trito
agg. [dal lat. tritus, part. pass. di terĕre «pestare, tritare, logorare»]. – 1. a. Tritato, sminuzzato: carne t.; sale t.; roccia t.; gesso trito. Come s. m., tipo di pezzatura dei combustibili [...] gusto cinico Che avea ciascuno Di farsi povero, Trito e digiuno (Giusti); Paulo di Dono era assai t. e parco (Pascoli). b. fig. Troppo usato e abusato, e quindi risaputo, vieto, banale: idee t.; discorsi t.; temi, motivi, argomenti t.; rafforzato ...
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frangere
fràngere (ant. fràgnere) v. tr. [lat. frangĕre] (io frango, tu frangi; pass. rem. fransi, frangésti, ecc.; part. pass. franto). – Rompere, spezzare; nel linguaggio corrente, è usato solo nell’espressione [...] invitti A franger glebe e rintegrar maggesi (Carducci); I cavalli normanni alle lor poste Frangean la biada con rumor di croste (Pascoli); L’azzurro scuro delle profondità si è franto (Ungaretti). Usi estens. e fig.: Donna è gentil nel ciel che si ...
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soave1
soave1 (ant. süave) agg. [lat. suavis, della stessa radice di suadere «persuadere»]. – 1. Che dà ai varî sensi e all’animo un’impressione di dolcezza delicata e gentile: sapore, profumo s.; Così [...] il mattino a te soavi Cure debba guidar con facil mano (Parini); nulla è più soave, Dio, che la fine del dolor (Pascoli). 2. ant. Agevole, non faticoso: quand’ella [la montagna] ti parrà soave Tanto, che sù andar ti fia leggero ... Allor sarai al ...
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dogana
(ant. doana o dovana) s. f. [dall’arabo dīwān, propr. «registro, ufficio»; v. divano]. – 1. L’ufficio preposto al controllo delle merci che attraversano, per entrare o per uscire, il confine dello [...] ferro nell’isola d’Elba, dato che le miniere erano di proprietà pubblica (d. del ferro), e quelli derivanti dalla concessione di pascoli (d. dei paschi, a Siena; d. della mena delle pecore, in Puglia), per cui il termine fu usato anche per indicare i ...
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pingue
pìngue (ant. pìnguo) agg. [dal lat. pinguis]. – 1. Di persona, o di parte del corpo, che ha abbondanza o eccesso di tessuto adiposo, e quindi grasso, o molto grasso: un uomo, una donna p.; un [...] vegetazione: terreni p., anche perché costituiti di terra grassa, ben concimata, ricca di sostanze nutritive; i p. campi, i p. pascoli. b. Denso, untuoso, impregnato di odori grassi: Sulla soglia, tra il nembo degli odori Pingui, un mendico brontola ...
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montagna
s. f. [lat. pop. *montania, agg. femm., der. di mons montis «monte»]. – 1. a. In geografia fisica, rilievo di età geologica almeno terziaria, di altezza superiore a 600-700 m sul livello del [...] casera); più spesso (per es., nelle Alpi Lepontine, Retiche e Orobie) il termine indica non soltanto l’edificio, ma anche i pascoli ed è quindi sinon. di malga o di alpe. 3. Montagne russe, gioco da luna park, costituito da un’incastellatura per lo ...
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finocchio
finòcchio s. m. [lat. fenŭcŭlum, variante di fenicŭlum o foenicŭlum]. – 1. a. Erba delle ombrellifere (lat. scient. Foeniculum vulgare), bienne o perenne se spontanea, annua se coltivata, alta [...] le cui radici vengono usate come tonico, digestivo e carminativo. c. F. d’alpe o alpino (Ligusticum mutellinoides), erba dei pascoli alpini che fiorisce verso la fine dell’estate. d. F. fetido, altro nome dell’aneto. e. F. marino (Crithmum maritimum ...
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fiorare
v. intr. [der. di fiore], poet. ant. – Fiorire, produrre fiori: A la stagion che ’l mondo foglia e fiora (Compiuta Donzella). L’uso di questo verbo difettivo (è usata solo la 3a pers. sing. del [...] pres. indic., fióra) è stato rinnovato da Pascoli e da D’Annunzio: nel dolce tempo quando foglia e fiora (Pascoli); il fuoco è spento; e la cappa fiora come un albero da frutto in marzo (D’Annunzio). ...
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decasillabo
decasìllabo agg. e s. m. [dal lat. tardo decasyllăbus, gr. δεκασύλλαβος, comp. di δέκα «dieci» e συλλαβή «sillaba»]. – Verso composto di dieci sillabe (o, più propriam., di dieci «posizioni [...] o con accenti fissi sulla 4a e 9a sillaba, e un altro accento, non obbligatorio, sulla 6a o 7a (come in questa quartina del Pascoli: Udii tra il sónno le ciaramèlle, / ho udito un suòno di nìnne nànne. / Ci sono in cièlo tùtte le stélle, / ci sono i ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] la via che mette alla piazza, al ponte, alla chiesa; [Carducci] s’affacciava alle volte a un’altana, a cui mettea il suo studio (Pascoli). Lo stesso sign. hanno anche le locuz. metter foce, metter capo a un luogo. d. Valore intr. e uso impers. ha la ...
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Poeta (San Mauro, od. San Mauro P., 1855 - Bologna 1912). Con la sua ricerca linguistica audacemente sperimentale, P. aprì la strada alla rivoluzione poetica del Novecento. Con la raccolta Myricae, la poesia italiana sembra scrollarsi di dosso...
Scrittore d'arte ed economista (Perugia 1674 - Roma 1744), autore delle Vite de' pittori, scultori ed architetti moderni (1730-36), fonte importantissima, benché non sempre attendibile. Quale studioso di problemi economici subì l'influenza degli...