querulo
quèrulo agg. [dal lat. querŭlus, der. di queri «lamentarsi»], letter. – Lamentoso, detto di persona che si lagna (soprattutto se con frequenza o abitualmente), dolendosi di torti ricevuti, dell’avversità [...] riferito ad animale che si lamenti o sembri lamentarsi: Né più dismette di tubar su l’olmo La tortora e la q. colomba (Pascoli). Più spesso, riferito alla voce stessa, o anche a suono che sembri un lamento: parlava con voce q.; un richiamo s’alzò, q ...
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vincastro
s. m. [der. di vinco2], letter. – Bacchetta di vinco usata per stimolare gli animali: [il villanello] prende vincastro, E fuor le pecorelle a pascer caccia (Dante); coi v. in mano E con indosso [...] pelli irte di capre (Pascoli); all’ombra della chiesetta che col suo esile campanile ... pareva il pastore appoggiato al suo v. (Deledda). ...
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preromuleo
preromùleo agg. [comp. di pre- e romuleo]. – Precedente l’età di Romolo, mitico fondatore di Roma: E quanti fiumi specchiano le grandi Mura di preromulee città! (Pascoli). ...
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albogatto
s. m. [comp. di albo1 «bianco» e gatto, come nome del pioppo bianco] (pl. albigatti), letter. – Gattice, pioppo bianco: La gran reggia doventa una gran macchia A colonne di pino e d’albogatto [...] (Pascoli). ...
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vepre
vèpre s. m. o f. [dal lat. vepres m. (f. in Lucrezio)], letter. – 1. Pruno selvatico, cespuglio spinoso: come la paurosa lepre nelle vepri nascosa (Boccaccio); su da’ palpitanti Vepri un lieve [...] pel cielo frullar d’ale (Pascoli); turbati Discendevamo tra i vepri (Montale). 2. In araldica, figura che rappresenta un pruno selvatico, sradicato, di sette rami, ognuno terminante in un frutto; per alterazione appare in forma di candelabro a sette ...
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avvio
avvìo s. m. [der. di avviare]. – L’avviare e l’avviarsi, avviamento: l’a. di un affare; negozio che ha già un buon a.; più com. nelle locuz.: prendere l’a., mettersi in movimento, avviarsi; dare [...] si mettono ai bambini quando cominciano a camminare: Non vedi ch’ho in mano Il cercine novo, Le scarpe d’avvio? (Pascoli). Anche, il modo d’iniziare (un discorso parlato o scritto, un pezzo di musica), soprattutto con riferimento all’intonazione, ai ...
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mustio
mùstio s. m. – Variante pop. tosc. di muschio, sia come nome di profumo, sia come nome di pianta (propriam. musco): dal vello soffice del mustio (Pascoli). ...
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vinchio
vìnchio s. m. – Variante non com. di vinco2. ◆ Dim. vinchiétto, vinco piccolo e sottile: col tralcio che torceva in mano, Ed un vinchietto tremolo tra i denti (Pascoli). ...
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ministriere
ministrière (o ministrièro; anche minestrière e menestrière) s. m. [dal fr. e provenz. ant. menestrier, variante di ménestrel: v. menestrello], ant. – Lo stesso che menestrello, nel suo sign. [...] originario e più ampio: aveva giullari e ministrieri (Boccaccio); Il castellano interrogava, pallido, Con un cenno del capo i ministrieri (Pascoli). ...
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tubare
v. intr. [voce onomatopeica] (aus. avere). – Dei colombi e delle tortore, emettere piccole grida gutturali, durante il corteggiamento: i piccioni tubavano sul tetto; A quando a quando ora su questa [...] torre Ora su quella tubano i colombi (Pascoli); nella gabbia si sentivano t. le tortorelle. In usi fig. e scherz., di innamorati che si sussurrano parole dolci e sommesse e si abbandonano a effusioni d’affetto: guarda come tubano quei due. ...
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Poeta (San Mauro, od. San Mauro P., 1855 - Bologna 1912). Con la sua ricerca linguistica audacemente sperimentale, P. aprì la strada alla rivoluzione poetica del Novecento. Con la raccolta Myricae, la poesia italiana sembra scrollarsi di dosso...
Scrittore d'arte ed economista (Perugia 1674 - Roma 1744), autore delle Vite de' pittori, scultori ed architetti moderni (1730-36), fonte importantissima, benché non sempre attendibile. Quale studioso di problemi economici subì l'influenza degli...