19); da esse fu poi dedotto anche il motto dei frati ...
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tentare
v. tr. [lat. tĕmptare e tĕntare (prob. due verbi di diversa origine, confusisi già in latino)] (io tènto, ecc.). – 1. letter. a. Toccare leggermente: Io era in giuso ancora attento e chino, Quando [...] gravi ... intorno de la fede (Dante), parole con cui Beatrice invita s. Pietro a esaminare Dante. b. Cercare di indurre al peccato (v. tentazione), spingere con allettamenti a compiere cosa che non si dovrebbe: il diavolo lo tentò; non mi tentare; il ...
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tentatore
tentatóre s. m. e agg. (f. -trice; pop. -tóra, ma solo come sost.) [dal lat. temptator -oris, der. di temptare «tentare»]. – Chi, o che, tenta, cioè cerca di indurre o di attrarre alla colpa, [...] al peccato, o comunque a fare qualcosa che non si dovrebbe o vorrebbe fare: sei un vero t., una irresistibile tentatrice; arti, parole t.; e in senso quasi fig.: silenzio t., tenebre t.; in partic., diavolo t., o semplicem., per antonomasia, il ...
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tentazione
tentazióne s. f. [dal lat. temptatio -onis, der. di temptare «tentare»]. – 1. Nella teologia cattolica, l’azione e il fatto di tentare o di venire tentato al peccato, intesa sia come prova [...] a cui l’essere libero viene sottoposto per conoscerne la capacità di sottostare alla legge morale e religiosa, sia come stimolo o invito a compiere azioni moralmente cattive: t. di Gesù Cristo, nei vangeli ...
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male1
male1 avv. [lat. male, avv., der. di malus «cattivo»] (in posizione proclitica si tronca comunem. in mal). – 1. a. In modo non buono, non retto, non giusto; in modo non conveniente, non opportuno, [...] una brutta fine: E non pò mal finir chi l’ha parlato (Dante), chi ha parlato con lei non può morire in peccato; parlar m., esprimersi in modo scorretto, dire cose non giuste; parlar m. di uno, farlo oggetto di critica malevola, sparlarne (in questo ...
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maledire
(ant. o tosc. maladire) v. tr. [lat. maledicĕre, comp. dell’avv. male e dicĕre «dire», propr. «dir male»] (coniug. come dire, tranne l’imperat. maledici; nell’imperf. indic. l’uso pop. ha anche [...] il figlio; di solito riferito a Dio come soggetto, in quanto decreta o è chiamato a sancire la maledizione: dopo il peccato di Adamo ed Eva, Dio maledisse il serpente; che Dio lo maledica! b. Con sign. più generico, imprecare contro qualcuno (o ...
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palato2
palato2 s. m. [dal lat. palatum, di origine ignota]. – 1. In anatomia, la volta della cavità boccale nell’uomo e nei vertebrati in genere; in anatomia comparata si distinguono un p. primario, [...] desiderio o il piacere di gustarne: la bella guancia Il cui p. a tutto ’l mondo costa (Dante), con riferimento a Eva il cui peccato di gola è stato scontato da tutta l’umanità; frequente anche nell’uso com.: avere buon p., un p. fine, delicato (o, al ...
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ribrezzo
ribréżżo (ant. ripréżżo) s. m. [der. di brezza, col pref. ri-]. – 1. ant. Brivido provocato dal freddo o dalla febbre: vid’io mille visi cagnazzi Fatti per freddo; onde mi vien riprezzo, E verrà [...] provocarle r.; al vedere quella orribile piaga non poté frenare un moto di r.; sentì con r. qualcosa di viscido sul braccio; è un racconto che fa venire r.; avere, provare r. del male, del peccato; vattene, mi fai r.!; e come esclam. che ribrezzo! ...
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ricadere
v. intr. [comp. di ri- e cadere] (coniug. come cadere; aus. essere). – 1. Cadere di nuovo: Supin ricadde e più non parve fora (Dante); ho tentato di rialzarmi ma sono ricaduto. In varî usi fig.: [...] r. nelle mani dei nemici, nella trappola; r. nello stesso errore, peccato, dubbio, sospetto, timore; r. in colpa, nel vizio, nel rimorso; r. in letargo, nel sonno più profondo; r. malato, o nella malattia (con questo senso, anche assol.: un po’ di ...
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Nel linguaggio teologico, parola, atto o desiderio contrari alla legge divina: un’offesa a Dio, nel rifiuto del suo amore, che ferisce la dignità dell’uomo.
Nella manualistica teologica, soprattutto cattolica, si distingue il p. attuale, ossia...
veniale, peccato Nella teologia morale cattolica, trasgressione di una legge di importanza secondaria; è sempre un’offesa a Dio, ma, a differenza del peccato mortale, cui si contrappone, non priva l’anima della grazia ed è emendato con una pena...