sincello
sincèllo s. m. [dal gr. σύγκελλος, propr. «compagno di cella», comp. di σύν «con» e del lat. cella «cella»]. – Nell’impero bizantino, la persona di fiducia, o anche il successore presunto, di [...] un patriarca o di un vescovo. Nell’uso odierno, altra denominazione del vicario generale di un vescovo diocesano. ...
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scisma
(ant. scìsmate) s. m. [dal lat. tardo schisma, che è il gr. σχίσμα, der. di σχίζω «dividere»] (pl. -i). – 1. Separazione di un gruppo di fedeli dal corpo della Chiesa cattolica, per ribellione [...] o bizantino), la separazione verificatasi fra la Chiesa romana di lingua e rito latino e il Patriarcato di Costantinopoli, dopo il 1054, per contrasti fra il patriarca e il papa Leone IX; sc. d’Occidente (o grande sc.), quello provocato nel 1378 ...
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fasciocomunista
(fascio-comunista), s. m. e f. e agg. Chi o che manifesta tendenze fasciste e comuniste allo stesso tempo. ◆ Una valanga di critiche si è abbattuta su di lui [Romano Bracalini] dopo che [...] , Corriere della sera, 23 agosto 2006, p. 37) • Fasciocomunista oggi lo dicono di Giuseppe Ciarrapico, editore di Latina Oggi e patriarca delle italiche gesta, un busto del Duce in ogni suo ufficio -- ne ha parecchi -- e una fede che non si spezza ...
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abuna
s. m. [dal ge῾ez (antica lingua etiopica) abuna «padre nostro»]. – Titolo che, in Etiopia, suole precedere il nome dei monaci. Isolato, nella forma abbreviata abun (ma negli scritti di europei [...] usualmente abuna) viene usato per designare, per antonomasia, il metropolita (monaco copto, scelto per tale carica e inviato in Etiopia, nel passato, dal patriarca copto di Alessandria d’Egitto; dopo il 1948, monaco etiopico). ...
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In senso ampio e generico, e con riferimento al più antico ordinamento sociale, il capo di una grande famiglia, che ha piena e indiscussa autorità su tutti i suoi discendenti. Nell’uso odierno, per estensione, la persona più anziana e più autorevole...
Successore (m. 1077) del patriarca Ravengero (1068); nella lotta delle investiture si schierò con l'imperatore Enrico IV, che lo ricompensò concedendogli prima la contea del Friuli con diritti ducali e più tardi la Carniola.