schiavo
(pop. tosc. stiavo) s. m. e agg. (f. -a) [lat. mediev. sclavus, slavus, propriam. «prigioniero di guerra slavo»]. – 1. agg. Individuo di condizione non libera, giuridicamente considerato come [...] iperb., asservito, dominato: non voglio essere s. di nessuno; è sempre stata s. del padre; un sindacato s. di un partitopolitico; giovani s. del consumismo; essere s. della droga, dell’alcol, del fumo, del gioco; essere s. delle convenienze sociali ...
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statuto2 s. m. [dal lat. tardo statutum, forma neutra del part. pass. statutus di statuĕre «stabilire»]. – 1. ant. Ciò che è stato stabilito, disposto, deliberato, e che perciò può acquistare valore di [...] s. di una società di cultura, scientifica, sportiva; lo s. di un istituto di ricerca; riformare lo s. di un partitopolitico. Nelle società per azioni, atto normativo autonomo con il quale un ente stabilisce il proprio assetto strutturale, regola l ...
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ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di [...] tutori dell’o., le forze di polizia (carabinieri, polizia di stato, ecc.); partiti d’o. (o dell’o.), i partiti che sostengono il vigente assetto politico e sociale, quindi conservatori, moderati, o comunque contrarî a riforme radicali; talvolta anche ...
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personalita
personalità s. f. [dal lat. tardo personalĭtas -atis, der. di personalis «personale1»]. – 1. non com. L’esser personale, tipico, caratteristico di una singola persona: la p. di un’opinione, [...] espressione (in russo kul′t ličnosti) con la quale il 20° congresso del Partito comunista dell’URSS (1956) definì il cieco ossequio alle direttive politiche non espresse dalla volontà dello stato tutto, ma di un governante (nella fattispecie Stalin ...
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defezione
defezióne s. f. [dal lat. defectio -onis, der. di deficĕre «venire meno, disertare», comp. di de- e facĕre «fare»; sull’uso della parola in senso politico ha influito il fr. défection]. – 1. [...] Il venire meno a un impegno, a una fede, a una parola data; in partic., abbandono di un partitopolitico, e, nel linguaggio sport., mancata partecipazione a una gara o competizione. Ormai letter. e ant., diserzione militare. 2. ant. Difetto, mancanza ...
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falange
s. f. [dal lat. phalanx -angis, gr. ϕάλαγξ -αγγος, nel sign. militare; quanto al sign. anatomico, Aristotele chiama «falange» la serie delle ossa di ciascun dito che si susseguono come i soldati [...] talora raggruppamenti simili, anche fuori della Spagna: per es., il movimento politico paramilitare libanese (fondato nel 1936) che riunisce gran parte della popolazione cristiano-maronita ed è caratterizzato da nazionalismo religioso in senso ...
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movimento
moviménto s. m. [der. di muovere]. – 1. a. L’azione del muovere o del muoversi; è dunque sinon. di moto (rispetto al quale è, in genere, meno specifico): imprimere un m. a qualche cosa; mettere, [...] livello di organizzazione, in grado quindi di coinvolgere il più ampio numero di persone nelle azioni e nelle decisioni politiche (a partire dalla fine degli anni ’60 del Novecento il termine, usato assol. e con l’iniziale maiuscola, ha indicato l ...
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democrazia
democrazìa s. f. [dal gr. δημοκρατία, comp. di δῆμος «popolo» e -κρατία «-crazia»]. – 1. a. Forma di governo in cui il potere risiede nel popolo, che esercita la sua sovranità attraverso istituti [...] una d. in lotta contro i regimi totalitarî. D. Cristiana, movimento politico sviluppatosi alla fine del sec. 19° da precedenti forme di cattolicesimo sociale e affermatosi poi come partito in Italia e anche in altri paesi europei ed extraeuropei. D ...
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tiratore
tiratóre s. m. (f. -trice) [der. di tirare]. – 1. Chi tira, chi compie l’azione di tirare. Tranne alcune locuz. isolate (come le due squadre di tiratori, nel tiro alla fune; i t. della rete, [...] tetti, l’occupazione della città; la fucilazione di un franco tiratore. Con uso fig., nel linguaggio politico e giornalistico, rappresentante di un partito o di uno schieramento che, in votazioni a scrutinio segreto, vota di nascosto in modo diverso ...
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debertinottizzare
v. tr. Sottrarre all’influenza e ai condizionamenti esercitati da Fausto Bertinotti, esponente politico della sinistra. ◆ [tit.] Il partito di [Fausto] Bertinotti senza Bertinotti va [...] Ecco il problema di Rifondazione (che ha davanti Giordano, che lo stesso presidente della Camera invita a fare), debertinottizzare il partito. (Foglio, 1° giugno 2006, p. 3).
Derivato dal nome proprio (Fausto) Bertinotti con l’aggiunta simultanea del ...
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In generale, i partiti politici sono associazioni private che hanno il monopolio di fatto delle elezioni politiche, attraverso la proposizione delle candidature. In ciò sta la loro natura ambivalente: da un lato, essi hanno una connotazione...
Partito politico e governo
Massimiliano Gregorio
Tra partito e governo si è sviluppato, nell’arco di tempo compreso tra le due guerre, un dialogo vivace e fecondo, che ha alimentato l’intero iter evolutivo del costituzionalismo italiano del...