eppure
cong. [da e pure]. – Ha (come altre cong. simili, tuttavia, nondimeno) valore avversativo, «e con tutto ciò» o «con tutto ciò che»: sapeva di combinare un guaio, e. l’ha fatto!; non ci ha ancora [...] e. sa che dobbiamo uscire. Spesso si riferisce, con tono esclamativo, a parole dette precedentemente, o anche a un fatto, a una situazione non espressa a parole ma presente al pensiero, oppure esprime opposizione, contraddizione a un giudizio d’altri ...
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sottolineare
v. tr. [der. di linea, col pref. sotto-] (io sottolìneo, ... noi sottolineiamo, voi sottolineate, e nel cong. sottolineiamo, sottolineiate). – 1. Segnare, nella scrittura o nella stampa, [...] via dei capelli, che ... sottolineavano l’ovale scarno del viso (Pratolini). In partic., nel discorso parlato, proferire una o più parole con maggiore stacco e intensità, perché abbiano più rilievo: mi ha detto solo: «Che non accada mai più», e ha ...
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sottolineatura
s. f. [der. di sottolineare]. – L’atto e soprattutto l’effetto del sottolineare parole in uno scritto: non si deve abusare della s.; con valore concr., la linea o le linee tracciate sotto [...] uno scritto: cancellare la s.; usare una s. semplice, una s. doppia; la s. in rosso indica le parole sbagliate nella traduzione. ...
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parodia
parodìa s. f. [dal gr. παρῳδία, comp. di παρα- per indicare somiglianza e ᾠδή «canto»; cfr. lat. tardo parodĭa]. – 1. a. Travestimento burlesco di un’opera d’arte, a scopo satirico, umoristico [...] ), nel contraffare i versi conservandone la cadenza, le rime, il tessuto sintattico e alcune parole e, nel caso di opere musicali, nel sostituire le parole del testo originario, conservando intatto o con leggere variazioni il motivo: fare la p. di ...
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archi-
[dal gr. ἀρχι-, dal tema di ἄρχω «essere a capo»]. – Primo elemento di parole composte derivate dal greco o formate modernamente (come archiatra, archiginnasio, architetto, ecc.), nelle quali [...] in archenteron, archipallio, architterigio). Talvolta subisce l’elisione, come in arcangelo. La forma ereditaria, conservata in molte parole di tradizione non dotta, è arci-, come in arciprete, arcivescovo, arcidiacono, ecc. Meno com. la forma arche ...
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Graeca per Ausoniae fines sine lege vagantur
‹ġrèka per Au∫ònie ...› (lat. «i [vocaboli] greci vagano senza legge nel territorio dell’Ausonia», cioè in Italia). – Esametro della Regia Parnassi (dizionario [...] senza regole fisse di prosodia; si ripete talvolta, con uso estens., per indicare la possibile oscillazione nella pronuncia di parole greche, secondo che si segua l’accentazione latina o quella greca (per es., tragèdia e tragedìa; scleròsi e sclèrosi ...
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lungo1
lungo1 agg. [lat. lŏngus] (pl. m. -ghi). – 1. a. Che si estende notevolmente nel senso della lunghezza, che ha grande estensione dall’una all’altra delle sue estremità (contrario di corto): una [...] col sost. tempo, equivale a «molto»: l’ho atteso per l. tempo; da l. tempo appresi Ad esser forte (V. Monti). Di suono, di parole: nota l.; un l. suono di campane; un l. squillo di tromba; Mutar lor canto in un «Oh!» lungo e roco (Dante); Il gemer l ...
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ecolalia
ecolalìa s. f. [comp. di eco e -lalia]. – 1. Abitudine di ripetere, parlando, una o più parole della frase (per es.: ci vado io, ci vado; vorrei vederlo alla prova, vorrei). 2. In psichiatria, [...] disturbo del linguaggio consistente nella ripetizione automatica di parole o frasi udite al momento; si riscontra in certi stati demenziali, catatonici, isterici. ...
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grafia
grafìa s. f. [dal fr. graphie, e questo dal gr. -γραϕία (v. la voce prec.)]. – 1. Maniera di rappresentare le parole nella scrittura: g. esatta, inesatta, corretta, scorretta; «hauere» è una g. [...] ; modificare la g., adattare la g. all’uso moderno. È in genere sinon. di ortografia, quando non si riferisca a parole singole; talora usato anche con il sign. di calligrafia, intesa nel suo valore medio, non etimologico, come modo cioè di tracciare ...
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costrutto2
costrutto2 s. m. [uso sostantivato di costrutto1]. – 1. Ordinato accostamento delle parole nella frase, in modo da esprimere un concetto determinato; o la frase stessa: vidi che con riso Udito [...] c. regolare, irregolare; c. italiano, antiquato, latineggiante. 2. Concetto, senso sostanziale di un discorso: il c. delle sue parole dovrebbe esser questo; discorso senza c., senza senso, senza consistenza; un affastellamento di frasi da cui non si ...
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PAROLE INCROCIATE (fr. mots croises; sp. palabras cruzadas ted. Kreuzworträtsel; ingl. crosswords)
Giuoco di pazienza, che consiste nella ricerca di una serie di parole disposte orizzontalmente e verticalmente, aventi un certo numero di lettere...
MACEDONIA, PAROLE
Le parole macedonia sono un caso particolare di parole ➔composte. Sono parole formate dalla fusione di due o più parole, che di solito hanno un segmento in comune; di norma il primo elemento è una parola accorciata, mentre...