verziere /ver'dzjɛre/ s. m. [dal fr. ant. vergier, lat. vĭrĭdarium], lett. - [piccolo appezzamento adibito alla coltura di fiori, frutti o ortaggi: un usignolo Cantava ancora ne' verzieri (G. Pascoli)] [...] ≈ giardino. ‖ orto. ⇓ frutteto ...
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dire (ant. dicere /'ditʃere/) [lat. dicĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di'], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] una vettura (L. Pirandello) e sussurrare «dire a voce bassa o troppo bassa»: le diede un bacio sussurrando: Addio! (G. Pascoli). A seconda dell’intonazione o dello scopo di quanto viene detto, si possono avere i più specifici chiedere o domandare ...
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simo agg. [dal lat. simus "camuso, smussato"], lett. - [che ha il naso schiacciato o ricurvo verso la bocca: s. gregge (L. Ariosto); il fauno s. (G. Pascoli)] ≈ camuso. ...
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profondare [der. di profondo] (io profóndo, ecc.), lett. - ■ v. tr. 1. [far penetrare: p. l'aratro nel solco] ≈ affondare, immergere, sprofondare. 2. [rendere più profondo: p. un canale] ≈ ‖ scavare. ■ [...] v. intr. pron. [andare a fondo: la terra sfuma e si profonda Dentro la notte fulgida del cielo (G. Pascoli)] ≈ immergersi. ‖ perdersi, smarrirsi. ■ v. rifl. [dedicarsi completamente a qualcosa, con la prep. in: p. nella meditazione] ≈ immergersi ...
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agro² s. m. [dal lat. ager agri]. - [terreno fuori del circuito urbano occupato da colture, boscaglia, pascoli] ≈ campagna, campi, contado. ...
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gemmeo /'dʒɛm:eo/ agg. [dal lat. gemmeus], lett. - [che risplende come gemma: Gemmea l'aria, il sole così chiaro (G. Pascoli)] ≈ chiaro, cristallino, limpido, terso. ↔ opaco, oscuro. ...
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pulzella /pul'tsɛl:a/ (o pulcella) s. f. [dal fr. ant. pulcele (mod. pucelle), da un lat. pop. ✻pulicella, di origine incerta (forse der. di pullus "animale giovane")], lett. - [giovane ragazza, non ancora [...] maritata: Siedono su le panche le p. (G. Pascoli)] ≈ (lett., scherz.) donzella, (lett.) fanciulla, ragazza, signorina. ...
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essere¹ /'ɛs:ere/ [lat. esse (volg. ✻essĕre), pres. sum, da una radice ✻es-, ✻s-, che ricorre anche nel sanscr. ásti "egli è", gr. estí, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.] (pres. sóno, sèi, è, siamo [ant. [...] cosa all’ultimo posto: voglio farti vedere una cosa). Forma più lett. di esserci è esservi: né luce v’è né buio (G. Pascoli).
Copula - A metà strada tra il sign. lessicale e quello grammaticale è l’uso di e. come copula, ovvero come elemento che ...
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estraneo /e'straneo/ [dal lat. extraneus, der. di extra "fuori"]. - ■ agg. 1. [non conosciuto, non familiare: un paese e., una società e.] ≈ ignoto, sconosciuto. ↔ conosciuto, familiare, noto. 2. [che [...] nel senso di «distante dai nostri interessi»: lascio qui di trattenermi in questo campo e. ai miei studi (G. Pascoli). I sinon. saranno dunque diverso (da), lontano (da) o, più accentuatamente, incompatibile (con): offenderti era lontano dalle mie ...
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Fabio Rossi
attaccare. Finestra di approfondimento
Unire, tenere uniti e sim. - Il sign. principale di a. è quello di «unire» e, a seconda delle modalità dell’«unione», si danno diversi sinonimi. Appiccicare [...] allignare, diffondersi, imporsi, prendere (piede). Allignare è il termine più lett.: il ben nel presto non alligna (G. Pascoli); mentre diffondersi quello più com. ma anche meno intenso: dire che certe idee si sono diffuse non implica necessariamente ...
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Poeta (San Mauro, od. San Mauro P., 1855 - Bologna 1912). Con la sua ricerca linguistica audacemente sperimentale, P. aprì la strada alla rivoluzione poetica del Novecento. Con la raccolta Myricae, la poesia italiana sembra scrollarsi di dosso...
Scrittore d'arte ed economista (Perugia 1674 - Roma 1744), autore delle Vite de' pittori, scultori ed architetti moderni (1730-36), fonte importantissima, benché non sempre attendibile. Quale studioso di problemi economici subì l'influenza degli...