pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] non fosse per via (Gozzano); riflettere: bisognava p. prima se fosse o no conveniente. 6. Nel linguaggio fam., con la particella pron., immaginarsi, credere: chi ti pensi di essere?; non mi pensavo mai di riuscire così facilmente; si pensa furbo; i ...
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rabbruscare
v. intr. [der. di brusco1, col pref. ra-] (io rabbrusco, tu rabbruschi, ecc.; aus. essere), tosc., raro. – 1. Diventare scuro e brutto, detto del tempo o dell’aria, quando minacciano di turbarsi. [...] verso levante, se non t’immolla vedrai avante (prov.); o intr. pron.: tutt’a un tratto il tempo si rabbruscò. 2. fig. Riferito a persona (per lo più con la particella pron.), rabbuiarsi: com’ebbe udita la mia proposta, si rabbruscò in volto. ...
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submicrone
submicróne s. m. [comp. di sub- e microne]. – Nella tecnica microscopica, denominazione generica di ogni particella di dimensioni fra 200 e 5 nanometri circa, comprese, cioè, fra i limiti [...] di visibilità del microscopio e quelli dell’ultramicroscopio ...
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sbrigare
v. tr. e rifl. [der. di briga, col pref. s- (nel sign. 4)] (io sbrigo, tu sbrighi, ecc.). – 1. tr. a. Eseguire e portare a termine un lavoro; espletare un incarico o un’incombenza in un tempo [...] impegno, e promettendogli che, dal canto suo, metterebbe subito mano a sbrigarlo dal frate (Manzoni). c. Con la particella pron. unita al pronome la indeterminato, assolvere a un impegno, disimpegnarsi: tu continua pure a lavorare, con questi signori ...
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rabbuiarsi
v. intr. pron. [der. di buio, col pref. ra-] (io mi rabbùio, ecc.). – Diventare buio, oscurarsi: poco prima che scoppiasse il temporale, il cielo si rabbuiò tutto; il tempo si rabbuia; impersonale, [...] : si rabbuiò a un tratto. In senso fig., come manifestazione esteriore di persona presa da ira, sdegno, sospetto: a quella vista, si rabbuiò in volto. Raro (e nelle sole forme semplici) l’uso senza particella pron.: il cielo cominciava a rabbuiare. ...
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distorcere
distòrcere v. tr. [dal lat. distorquēre, comp. di dis-1 e torquēre «torcere», rifatto secondo il verbo semplice] (coniug. come torcere). – 1. a. letter. Storcere; in partic., spostare con [...] ). Nel rifl., contorcersi: Quando mi vide, tutto si distorse (Dante). b. non com. Produrre una distorsione; più spesso con la particella pron.: distorcersi il polso, un piede. 2. fig. a. Modificare in peggio, alterare: d. il senso di quello che si ...
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spoetare
v. tr. e intr. [der. di poeta, col pref. s- (nel sign. 4 e, rispettivam., 6)] (io spoèto, ecc.), non com. – 1. tr. a. Togliere il nome, la qualifica di poeta. b. Con la particella pron. come [...] compl. di termine, lo stesso che spoetizzare, disgustare: ero costretto a starmi fuor di casa la maggior parte del tempo per non spoetarmi intieramente l’anima alla vista di lei (Verga). 2. intr. (aus. ...
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ricoverare
(ant. o poet. ricovrare) v. tr. [lat. recŭpĕrare: v. ricuperare] (io ricóvero, ecc.). – 1. ant. Ricuperare, riacquistare: ricoverò tutto ciò che aver vi doveano interamente (Boccaccio); Ch’ei [...] O ricovrarsi sotto le grandi ale Del perdono d’Iddio (Foscolo); anticam. e nell’uso letter., anche senza la particella pron., nel senso del più moderno riparare (v. riparare2): ricoverò in casa e serrossi dentro (Boccaccio); desideroso di ricoverare ...
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ricredere
ricrédere v. intr. [comp. di ri- e credere] (aus. avere). – 1. raro. Credere di nuovo, tornare a credere. 2. Con la particella pron., ricredersi, mutare opinione riguardo a qualcuno o a qualche [...] cosa, convincersi d’essersi ingannato: mi sono ricreduto sul suo conto; lo stimavo un galantuomo, ma ho dovuto ricredermi. Con valore causativo, far ricredere qualcuno (ant. fare qualcuno ricredente), ...
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distribuzionale
agg. [der. di distribuzione, sul modello dell’ingl. distributional]. – Relativo alla distribuzione, al modo cioè con cui sono distribuiti in un sistema i diversi elementi che ne sono [...] d., di un elemento lessicale, i modi secondo cui esso appare nei diversi possibili contesti (per es., un carattere distribuzionale della particella quidem in latino è il non apparire mai in prima sede nel periodo; del fonema 〈m〉 in italiano è il suo ...
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particèlla In fisica, costituente microscopico della materia. In partic., le p. elementari sono quark e leptoni che, alla luce delle conoscenze attuali, non mostrano una struttura interna, le p. subnucleari (per es. protone, neutrone) sono quelle...
PARTICELLA (fr. particule; sp. partícula; ted. Partikel; ingl. particle)
Giacomo Devoto
Parola accessoria, priva di valore semantico autonomo (v. morfologia) e di autonomia fonetica. Dal punto di vista semantico si limita a determinare le...