usare
uṡare v. tr. e intr. [lat. *usare, der. di usus, part. pass. di uti «usare»; v. uso1 e uso2]. – 1. tr. a. Fare uso, servirsi di qualcosa, o anche di qualcuno, sia per una particolare utilizzazione [...] ! b. Essere in uso, essere di moda: certe feste popolari oggi non usano più; questo tipo d’abito non usa più; espressioni, parole che usavano cent’anni fa; con infinito soggettivo, o in costruzione impers. (invece del più com. si usa): un tempo usava ...
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il1
il1 art. det. m. sing. [lat. ĭlle «egli»]. – Forma dell’articolo determinativo sing. masch. adoperata normalmente davanti a parole che cominciano con consonante semplice – non quindi con z, sc(i), [...] ha uso analogo (nella lingua ant. e poet., anche dove oggi si usa gli: e i stemmi unica laude, Foscolo). In poesia, dopo parola che termina in vocale, il può avere l’aferesi: Sì che ’l piè fermo sempre era ’l più basso (Dante). Per la funzione dell ...
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enunciato
s. m. [propr., part. pass. di enunciare, sostantivato con valore neutro]. – In generale, le parole con cui si enuncia una questione, un problema, un argomento: formulare, dettare l’e. del tema [...] Nella logica, ogni proposizione di cui ha senso dire che è vera o che è falsa. In linguistica, sequenza di parole che forma un segmento reale di discorso (orale o scritto), prodotto in una determinata situazione di comunicazione e sufficiente a dare ...
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cambiare
v. tr. e intr. [lat. tardo cambiare, voce di origine gallica] (io càmbio, ecc.). – 1. Sostituire una persona, una cosa, con altra simile o diversa: c. cuoco, cameriere, fattorino, assumerne [...] dalla polizia, ha cambiato subito aria); c. le carte in tavola, dare un nuovo significato alle cose già dette, interpretare le parole di un altro in senso diverso da quello giusto, mutare i termini d’una questione (con questi sign. anche c. le carte ...
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scambiare
v. tr. [der. di cambiare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io scàmbio, ecc.). – 1. a. Prendere una persona o una cosa per un’altra, per errore o per distrazione: ti avevo scambiato per tuo fratello; [...] nuovo. c. Dire a vicenda, parlare, conversare, nelle espressioni s. una parola, due parole, due chiacchiere con qualcuno: vieni a trovarmi, è tanto che non scambiamo due parole. 2. Cambiare una banconota o una moneta con l’equivalente in tagli o ...
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opposizione
oppoṡizióne s. f. [dal lat. oppositio -onis, der. di opponĕre «opporre», part. pass. opposĭtus]. – 1. a. non com. L’atto di opporre: l’o. di fronte all’avanzata nemica, di un argine alla [...] o fonematica, qualsiasi distinzione tra due o più suoni che permetta in una data lingua la differenziazione di due o più parole (per es., è una opposizione fonologica quella tra le consonanti p e b, che permette di distinguere, in contesti fonetici ...
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dipingere
dipìngere (ant. o region. dipìgnere) v. tr. [lat. depingĕre, comp. di de- e pingĕre «dipingere»] (io dipingo, tu dipingi [ant. dipigni], ecc.; pass. rem. dipinsi, dipingésti [ant. dipignésti], [...] le labbra, col rossetto; anche con uso assol.: si dipinge per parere più giovane; ti sei dipinta troppo. 3. fig. a. Ritrarre con parole la figura o l’indole di una persona, l’aspetto di un luogo, ecc.: lo ha dipinto con una sola frase; d. qualcuno ...
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applauso
applàuṡo s. m. [dal lat. applausus -us, der. di applaudĕre «applaudire»]. – 1. Manifestazione di spontaneo, immediato consenso, espressa con battimani e spesso anche con parole di lode e d’incoraggiamento, [...] a un cantante, a un oratore, ecc.: a. sincero, cordiale, contrastato; un coro, un uragano di applausi accolse le sue parole; l’atto della premiazione fu accompagnato da uno scoppio di applausi. In partic., in teatro: applausi a fine d’atto; applausi ...
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logomachia
logomachìa s. f. [dal gr. λογομαχία, comp. di λογο- «logo-» e -μαχία «-machia»]. – Propr., disputa, questione sull’uso e il valore delle parole, o che verte sulle parole più che sui fatti. [...] Nell’uso odierno, disputa vana, sofistica, inconcludente, seppure aspra; anche, sinon. scherz. di polemica ...
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post-
pòst- [dal lat. post, post- «dopo, dietro»]. – Prefisso di molte parole composte, derivate dal lat. o, più spesso, formate modernamente, nelle quali indica per lo più posteriorità nel tempo, col [...] ), in pochi a anti- (antidiluviano - postdiluviano, antidatare - postdatare). Quando il secondo elemento comincia con t- o, nelle parole d’uso più frequente, per consonante in genere, il prefisso assume di norma la forma pos- (postonico, postutto ...
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PAROLE INCROCIATE (fr. mots croises; sp. palabras cruzadas ted. Kreuzworträtsel; ingl. crosswords)
Giuoco di pazienza, che consiste nella ricerca di una serie di parole disposte orizzontalmente e verticalmente, aventi un certo numero di lettere...
MACEDONIA, PAROLE
Le parole macedonia sono un caso particolare di parole ➔composte. Sono parole formate dalla fusione di due o più parole, che di solito hanno un segmento in comune; di norma il primo elemento è una parola accorciata, mentre...