saettame
s. m. [der. di saetta], ant. e letter. – Quantità, insieme di saette: tutto l’esercito veniva ad essere come sotto un tetto, e difeso dal s. nemico (Machiavelli); Balestre grosse e loro saettame [...] (Pascoli); stipati come il saettame Entro i turcassi (D’Annunzio). ...
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frogia
frògia s. f. [etimo incerto] (pl. -gie o -ge). – Ciascuna delle estremità carnose del naso degli equini; usato quasi esclus. al plur., anche per indicare le narici stesse: la cavalla ... Che nelle [...] froge avea del mar gli spruzzi (Pascoli). Per estens., letter. o scherz., le narici dell’uomo, spec. se dilatate: sbuffava impaziente, allargando le frogie. ...
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prono
pròno agg. [dal lat. pronus, der. della prep. pro «in avanti»]. – 1. Chinato, piegato verso terra: stava p. e immobile; stare, giacere, dormire p., con il ventre in giù (contr. di supino); gettarsi [...] terra in quanto soggetta ad accettare passivamente il corso degli eventi: Uomini, pace! Nella p. terra Troppo è il mistero (Pascoli). ◆ Avv. pronaménte, non com., in posizione prona, o, fig., con atteggiamento servile, passivo, di umile sottomissione ...
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bocciolo
bocciòlo (letter. bocciuòlo) s. m. [dim. di boccio]. – 1. Lo stesso che boccio, fiore non ancora schiuso: i b. delle rose. 2. tosc. Parte della canna tra due nodi consecutivi, e in genere pezzo [...] ; quindi anche cannella, di fontana o di botte: Canticchiò la fontana tutto il giorno Tra sé e sé, gemendo dal bocciuolo (Pascoli); b. del candeliere, la parte dove si infila la candela. 3. a. Lo stesso che camma. b. Organo di macchine costituito ...
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sfumare
v. intr. e tr. [der. di fumo, col pref. s- (nel sign. 5)]. – 1. intr. (aus. essere) a. ant. Consumarsi, dissolversi in fumo, in vapore; esalare, evaporare. b. estens. Dissolversi, svanire, venire [...] meno: Si sfuma la nebbia dell’alba (Pascoli; più com. in senso fig.: sono illusioni giovanili che sfumeranno subito; avevo una speranza di sistemarmi bene, ma è già sfumata. c. In partic., riferito a colori, diminuire gradatamente d’intensità, di ...
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frondaio
frondàio s. m. [der. di fronda1], letter. raro. – Cumulo di fronde che si forma talvolta sul terreno per il forte soffiar del vento: Il vecchio tramontano anche lui ruma Qua ne’ frondai (Pascoli). ...
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saffico
sàffico agg. [dal lat. Sapphĭcus, gr. Σαπϕικός, der. di Σαπϕώ, Saffo] (pl. m. -ci). – 1. Relativo a Saffo, poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.), e alla sua opera: [...] nella poesia italiana tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento (grazie al suo recupero da parte di Carducci e Pascoli), che cerca di riprodurre, con la successione di tre endecasillabi più un quinario o un settenario, la cadenza della strofe ...
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rabocchio
rabòcchio (o rabàcchio) s. m. [adattamenti di voci emiliana 〈rabòč〉 e romagnola 〈rabàč〉; cfr. anche il lomb. rabòi, con lo stesso sign., e il lucchese rapacchiotto o rabacchino], raro. – Fanciullo, [...] marmocchio: vedeva un altro bel rabocchio Lì dentro (Pascoli). ...
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pigliare
v. tr. [lat. *piliare, prob. der. di pilare «saccheggiare»] (io pìglio, ecc.). – Sinon. di prendere, d’uso più fam. e talvolta più enfatico, in quanto indica un’azione più energica, e piuttosto [...] ti salta in mente? Soltanto pigliare nella locuz. tosc. p. le gambe, mettersi in cammino: Piglian le gambe, e stradano ... (Pascoli); e nell’espressione piglia piglia (v.). Non raro anche in testi letter.: E caddi come l’uom cui sonno piglia (Dante ...
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raca
(o raka). – Adattamento della voce aramaica reqa, che significa propr. «vuotezza» e quindi «uomo vuoto, sciocco», citata nel Vangelo di s. Matteo, 5, 22: qui autem dixerit fratri suo raca, reus [...] com., dire (meno spesso gridare) raca a qualcuno, insultarlo: [il pellegrino] vide infiniti uomini: alcuno, Raca! gli disse, ed altri, Ave gli rese (Pascoli); e grida raka a chi non crede che essi posseggono soli la verità e la bellezza (Carducci). ...
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Poeta (San Mauro, od. San Mauro P., 1855 - Bologna 1912). Con la sua ricerca linguistica audacemente sperimentale, P. aprì la strada alla rivoluzione poetica del Novecento. Con la raccolta Myricae, la poesia italiana sembra scrollarsi di dosso...
Scrittore d'arte ed economista (Perugia 1674 - Roma 1744), autore delle Vite de' pittori, scultori ed architetti moderni (1730-36), fonte importantissima, benché non sempre attendibile. Quale studioso di problemi economici subì l'influenza degli...